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Da: Organizzatori

Clima, risorse idriche e manutenzione degli impianti al centro della tavola rotonda
Interesse e sostegno di Anbi e Regione

L’importanza della gestione idrica è stata al centro del dibattito di confronto organizzato dal Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara e Remrech di Ferrara. In occasione della conferenza nazionale sulla gestione dell’acqua e sui cambiamenti climatici, al quale ha presso parte anche l’assessore regionale Paola Gazzolo e il meteorologo Andrea Giuliacci, ha preso forma una interessante tavola rotonda che ha messo al centro dell’attenzione il ruolo del Consorzio Bonifica Pianura di Ferrara e la forte necessità di investire.

“Per noi oggi è un giorno importante perché festeggiamo i 10 anni della nostra nascita da seguito dall’accorpamento di 3 realtà diverse – ha aperto Mauro Monti, direttore generale del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara – un incontro che permette di marcare che la modifica del clima è presente nel ruolo dei consorzi e nella loro attività ordinaria che ha sempre più a che fare con una gestione dell’acqua sempre più distribuita in modo non uniforme alternando siccità ad eventi estremi, oltre a far i conti con la subsidenza e l’età degli impianti che necessitano di manutenzioni straordinarie importanti ma possibili solo con fondi pubblici”. Una tavola rotonda che ha visto molti enti rimarcare il ruolo fondamentale del Consorzio per tutto il comparto e lo sviluppo agricolo. Ad aprire la riflessione è stato il presidente del Consorzio di Bonifica Franco Dalle Vacche che ha illustrato quanto nel ferrarese si sia incrementata ed allungata come periodo, la necessità di fornire acqua alle aziende agricole, sempre più volte al secondo raccolto. “Cercare di accompagnare le aziende agricole nel loro lavoro – ha aggiunto – ha comportato anche investire 30 milioni di euro in in 10 anni in opere e impianti”.

Ad ampliare lo sguardo è stato Stefano Calderoni, vicepresidente del Consorzio e Presidente di Cia Ferrara. “Senza il lavoro della bonifica, legato da un rapporto virtuoso con l’agricoltura, il territorio avrebbe anche un paesaggio diverso. La sfida dei consorzio è legata non solo alla quantità ma anche alla qualità dell’acqua che si porta alle aziende. e va oltre i confini di quanto siamo chiamati ad occuparci. Serve inoltre una profonda manutenzione degli impianti ormai datati per i quali occorre l’intervento di fondi pubblici per garantire la sicurezza idrogeologica ma anche l’apporto idrico che alle aziende significa economia, fatturato, occupazione”.

Disponibile ad aiutare è stata l’Anbi con il coordinatore regionale Alessandro Ghetti e importanti parole sono state espresse anche da Marcella Zappaterra, consigliera regionale e rappresentante di Mab Unesco. “Il Consorzio è l’ente che, con la sua attività regola la vita dei cittadini, che però si accorgono della sua presenza solo a fronte di emergenze. Un Consorzio che gioca un ruolo fondamentale come nell’alto ferrarese, dove l’eccessiva urbanizzazione ha messo in difficoltà il sistema fognario- ha detto – gioca un ruolo strategico anche nel mantenimento dell’equilibrio delle valli garantendo il proseguo del turismo. La manutenzione straordinaria degli impianti deve vedere la condivisione degli enti e dovrà avere l’attenzione della Regione creando un programma triennale di intervento”. A rimarcare l’importanza dell’attività del Consorzio è stato anche Gianluca Vertuani, presidente di Confagricoltura di Ferrara, Paolo Govoni, presidente della Camera di Commercio di Ferrara e Loris Braga di Coldiretti, tutti sottolineando l’importanza dell’apporto dell’acqua per l’agricoltura e l’economia el territorio ferrarese”

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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