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da: Comitato di Salvaguardia Ospedale del Delta

Interveniamo sul comunicato dell’AUSL in merito al caso della piccola bambina milanese, soccorsa sabato
scorso a Lido degli Estensi, condotta presso l’Ospedale di Cona invece che al Delta: ancora una volta l’AUSL smentisce se stessa e rafforza le preoccupazioni del nostro Comitato, e di buona parte della Cittadinanza, in merito alla progressiva spoliazione dei servizi presso l’Ospedale del Delta. L’AUSL ritenendo, implicitamente, che il nosocomio di Lagosanto non fosse l’Ospedale più idoneo per un intervento pediatrico indicato come “benigno” (certamente non sindachiamo sulle constatazioni del personale 118 intervenuto e sulla necessità di ulteriori indagini, trattandosi di un “primo episodio” per la piccola bambina milanese): è palese che tanto l’AUSL quanto l’AOU Sant’Anna ritengono l’Ospedale del Delta una struttura inadeguata dato che la presenza di un Medico Pediatra H24, da porre in essere (a dichiarazione scritta della stessa AUSL) entro il 2013, è stata disattesa e non è stata ancora ripristinata e dato l’eclatante mancato ripristino dell’Ambulatorio Pediatrico degli Accessi Diretti, che ricordiamo essere “temporaneamente sospeso dal 19 novembre 2012”, nonostante quasi 10.000 firme raccolte, tra le quali quelle dei Sindaci del Basso ferrarese che troviamo “latitanti” per le questioni inerenti il nosocomio della cittadinanza che gli ha eletti, elezione che ha conferito loro anche l’incarico di Prima Autorità Sanitaria Locale. Tutto ciò alla faccia delle dichiarazioni trionfalistiche, sempre dell’AUSL e dell’AOU Sant’Anna, circa millantati ripristini e potenziamenti di cui abbiamo letto in questi mesi, complice il probabile approssimarsi delle scadenze elettorali. Sarebbe opportuno che i vertici delle due Aziende Sanitarie decidessero di far seguire i fatti alle parole (per lo più di sola natura propagandistica, i fatti che dimostrano ciò sono indiscutibili), come sarebbe opportuno che la smettessero di confidare sulla pura fortuna per esorcizzare decorsi infausti della futura utenza pediatrica. Inoltre si chiede la situazione anche del personale infermieristico del Reparto di Pediatria del Delta, chiedendo se vi sono stati tagli anche su questi operatori: se così fosse sarebbe decisamente un fattore di grave rilevanza, in quanto rileverebbe le reali volontà di ambedue le Aziende Sanitarie, ossia il non ripristinare il Reparto Pediatrico del Delta con conseguente danno a tutti i principi che concorrono alla tutela dell’infanzia così come da Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che così recita tra i principi fondamentali: “Superiore interesse (art. 3): in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l’interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità.”.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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