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da: Cento in Movimento

L’Amministrazione Lodi continua a farsi vanto sulla stampa e nelle serate informative di aver intrapreso un percorso virtuoso con l’attivazione di Liberi di Differenziarci, un progetto avanzato di raccolta differenziata dei rifiuti. Da tempo prometteva un considerevole intervento per l’adempimento degli obblighi di legge, la salvaguardia del territorio, la limitazione dei disagi tecnici ed economici che questa “rivoluzione” comporta.

Il Gruppo Spontaneo Cento in Movimento ha voluto partecipare attivamente alla promozione, ma è passato un anno (e innumerevoli solleciti) per avere a disposizione documentazione ufficiale, nonostante la normativa sulla trasparenza nella Pubblica Amministrazione. Alla fine della nostra analisi siamo giunti ad una conclusione sconcertante: non solo la cosiddetta “rivoluzione” nella raccolta rifiuti è già a priori parziale, ma quanto previsto non sarà realizzato del tutto, ponendo probabilmente serie difficoltà a raggiungere gli obiettivi posti dalla normativa.
Sul blog di Cento in Movimento si potrà trovare una descrizione dettagliata di quanto scoperto e delle conclusioni a cui siamo giunti. Vogliamo però riassumere qui i punti essenziali.

Innanzitutto il progetto Liberi di Differenziarci è stato redatto da CMV Servizi, approvato da ATERSIR (Ex ATO 6), e ratificato dal Sindaco Tuzet nell’Assemblea dei Sindaci di CMV del 6/04/2011. L’attuale Amministrazione non ha quindi alcun merito per un nuovo servizio che ha dovuto attivare indipendentemente dalla sua volontà

La raccolta differenziata porta a porta, il sistema che ovunque ha dato prova di essere il più efficace, sarà attivato solo per la cittadina capoluogo. In tutte le frazioni rimarranno quindi i cassonetti, con la differenza che verranno aggiunti anche i cassonetti per il rifiuto umido.
In tutto il territorio la raccolta del rifiuto non differenziato avverrà tramite l’uso di cassonetti, che secondo la documentazione di progetto dovrebbero essere lasciati in strada e chiusi da calotte “intelligenti” che garantiscono di evitare i conferimenti impropri. Al momento, tuttavia, non esiste alcun impegno preciso di spesa e di tempo per l’adozione di questa tecnologia, con il risultato che i cassonetti rimangono a disposizione di tutti (residenti e non residenti), per buttarci qualsiasi tipo di rifiuto senza controllo. E ciò a tempo indeterminato.

Ne consegue che se il Comune non sarà in grado di capire esattamente quanti rifiuti sono prodotti, e chi li produce, non potrà soddisfare un requisito essenziale delle normative internazionali, nazionali e regionali: l’applicazione del principio secondo il quale chi produce più rifiuti paga di più. Sarà anche per questo che, nonostante siano state distribuite alla cittadinanza le tessere per la contabilizzazione dei rifiuti nella stazione ecologica di Via Malamini 1, al momento non sussiste alcun vantaggio per i cittadini virtuosi, che portano lì autonomamente carta, plastica ed altre frazioni. Pertanto gli stessi cittadini non saranno incentivati a fare più differenziata, minando i risultati attesi.

Rimanendo sulla gestione della stessa isola ecologica, essa è l’unico punto in cui è possibile smaltire correttamente i rifiuti pericolosi (residui di solventi e vernici e lampade al neon contenenti sostanze tossiche, medicinali) ed è molto decentrata rispetto al territorio comunale. È intuitivo che i cittadini che abbiano poca possibilità di spostamento possano preferire gettarle direttamente nel cassonetto del rifiuto non differenziato. Sarebbe necessario quindi prevedere un servizio più vicino a quelle utenze.

Parlando dei costi del servizio rifiuti Lodi e Pedaci hanno dichiarato in tutte le assemblee pubbliche che il costo del servizio non sarà aumentato. Questo potrebbe essere vero, se prendessimo in considerazione i primi 2 o 3 anni di servizio. Se si considera però la questione a lungo termine, generalmente solo una raccolta differenziata fatta bene garantisce una stabilizzazione dei costi. Infatti i prezzi dell’incenerimento e della discarica statisticamente aumenta sempre, mentre lo sviluppo della raccolta differenziata fatta con una seria selezione fa crescere inizialmente i costi, ma permette di stabilizzarli nel corso dei primi anni anche grazie ai proventi della vendita dei materiali raccolti.

Infine, la raccolta differenziata nelle frazioni. La raccolta sarà fatta per tutte le tipologie di rifiuto con i cassonetti stradali senza chiusura. La giustificazione del Comune e di CMV di questa scelta è duplice: la raccolta tramite porta a porta in aree poco abitate avrebbe costi insostenibili per il comune, sia perché sarebbe necessario impiegare maggior personale, sia perché bisognerebbe acquistare mezzi adatti e CMV e il Comune non hanno le risorse economiche per farlo. Bisognerebbe quindi aumentare il costo del servizio a scapito dei contribuenti.
Ora, ammettendo che in generale il costo con un porta a porta aumenterebbe, bisogna considerare di quanto, e i tempi di ammortamento degli investimenti, per dare un giudizio circostanziato su questa opzione. Proiezioni di questo tipo per il Comune di Cento non sono state fornite, nonostante una richiesta specifica in merito; riteniamo quindi che la decisione del Comune sia stata presa su basi insufficienti.
Inoltre, in un momento di difficoltà economica e lavorativa come quello attuale, riteniamo che aumentare il personale impiegato in CMV sia preferibile rispetto all’acquisto di beni strumentali. Sarebbe un modo per redistribuire il denaro che i cittadini centesi pagano con le tasse, che darebbe una ricaduta diretta sul territorio.

Se la popolazione dovesse essere gravata da maggior costo per la raccolta, bisognerebbe convincerla che ne vale la pena perché tutti (compresa l’Amministrazione) stanno facendo il massimo per l’ambiente e l’economia di gestione. Supponiamo che tale presa di posizione sia molto scomoda per una giunta che riscontra un livello bassissimo di gradimento. Quindi ci aspettiamo che, come in molte altre circostanze, Sindaco, Vicesindaco e Giunta prenderanno tempo, procrastinando a data incerta l’avvio di un sistema di raccolta veramente efficace.

Per dare un giudizio finale sull’iniziativa di Liberi di Differenziarci nel comune di Cento riteniamo opportuno attendere i risultati a un anno dall’attivazione del progetto, quando esso sarà avviato su tutti i lotti. Alle condizioni attuali ci sembra però che sia difficile raggiungere gli obiettivi di riciclaggio posti dalla normativa regionale (70% entro il 2020), obiettivi che altri Comuni limitrofi hanno già raggiunto o sono in procinto di raggiungere e che sono possibili soprattutto grazie a un maggior coinvolgimento e consapevolezza della popolazione. Si vedano i casi di Poggio Renatico e Pieve di Cento.

Speriamo di sbagliarci, ma per quanto riscontrato riteniamo che per l’Amministrazione Lodi sarà ancora una volta molto difficile mantenere quanto promesso.

Si ringraziano per il supporto:
i Consiglieri comunali di Cento, Lorenzo Magagna e Marco Mattarelli, nonché il Consigliere regionale Giovanni Favia e il suo staff.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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