Rete delle Reti: nasce la nuova WebTv delle biblioteche italiane
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da: Ufficio Stampa di CSBNO (Socio co-fondatore Rete delle Reti)
28 Settembre 2021 – Rete delle Reti, il coordinamento nazionale dei sistemi bibliotecari italiani, si arricchisce di un nuovo strumento di comunicazione e dialogo con il pubblico, la WebTV “Reti nella Rete”. Le biblioteche non sono solo luoghi fisici da frequentare, ma anche spazi virtuali da conoscere e abitare a distanza, con gli strumenti che le tecnologie digitali mettono oggi a disposizione. In questo caso parliamo di un canale video che ha l’obiettivo di far conoscere gli aspetti più originali e curiosi delle biblioteche e di chi le frequenta o ci lavora, con la possibilità di parlare di libri, film, musica, giochi, tecnologia, informazione e tutto ciò che popola questo mondo.
Il canale ha aperto da pochi giorni con un ciclo di visite in alcune fra le biblioteche più interessanti del nostro circuito: biblioteche realizzate in antichi mulini o ville prestigiose, con vista sul mare o situate in alta montagna, capaci di incantare gli occhi dei visitatori con la loro prestigiosa bellezza o mischiate fra le voci e i colori dei quartieri di periferia.
In palinsesto molte rubriche dedicate alle biblioteche e alla lettura. Si parte con Bibliotour (visita alle biblioteche italiane), Bibliostar (a tu per tu con i protagonisti della cultura), Tipi da biblioteca (facce, voci, idee che danno un volto alla biblioteca), BiblioFuture (ultime frontiere e tendenze), BiblioJob (i mestieri del libro), e altre sono in preparazione.
La presidente della Consulta di Rete delle Reti, l’assessore alla cultura di Torino Francesca Paola Leon, sottolinea che “Questa web tv sarà una delle voci delle biblioteche che vorranno comunicare l’innovazione e le opportunità a disposizione di tutti, ed è stata possibile grazie a Rete delle Reti, la più grande esperienza di cooperazione nel mondo bibliotecario italiano. Solo grazie alla partecipazione di tutti è possibile raggiungere grandi traguardi anche da parte di un settore, quello della cultura e delle biblioteche in particolare, non sempre sostenuto con le giuste risorse”
Il canale (https://bit.ly/3foJabO) è gestito da un comitato di redazione composto da bibliotecari dei sistemi aderenti a Rete delle Reti e coordinato da una direttrice, la giornalista divulgatrice Marta Perego, che cureranno le produzioni e i palinsesti anche selezionando contenuti messi a disposizione dalle biblioteche italiane. “Sono entusiasta di prendere parte a questo progetto. Le biblioteche italiane sono un luogo prezioso per la comunità: di incontro, scoperta, studio, crescita culturale e personale. È il luogo in cui perdersi tra libri, stimoli e ricerca inseguendo il proprio desiderio di scoperta. Cercheremo di raccontarle con originalità e attenzione, generando curiosità e, perché no, divertimento”.
“Reti nella Rete” è realizzato grazie al contributo del Fondo Lettura 2020 del MIC – Ministero della Cultura.
Rete delle Reti è un progetto nazionale di cooperazione tra sistemi bibliotecari. Include attualmente 36 sistemi, distribuiti in 8 regioni (Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana e Veneto), e comprende centinaia di biblioteche di piccole dimensioni e di grandi città come Torino, Milano e Roma, per un bacino d’utenza di 13,4 milioni di persone.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito https://retedellereti.dgline.it/ e la pagina Facebook “Rete delle Reti”
Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE
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I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni
16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”
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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli di Periscopio
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Caro lettore
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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Francesco Monini
direttore responsabile
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