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Da: Comune di Bondeno.

I corsi di formazione inseriti nel progetto “Rete Donna” sono in partenza, allo scopo di offrire un sostegno concreto alle donne in carriera o, più semplicemente, alle famiglie che necessitano di una mano nella gestione di bambini, persone fragili e anziani. «Come programmato, nel momento in cui il Comune ha avuto accesso ai contributi regionali previsti da un bando, sono in partenza i due corsi di formazione che si propongono di preparare le assistenti familiari (quelle che nel gergo vengono definite “badanti”) e le baby-sitter – dicono gli assessori Francesca Aria Poltronieri e Francesca Piacentini, che hanno lavorato insieme al progetto “Rete Donna” –. In questo percorso potremo avvalerci della collaborazione sempre preziosa di Ial Emilia-Romagna, ma al tempo stesso ci proponiamo di creare nuove figure professionali che andranno ad occupare posti di lavoro presenti in una società che cambia e richiede aiuto, nel quotidiano, per le fasce deboli e le donne che lavorano». Il primo corso di formazione partirà venerdì 6 marzo e sarà aperto a 15 donne (nel caso di adesioni maggiori, si procederà ad una fase preselettiva) con il primo corso gratuito di formazione specifica per baby-sitter, indicativamente articolato su due giorni a settimana, in orario mattutino; ad esso seguirà un successivo stage specifico (previsto in 60 ore) da svolgersi all’interno delle strutture di servizi alla persona del territorio comunale, per un totale di 120 ore tra percorsi formativo e stage sul campo. Non è tutto, però, perché è in fase di allestimento anche il corso per le assistenti famigliari, in partenza a maggio ed anch’esso gratuito e aperto ad un massimo di 15 partecipanti, con la stessa articolazione: formazione teorico-pratica e stage in struttura. Il progetto si avvale di uno “Sportello di orientamento”, finalizzato a fornire gratuitamente una consulenza personalizzata su attitudini, bilancio delle competenze e indirizzo professionale. «Per entrambi i percorsi, verrà rilasciato un regolare attestato di frequenza e le persone formate verranno inserite in appositi “albi comunali” cui fare riferimento, per poter avere accesso ad una lista di persone di comprovata fiducia – concludono gli assessori Poltronieri e Piacentini –. Siamo certe che questo progetto possa essere un punto di inizio per offrire nuove opportunità alle famiglie di Bondeno». Per informazioni e iscrizioni ci si potrà rivolgere all’Urp del Comune di Bondeno, a Spazio29 e all’Informagiovani, oltreché a Ial Emilia-Romagna: www.comune.bondeno.fe.it/2999-rete-donna-formazione-e-qualificazione.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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