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da: ufficio stampa CNA Ferrara

Un sistema costoso che non ha mai funzionato. E’ ora di chiudere il capitolo Sistri. Meglio tracciare i rifiuti con il sistema cartaceo.

La tormentata vicenda del Sistri, sistema di tracciabilità dei rifiuti che, tra stop e false partenze, oneri per le imprese e burocrazia, non ha mai funzionato, è destinata a continuare ancora. Infatti, in sede di Commissione, il Senato ha inspiegabilmente approvato la proroga del contratto con la società Selex fino al 31 dicembre 2015: contratto, peraltro, dichiarato dall’Autorità di vigilanza non conforme ad alcun modello normativo.
Una decisione inaccettabile – aveva dichiarato da subito la Cna – che disattende tutte le promesse di risoluzione delle criticità del Sistri e costringe le imprese ad affrontare con urgenza la data del 1° gennaio 2015, che segna il termine della fase cosiddetta di doppio regime e l’entrata in vigore delle sanzioni.
“Siamo increduli, sconcertati dinanzi a questa decisione – afferma, infatti, il presidente provinciale di Cna Costruzioni, l’imprenditore Riccardo Roccati – ancora più difficile se si considera la natura dubbia dello stesso contratto con Selex. In un momento come questo, nel quale burocrazia e inefficienza dei sistemi pubblici stanno ampliando la crisi di un comparto importantissimo, come quello delle costruzioni e di tutto il suo immenso indotto, questa decisione è completamente fuori luogo”.
L’Associazione aveva salutato favorevolmente, lo scorso aprile, il decreto ministeriale che, escludendo i piccoli produttori di rifiuti pericolosi fino a dieci dipendenti, ha dato respiro ad una parte importante di imprese, dopo le estenuanti complicazioni vissute in questi anni. Tuttavia, per le altre imprese, dei più diversi settori, ancora obbligate al Sistri, sono rimaste tutte le criticità. Tuttora interessati al regime sono, infatti, i produttori iniziali di rifiuti pericolosi oltre i 10 dipendenti, i trasportatori di rifiuti pericolosi e gli intermediari, i destinatari finali di rifiuti pericolosi (recuperatori o smaltitori).
“Alla luce della palese inefficienza, degli elevati costi e delle numerose incongruenze che hanno caratterizzato l’intera vicenda Sistri – sottolinea Roccati – la Cna chiede che si chiuda finalmente questa pagina penosa, mantenendo l’attuale sistema cartaceo che ha permesso, fino ad ora, la corretta gestione dei rifiuti. Il mondo delle piccole imprese si aspetta, quindi, un segnale chiaro da parte del Ministero dell’Ambiente, per ridare credibilità all’obiettivo di tracciare efficacemente i rifiuti delle imprese”.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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