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Da: Regione Emilia Romagna

Dispositivi elettronici per la sanificazione le tastiere dei Poschiavi di autonoleggio di hotel e case vacanze nonché sistemi o piattaforme tecnologiche per assicurare il rispetto e il controllo del distanziamento negli ambienti di lavoro. E ancora, una macchina automatica per la pulizia e disinfezione di documenti, libri e materiale archivistico e un dispositivo modulare e programmabile per igienizzare di piccoli oggetti, ma anche concentratori di ossigeno per l’ossigenoterapia domiciliaresanificatori-sterilizzatori a Uvc e Ozono per decontaminare Dpi nonché soluzione per il biocontenimento controllate da intelligenza artificiale.

Sono questi, in sintesi, alcune delle 40 soluzioni progettuali presentate da imprese emiliano-romagnole, finanziate dalla Regione con oltre 4 milioni di euro per la realizzazione di progetti di ricerca e innovazione per lo sviluppo di soluzioni di contrasto dell’epidemia da Covid-19. I progetti ammessi a contributo, per un valore totale di 5 milioni di euro, dovranno concludersi entro 6 mesi dall’approvazione del finanziamento.

Salgono così a 9,3 milioni di euro le risorse complessive messe a disposizione di imprese, startup e laboratori di ricerca dalla Giunta regionale per progettare prodotti e servizi innovativi in grado di essere rapidamente industrializzati e adottati su scala almeno regionale. Complessivamente arrivano a 86 progetti le iniziative nelle tre call del bando regionale: 67 da imprese e 19 da laboratori della Rete regionale Alta Tecnologia.

Con la terza finestra si chiude il bando della Regione a sostegno di iniziative per sanificare gli ambienti, ridurre il rischio di contaminazione, nuovi modelli di distanziamento delle persone, garantire sicurezza sui luoghi di lavoro e di aggregazione.

“Si chiude l’iter di approvazione dei progetti di ricerca e sviluppo finalizzati al contrasto al Coronavirus a seguito del bando uscito nella metà dell’aprile scorso. Si tratta – ha dichiarato l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla– di un importante investimento, per un totale di oltre 9 milioni di euro, con cui iniziamo a creare le filiere innovative che guardano al futuro dell’Emilia-Romagna e del Paese intero. Ci prepariamo così a realizzare le strumentazioni tecniche e i dispositivi di sicurezza ideati da imprese e laboratori di ricerca del nostro territorio, che ci permetteranno di attraversare con maggiore fiducia i prossimi mesi di incertezza sanitaria, ma soprattutto ci preparano al rimbalzo economico che ci aspettiamo per il prossimo autunno”.

La misura della Regione punta a sostenere lo sviluppo e sperimentazione di soluzioni concrete e di tempestiva applicazione, con una duplice finalità: da un lato contrastare la diffusione del contagio, prevenire focolai epidemici, migliorare la cura e l’assistenza ai pazienti, sia ospedalizzati che domiciliarizzati, potenziare laboratori di ricerca per analisi, test e certificazione di dispositivi medici e di protezione; dall’altro, con la riapertura delle attività produttive, prevenire, ridurre e annullare il rischio di contaminazione nei luoghi di lavoro, negli esercizi commerciali di dimensioni grandi e piccole, nei luoghi di fruizioni di servizi quali banche, Caf; nei luoghi di socializzazione e ricreazione quali alberghi teatri, musei, ristoranti, cinema e località turistiche, nelle attività sportive e ricreative, nelle attività scolastiche, delle Università, del sistema formativo ed educativo nonché nel sistema di trasporto per la mobilità pubblica e privata.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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