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Da: Regione Emilia Romagna

Ricerca e sviluppo. Emilia-Romagna, Toscana ed Enea firmano per il rilancio del Centro ricerche del Brasimone: fino a 100 milioni di euro di investimenti congiunti per realizzare un polo scientifico e tecnologico di rilievo internazionale. Bonaccini: “Impegno condiviso che parte dalla centralità dell’infrastruttura e di quell’area della nostra montagna”

Siglata un protocollo d’intesa con gli obiettivi da realizzare entro il 2025 per fare della struttura nell’Appennino bolognese una cittadella della ricerca in grado di attirare esperti da tutto il mondo. Verranno sviluppati progetti in tecnologie avanzate che avranno sul territorio tosco-emiliano un sensibile impatto occupazionale e socio-economico

Bologna – Fare del Centro ricerche Enea del Brasimone (Bo) un polo scientifico e tecnologico di grande rilievo internazionale. È questo l’obiettivo messo nero su bianco nel protocollo d’intesa siglato tra Regione Emilia-Romagna, Regione Toscana ed Enea, che pone le basi per il rilancio e la valorizzazione del sito nell’appennino tosco-emiliano. Dopo l’assegnazione al Centro Enea di Frascati dell’infrastruttura di ricerca sulla fusione Divertor Tokamak Test (Dtt), il Brasimone torna in gioco con l’attribuzione di specifici progetti in ricerca e produzione in tecnologie avanzate. In particolare, nell’intesa vengono delineati alcuni importanti progetti da realizzare nel centro in provincia di Bologna, primo tra tutti la realizzazione dell’infrastruttura di ricerca Sorgentina-RF che, attraverso investimenti congiunti, punta a rendere concreta la possibilità di produrre radiofarmaci mediante neutroni da fusione; altri progetti prevedono collaborazioni con l’infrastruttura Dtt, il reattore sperimentale sulla fusione Iter e la sua evoluzione Demo per la produzione di energia elettrica.

I progetti avranno un significativo impatto occupazionale e socio-economico nel territorio. Il piano di potenziamento congiunto, una volta attuato, prevede investimenti fino a 100 milioni di euro nel periodo 2018-2025, con un sensibile aumento di nuovi posti di lavoro sia all’interno della struttura Enea (almeno un centinaio nel breve periodo) che nell’indotto dell’area. In particolare, l’intesa punta a favorire lo sviluppo di linee di ricerca su un filone di grande interesse scientifico a livello internazionale come quello della fusione nucleare per la futura produzione di energia “pulita” e sostenibile.

In stretto coordinamento con le Regioni Emilia-Romagna e Toscana e gli enti locali territoriali saranno ricercate collaborazioni per lo sviluppo di progetti di ricerca e di avanzamento tecnologici, con un gioco di squadra che faciliti, si legge nell’intesa, “l’accesso a fondi pubblici nazionali, europei e internazionali per la ricerca, incluse opportunità provenienti, anche sulla più ampia scala internazionale, da fonti private e accordi e collaborazioni scientifiche con Università e centri di ricerca e imprese di alta tecnologia per definire le modalità per offrire ospitalità a gruppi di ricerca, sedi di centri di ricerca e insediamenti industriali di carattere scientifico e tecnologico”.

Questo accordo è frutto di un tavolo di lavoro istituzionale fortemente voluto dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini e da quello della Toscana Enrico Rossi, e coordinato dall’assessore alle Attività produttive, Palma Costi, assieme al collega Stefano Ciuoffo della Regione Toscana, che si proponeva di seguire in modo congiunto tutte le ipotesi di valorizzazione del sito.

“L’accordo firmato rappresenta un passaggio importante- ha commentato il presidente Bonaccini-: ci eravamo impegnati a dare rapidamente una risposta sugli investimenti possibili per rilanciare il sito e l’occupazione. Oggi siamo di fronte a un impegno che va in questa direzione, condiviso anche da Enea, che parte dalla centralità dell’infrastruttura e dell’esigenza di assicurare nuove opportunità di crescita e prospettive certe a quest’area della nostra montagna. Un territorio, quello appenninico, sul quale puntiamo sempre di più, a partire dalla decisione che abbiamo preso di tagliare l’Irap alle imprese”.

“Dopo la mancata assegnazione per la realizzazione del progetto del Dtt– sostengono i due assessori regionali Costi e Ciuoffo- non ci siamo persi d’animo, forti della consapevolezza che il centro Enea del Brasimone offre un’infrastruttura idonea ad alta specializzazione scientifica di valenza internazionale e abbiamo portato avanti un grande lavoro insieme con i sindaci di Castiglione e Camugnano, la Città metropolitana e le Unioni dei Comuni sia del versante emiliano che toscano, e confrontandoci con sindacati e associazioni di categoria. Con questo protocollo poniamo le basi per il rafforzamento del Brasimone nella capacità di attrazione di talenti, progetti di ricerca e investimenti di ricerca e di produzione in tecnologie avanzate con l’attivazione di accordi di collaborazione con Università e centri di ricerca locali e internazionali. Abbiamo sempre creduto che il Centro del Brasimone rappresenti una grande opportunità per la rivalorizzazione di un ingente investimento pubblico a beneficio dello sviluppo e della buona occupazione del territorio ed in particolare della fascia appenninica”.

“Il nostro centro del Brasimone– sostiene il presidente Enea, Federico Testa– rappresenta da decenni un’importante realtà nel contesto internazionale della ricerca applicata nel campo della fusione nucleare e delle radiazioni ionizzanti. Ora, grazie al supporto degli enti locali, tecnologie innovative e sostenibili con una forte connotazione industriale potranno essere ulteriormente valorizzate nel territorio. Grazie a questo impegno condiviso con le Regioni Emilia-Romagna e Toscana e in sinergia con gli altri enti dell’Appennino tosco-emiliano, l’Enea dà avvio ad una nuova fase di potenziamento infrastrutturale del Centro, che si pone come elemento centrale tra i soggetti del territorio e la comunità internazionale nella sfida intrapresa dal nostro Paese nel campo delle nuove tecnologie che favoriscano il benessere dei nostri concittadini”.

L’intesa punta a trasformare il Centro Enea del Brasimone in una cittadella della ricerca attiva in svariati settori per attrarre ricercatori da tutto il mondo che possa coinvolgere organismi di ricerca delle due regioni e interessare i sistemi produttivi dei relativi territori. Per arrivare a questo obiettivo, gli enti interessati, in collaborazione con le Città metropolitane di Bologna e Firenze e con le Unioni dei Comuni dell’Appennino Bolognese e l’Unione dei Comuni della Val di Bisenzio, valuteranno eventuali migliorie della dotazione infrastrutturale logistica e telematica che possano creare condizioni ulteriormente favorevoli allo sviluppo del Centro stesso e dei territori circostanti.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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