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Da: Regione Emilia Romagna

Fissati nuovi termini, per la fine dei lavori e la rendicontazione finale, per gli interventi che riguardano le imprese impegnate nella ricostruzione post sisma 2012. Imprese che a causa del lungo lockdown dovuto all’emergenza sanitaria non abbiano potuto realizzare nei tempi previsti gli interventi. Sono le disposizioni contenute in tre Ordinanze (la n. 16, 17 e 18 del 24 giugno 2020) firmate da Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e Commissario delegato per la Ricostruzione. Atti che fissano per gli edifici agricoli al 30 settembre sia la fine lavori che la rendicontazione, per la ricostruzione delle altre imprese produttive prorogano la fine lavori al 31 dicembre e la rendicontazione al 31 marzo 2021 e che spostano al 30 giugno 2021 la rendicontazione per la messa in sicurezza dei capannoni (bando Inail).

“Il nostro obiettivo – commenta il sottosegretario alla Presidenza, Davide Baruffi– è quello di consentire il completamento di tutti i lavori e sostenere la ricostruzione anche in questa fase complicata. In particolare, sul fronte degli edifici agricoli abbiamo voluto raccogliere le istanze pervenuteci da associazioni di categoria, professionisti e imprese. Abbiamo anche chiesto a Governo e Parlamento di recepire una serie di proposte che favorirebbero il completamento ordinato della ricostruzione, ad esempio allineando tutte le scadenza a quella dello stato di emergenza, prevista per il 31 dicembre 2021. Ma intanto non siamo rimasti con le mani in mano e, ancora una volta, Bonaccini ha scelto di utilizzare tutti i margini a nostra disposizione per favorire imprese e cittadini impegnati nella ricostruzione”.

I provvedimenti in sintesi
Per consentire il completamento degli interventi, con l’ordinanza n. 18/2020 è stato prorogato il termine per l’ultimazione dei lavori al 30 settembre 2020 anche per le domande presentate su piattaforma Mude da parte delle imprese agricole, prevedendo entro lo stesso termine anche la consegna di tutta la documentazione a consuntivo, necessaria ai fini dell’erogazione a saldo del contributo.

L’ordinanza n. 17 proroga i termini di conclusione degli interventi e di presentazione della documentazione di rendicontazione del saldo finale con una tempistica diversa a seconda della tipologia di imprese. Per le imprese agricole attive nei settori della produzione primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agroalimentari, a prescindere dalla data di concessione, il termine per la conclusione degli interventi è prorogato al 30 settembre 2020, andando così a coincidere con il termine di presentazione della documentazione della rendicontazione del saldo finale. Per le imprese di tutti gli altri settori, a prescindere dalla data di concessione, i termini vengono rispettivamente prorogati al 31 dicembre 2020 e al 31 marzo 2021. Infine, per le domande presentate da persone fisiche, i termini di fine lavori e rendicontazione rimangono quelli delle ordinanze precedenti, a prescindere dalla data di concessione del contributo (conclusione degli interventi al 31 ottobre 2020 e presentazione della documentazione di rendicontazione del saldo finale al 31 dicembre 2020).

Per la messa in sicurezza dei capannoni (ordinanza 18), il cosiddetto bando Inail, per le imprese di tutti i settori il termine per la conclusione dei lavori è prorogato al 31 marzo 2021, e quello per la presentazione dei documenti per la rendicontazione al 30 giugno 2021. Con la stessa ordinanza, alle imprese sarà consentito allineare il contributo con il regime fiscale Iva, qualora erroneamente indicato in domanda o variato nel periodo.

Le ordinanze sono consultabili sul sito www.regione.emilia-romagna.it/terremoto nella sezione “Atti per la ricostruzione”, e saranno pubblicata sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-Romagna (Burert).

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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