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Da Organizzatori

Tre giorni dedicati alla rigenerazione urbana creativa, venerdì 23 giugno la presentazione

Ricrea Festival: tre giorni dedicati alla rigenerazione urbana promossa dalle imprese creative. La manifestazione – che si terrà a Ferrara dal 20 al 22 ottobre – verrà presentata in anteprima venerdì 23 giugno a Factory Grisù, la vecchia caserma dei vigili del fuoco di via Poledrelli, dal 2013 al centro di un importante processo di trasformazione.
Gli obiettivi e il programma di RiCrea verranno illustrati nel pomeriggio, alle 18.30, in occasione dell’open day organizzato per raccontare alla cittadinanza l’avanzamento del cantiere in corso. Tra visite guidate agli spazi già recuperati e interventi pubblici per raccontare quali ambienti andranno progressivamente sistemati, si terrà anche l’inaugurazione del rinnovato giardino: il cortile che una volta ospitava gli alloggi in legno dei pompieri, oggi sgomberato, grazie al contributo dell’Anci ha potuto convertirsi in un tranquillo angolo di verde a disposizione della città. Proprio all’interno del giardino troverà sede RiCrea Festival, ideato e organizzato da Unife e Camera di Commercio in collaborazione con Cna e Factory Grisù.
«RiCrea non poteva essere organizzato che a Ferrara – spiega Gianfranco Franz, docente di economia e ideatore dell’iniziativa -. Il capoluogo estense sta attraversando un profondo cambiamento: forse non tutti se ne sono ancora accorti, ma gli esempi di riconversione intelligente di spazi abbandonati o inutilizzati sono non solo numerosi ma anche particolarmente significativi, tanto da essere presi a modello da altre realtà ben più estese e popolate. Siamo talmente abituati a considerare la nostra città come una bella addormentata che spesso non ci accorgiamo di quante energia invece la stia attraversando. RiCrea intende servire un duplice scopo, locale ed extralocale: vuole invitare i ferraresi a scoprire ed essere partecipi del cambiamento in corso, allo stesso tempo rappresentare un punto di riferimento a livello nazionale in materia di rigenerazione urbana creativa».
Gli esempi a cui fa riferimento Franz sono diversi: dalla pioneristica riapertura del Mercato Coperto a quella in fieri del Teatro Verdi; dagli antichi magazzini fluviali di Palazzo Savonuzzi, oggi sede di Consorzio Wunderkammer, agli ex magazzini Amga, dove ogni weekend vanno in scena gli spettacoli del teatro Ferrara Off, fino alla recente inaugurazione del coworking Ilturco, allestito all’interno di un’abitazione privata del centro storico, abbandonata da decenni. Factory Grisù tra i vari progetti di recupero è sicuramente il più ambizioso e complesso: le sale che fino a pochi anni fa ospitavano autopompe, uffici e dormitori accolgono ora grafici, informatici, fotografi, editori e videomaker.
«Le imprese creative che si sono insediate sono già dieci, speriamo che a loro se ne aggiungano tante altre – sottolinea Massimo Marchetto, presidente del consorzio di imprese insediato a Grisù -. L’open day serve proprio a far conoscere gli spazi a disposizione ai liberi professionisti, alle cooperative e alle aziende potenzialmente interessate, invitare gli abitanti del quartiere e tutti i ferraresi a vedere con i propri occhi cosa sta succedendo in questa porzione di città. I lavori in corso, finanziati dalla Regione, dalla Provincia e dall’Anci, rappresentano una grandissima opportunità per tutti i cittadini: permetteranno la riqualificazione di uno spazio grandissimo in una zona particolarmente delicata del centro storico. È fondamentale che questo processo sia il più possibile condiviso e partecipato, trasparente ed efficiente».
Il programma dell’open day comincia alle 14.30 per le imprese interessate, che verranno accolte e accompagnate a vedere gli spazi liberi, in una piccola visita guidata che permetterà loro di conoscere e iteragire con le imprese già attive. Alle 18.15 verrà inaugurato il giardino, alla presenza del presidente di Cna Ferrara Davide Bellotti. Seguiranno una serie di veloci interventi per illustrare il cantiere in corso a Factory Grisù, il nuovo bando aperto per le imprese interessate e il Festival RiCrea. Alle 18.30 si terrà l’incontro Q&A sul tema “Istituzioni e imprese a confronto sul futuro dell’impresa creativa”Istituzioni e imprese a confronto sul futuro dell’industria culturale creativa, che si svolgere in dieci domande ed altrettante risposte. Parteciperanno il vicesindaco e assessore alla cultura Massimo Maisto, l’assessore comunale all’urbanistica Roberta Fusari, il consigliere regionale Marcella Zappaterra, l’assessore regionale alle attività produttive Palma Costi. La serata, dalle 19.30, si concluderà con un aperitivo informale accompagnato da djset. Q&A: 10 domande x 10 risposte – Istituzioni e imprese a confronto sul futuro dell’industria culturale creativa

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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