Skip to main content

Da: Regione Emilia Romagna

Rifiuti speciali. Tempi più veloci per autorizzare l’aumento delle capacità di stoccaggio degli impianti. Via libera in Giunta regionale. Sullo smaltimento, in vista un accordo coi gestori del territorio per dare precedenza alle imprese emiliano-romagnole

L’assessore Gazzolo: “Incontrati nei giorni scorsi tutti i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e dei gestori. Ulteriori capacità di smaltimento individuate già dal 2019 per rispondere alle esigenze del sistema produttivo”

Bologna – Arriva la prima risposta della Regione alle segnalazioni delle imprese emiliano-romagnole sulle criticità nella gestione dei rifiuti speciali evidenziate nelle ultime settimane. Nella seduta di ieri pomeriggio, infatti, la Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini ha approvato la delibera che velocizza l’iter autorizzativo per l’incremento delle quantità di rifiuti che è possibile stoccare negli impianti già esistenti in Emilia-Romagna. Atto per il quale l’Agenzia regionale per la prevenzione ambientale e l’energia (Arpae) dovrà dare precedenza e assoluta priorità nella valutazione delle richieste di incremento a quelle in arrivo in questi giorni e fino al prossimo 31 dicembre, privilegiando così quelle presentate dalle aziende attualmente alle prese con le difficoltà di smaltimento. Un assenso che arriverà comunque solo con la piena garanzia delle condizioni di sicurezza e della normativa ambientale.
Al tempo stesso, si lavora in queste ore per costruire un accordo tra la Regione e i principali gestori degli impianti al fine di accogliere prioritariamente i rifiuti speciali prodotti dalle aziende emiliano-romagnole. Trattandosi di rifiuti “a mercato”, l’accordo non potrà che essere naturalmente su base volontaria ma, nei limiti delle disponibilità date e nel rispetto dei contratti in essere, la Regione ha raccolto un’importante disponibilità dei gestori stessi a farsi carico in via prioritaria delle esigenze delle imprese del territorio per superare le criticità in corso.

“Nei giorni scorsi ho incontrato personalmente tutti i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e dei gestori degli impianti che avevano segnalato la necessità di stoccare i rifiuti all’interno dei propri magazzini o di portarli all’estero, con un inevitabile aumento dei costi: si tratta di un tema di assoluta rilevanza, da cui dipende la competitività del nostro sistema economico- afferma Paola Gazzolo, assessore regionale all’Ambiente-. Le criticità evidenziate dalle aziende sono la conseguenza della scarsità di impianti di trattamento che contraddistingue l’intero Paese: una questione che si riflette anche su una Regione da sempre virtuosa come l’Emilia-Romagna, perché i rifiuti speciali possono circolare sul territorio nazionale secondo le regole del libero mercato, quindi al di fuori da ogni pianificazione regionale”.

A questo si aggiungono le conseguenze della ripresa economica, che vede l’Emilia-Romagna fra le Regioni locomotiva su scala nazionale. E, ancora, la chiusura di alcuni mercati esteri, in particolare quello cinese, tradizionalmente principale destinazione per la valorizzazione dei rifiuti derivanti dalla raccolta differenziata italiana.

“Il confronto avviato con i gestori degli impianti ha accertato la disponibilità ad individuare ulteriori capacità di smaltimento in Emilia-Romagna, già a partire dal 2019: un elemento positivo in più- prosegue Gazzolo- in una strategia che guarda all’economia circolare e alla chiusura dei cicli produttivi attraverso un maggior impiego dei materiali riciclati. Stiamo lavorando proprio in queste ore per raggiungere un accordo, su base volontaria, che dia una risposta importante alle aziende del nostro territorio”.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it