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Agricoltura. Riparto risorse sviluppo rurale 2020-2021, l’Emilia-Romagna sostiene la proposta del ministero Politiche agricole e alimentari. L’assessore Mammi: “Un punto di equilibrio a vantaggio dell’intero Paese e nell’esclusivo interesse delle imprese agricole”.

Lettera al ministro Patuanelli e al commissario europeo Wojciechowski sottoscritta da 13 Regioni e dalle due Province Autonome di Trento e Bolzano. La nuova articolazione prevede l’introduzione nel 2021 di criteri oggettivi per il 30% delle risorse e il mantenimento del 70% di quelli storici per poi passare nel 2022 al 70% degli oggettivi e il 30% degli storici.

Bologna – “Esprimo pieno sostegno all’ipotesi di mediazione sul riparto del Fondo europeo agricoltura e sviluppo rurale (Feasr) per il biennio di transizione 2021-2022 avanzata dal ministro delle Politiche agricole e alimentari, Stefano Patuanelli. Si tratta di una proposta equilibrata che prevede l’applicazione di criteri oggettivi a vantaggio dell’intero Paese e nell’esclusivo interesse delle imprese agricole italiane”.

Così l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, motiva la sottoscrizione, insieme ai colleghi di altre 12 Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano, della lettera inviata allo stesso ministro Patuanelli e al commissario Ue all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, in appoggio al piano di ripartizione delle risorse europee per lo sviluppo rurale messa a punto dagli uffici del Mipaaf.

La proposta avanzata dal ministro italiano alle Regioni e Province autonome prevede l’introduzione nel 2021 di un 30% di criteri oggettivi e il mantenimento del 70% dei parametri storici, per poi ribaltare le stesse percentuali nel 2022, ovvero un 70% di criteri oggettivi e un 30% di parametri storici.

Tra i parametri utilizzati per l’ipotesi di suddivisone dei fondi comunitari, condivisa dal maggior numero di territori, spiccano tra l’altro il numero di aziende agricole, la Plv (Produzione lorda vendibile), la Sau (Superficie agricola utilizzata), oltre a quella forestale.

“Siamo tra le Regioni italiane più virtuose nell’utilizzo delle risorse europee-conclude Mammi-. Dagli inizi della programmazione al 10 marzo scorso avevamo già erogato alle imprese agricole oltre 840 milioni di euro, il 72% della disponibilità complessiva del Piano di sviluppo rurale 2014-2020, che per l’Emilia-Romagna equivale a circa 1,2 miliardi di euro. Così facendo abbiamo rispettato, con ben 10 mesi di anticipo, la scadenza per pagare le risorse avute in assegnazione. Si tratta ora di proseguire in questa direzione con la stessa determinazione e con il senso di responsabilità che da sempre ci contraddistingue”.

Insieme a Mammi hanno sottoscritto la lettera al ministro Patuanelli e al commissario Ue Wojciechowski gli assessori all’Agricoltura di altre 12 Regioni (Veneto, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Sardegna e Toscana) e delle due Province Autonome di Trento e Bolzano.

 

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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