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da: organizzatori

Anche il sindaco Tagliani e l’assessore Fusari all’inaugurazione del progetto per riattivare la darsena

Fotografia, danza e solidarietà: sono queste le tre parole chiave che hanno aperto venerdì sera il Festival Risonanze, coordinato negli spazi di Wunderkammer, a Palazzo Savonuzzi, dall’associazione Basso Profilo. L’inaugurazione ha infatti coinciso con il vernissage della mostra “Fotografare per dire”, curata da Paolo Zappaterra, e con la milonga solidale organizzata da Andos e Piccantango per sostenere la riabilitazione psicofisica delle donne operate al seno, evento sold out che ha raccolto l’adesione di tantissimi ballerini ferraresi, provenienti da tutti i principali corsi e scuole di tango.
Il taglio del nastro ha compreso anche la presentazione alla città di Smart Dock, progetto di riqualifazione partecipata della darsena di San Paolo, alla quale sono intervenuti sia il sindaco Tiziano Tagliani che l’assessore comunale all’urbanistica, Roberta Fusari.
«Ferrara è nata e si è sviluppata attorno all’acqua – ha spiegato Leonardo Delmonte, coordinatore del progetto – ma vicende storiche e mutamenti sociali hanno fatto sì che volgesse le spalle al fiume. Smart Dock, in sinergia con il progetto Idrovia Ferrarese, vuole coinvolgere gli abitanti affinché questo splendido ambiente possa essere riscoperto e riutilizzato, favorire la crescita di una comunità consapevole della propria storia e della propria identità, proiettata verso il futuro».
Il Festival Risonanze – finalizzato a riattivare l’attenzione dei cittadini nei confronti del Po di Volano – rappresenta la prima tappa di un percorso articolato in quattro momenti, che comprenderà in ottobre anche un word caffè per tutte le persone, gli enti e le istituzioni interessate a esporre le proprie idee sull’argomento, un workshop di co-design artigianale per definire il nuovo arredo urbano della darsena, infine un incontro pubblico per discutere delle proposte di riqualificazione emerse.
«Consorzio Wunderkammer, di cui Basso Profilo fa parte assieme a Encanto, Fiumana e AMF – Scuola di Musica Moderna, invita i ferraresi a non perdere questa bella occasione per riscoprire una parte di città troppo spesso dimenticata», ha concluso Del Monte, ricordando due particolari appuntamenti in calendario per domenica 20 settembre: il picnic e il mapping party – chiamato Mind the Dock.
Il picnic si terrà dalle 10 alle 14 nel frutteto realizzato dal garden designer Manfredi Patitucci di fronte a Palazzo Savonuzzi, chiunque potrà partecipare portando con sé ciò che preferisce, per condividere la colazione o il brunch con i propri amici e familiari, godendosi il verde e l’ultimo sole di settembre tra meli e nespoli. Chi vorrà inoltre potrà partecipare a Mind the Dock, dalle 10 alle 19, per segnalare tramite pc o smartphone e vie, i servizi e le infrastrutture della mobilità fluviale all’interno di OpenStreetMap – mappa online aperta, costruita dai contenuti degli utenti – I risultati di questa operazione – che non si esaurirà con il festival, continuerà fino al 30 ottobre e si aprirà all’intero territorio provinciale – verranno presentati nel seminario conclusivo di Smart Dock.
Promotori e finanziatori di questa iniziativa, oltre a Basso Profilo, sono: le associazioni Fiumana, Encanto e AMF – Scuola di Musica Moderna, Consorzio Wunderkammer, Canoa Club Ferrara, Unife attraverso il Citer. Collaboreranno alla realizzazione dei vari eventi: il Centro per le famiglie, la motonave Nena, lo studio creativo Altrosguardo Design, Andos Ferrara.
Il progetto è co-finanziato dalla Provincia e patrocinato dal Comune di Ferrara.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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