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Da: Organizzatori

Locale: Madame Butterfly – Via Padova, 189.
Domenica 6 Ottobre dalle 15.00 alle 20.00
Cheerleader – Next Generation
Ingresso +13 -18

In questo periodo di grandi difficoltà per il mondo delle discoteche, rilanciamo il nostro primato in sicurezza e divertimento per il pubblico delle scuole. Proponiamo ai nostri clienti una domenica pomeriggio danzante e rigorosamente ‘analcolica’, dove per stare bene serviranno solo gli amici e la musica.
l problema della dipendenza da alcol e, in generale, degli eccessi, è purtroppo diffuso fra i giovani e c’è bisogno reale di proporre alternative, come c’è bisogno di rinnovare l’immagine classica della discoteca. Così, questo progetto nasce da un duplice obiettivo: da una parte avvicinare i ragazzi al mondo della discoteca, dall’altra offrire loro un ambiente sano e sicuro, costruito sulle loro esigenze.
Tante famiglie ne saranno contente. Quella di Domenica 6 Ottobre è un’apertura che avrà continuità con cadenza mensile.
Più che di una novità si tratta di un ritorno al passato, perché fino a venti-trenta anni diverse discoteche facevano aperture pomeridiane la domenica. Adesso invece a livello italiano sono pochissimi i locali aperti di pomeriggio, in provincia nessuno. Ci proviamo ora noi e vediamo se il pubblico gradirà o no questa idea.
Di sicuro, piacerà a tanti genitori, che potranno dormire sonni tranquilli, almeno per un fine settimana.
Personalmente pensiamo che di notte i minori di 18 anni non dovrebbero stare in giro fino alle 4 del mattino in particolare gli under 16! Per questo esiste il pomeriggio.
Saremo aperti dalle ore 15 e non serviremo alcolici per una precisa scelta aziendale.
Vogliamo offrire ai più giovani alternative al divertimento notturno che siano altrettanto belle e coinvolgenti.
Senza contare che per raggiungerci di giorno potranno contare anche sui mezzi pubblici, con tanti benefici in tutti i sensi.
L’idea di promuovere la discoteca per under 18 valorizzando la dimensione della “normalità”, muove dalla necessità di dire sì all’incontro, alla musica, al divertimento, alla spontaneità e, conseguentemente, di dire no alla cultura dello sballo che produce isolamento, omologazione espropriazione di se stessi.
L’eccesso, a partire da quello ricercato dall’uso e dall’abuso di alcol e sostanze stupefacenti, è sempre e solo un danno per se stessi e per gli altri.

L’iniziativa di una discoteca no alcool (si potranno gustare cocktail alla frutta dai nomi stravaganti), pensata per i ragazzi dai 13 ai 17 anni, intende far passare fra i giovani l’idea che, oggi, è la normalità ad essere divenuta “eccezionalità”: nel frastuono delle mille sovra-sollecitazioni quotidiane si è perso il senso e l’importanza del vivere vero e reale, senza finzione e senza maschere, senza sentire il bisogno di ricorrere a presunti supporti artificiali.
La sfida che proponiamo ai giovani è semplice e può apparire banale, ma in realtà si rivela assai ardua: essere normali, con le proprie specificità, i propri limiti e le proprie potenzialità; essere presenti a se stessi e agli altri, fuori dalla finzione e degli pseudo piaceri artificiali, nella concretezza di tutti i giorni, accettando di vivere pienamente e la propria giovinezza, senza omologarsi alle abitudini, ai vizi ed agli eccessi.
Questa è anche l’essenza e la sfida della libertà: una libertà vista non solo come assenza di vincoli o di limiti, ma essenzialmente come capacità di vivere con gli altri e di progettare se stessi. Nella sostanza, lo spirito dell’iniziativa è quello di proporre momenti di incontro, aggregazione e divertimento con la musica ed il ballo, senza alimentare la cultura dell’eccesso e dello sballo, per sviluppare nei giovani un senso critico alla scelta e la gioia di divertirsi stando insieme.
All’interno di queste “domeniche” inoltre verranno effettuati dei “Contest” per valorizzare i giovani talenti di tutta la provincia.
– Contest di Ballo – Contest di Dj – Contest di Canto Questo evento fa parte di un progetto denominato “Sottozero” in collaborazione con il Sert e il Comune di Ferrara.
Il progetto è suddiviso in due parti:
⁃ Domenica pomeriggio analcolica.
⁃ Bus Navetta gratuita dal centro di Ferrara.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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