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da: organizzatori

testo di Carlo Bertinelli, con Alessandra Brocadello e Carlo Bertinelli

La visita animata Ritratto di Lucrezia Borgia, chiaroscuri di un mito, che si snoda negli ambienti più significativi del castello Estense, è stata ideata da teatrOrtaet per dare forma drammatica all’emozionante atmosfera suscitata dalla storia dei signori Estensi, nel loro momento di massima gloria, raccontata nel luogo in cui è stata vissuta.
L’associazione teatrale la ripropone, dopo la riapertura stagionale di fine marzo, sabato 25 e domenica 26 aprile, alle ore 15.30

La formula dello “spettacolo itinerante”

La visita animata è una particolare forma di “spettacolo itinerante”, ideata da teatrOrtaet, che consiste nel mettere in scena a tappe negli angoli più emblematici di un monumento storico-artistico le vicende dei personaggi che a questo ambiente sono legati. Questa formula permette di assaporare il fascino del luogo e, contestualmente, rievocare con i costumi, le parole e i gesti l’atmosfera umana e culturale che vi si respirava e che ancora vi aleggia, in attesa d’essere ridestata.
Finora sono state scritte e interpretate visite animate a Ferrara (castello Estense), Padova (caffè Pedrocchi), Arquà Petrarca (casa del poeta), Gardone (Vittoriale degli Italiani), Baone (villa Beatrice d’Este).

Ogni singola visita animata può essere seguita da un massimo di 50 spettatori. Prenotazione obbligatoria e informazioni: teatrOrtaet associazione culturale, e-mail: prenotazioni@teatrortaet.it; www.visiteanimate.it; cell. 324 6286197.

La visita animata al castello Estense

Il castello Estense costruito nel cuore di Ferrara è il simbolo più prestigioso dell’illustre casata che ha retto il ducato dalla fine del Duecento fino al Seicento. L’edificio è stato curato costantemente dai diversi signori che l’hanno trasformato in una reggia-fortezza di grande fascino.
La visita animata “Ritratto di Lucrezia Borgia. Chiaroscuri del mito ferrarese” ripropone la figura della celebre figlia di papa Alessandro VI, vittima di complessi giochi politici, giunta a Ferrara, dopo due infelici “matrimoni di stato”, sposa di Alfonso I d’Este. Nonostante la reputazione che l’aveva preceduta, per buona parte costruita dagli oppositori dei Borgia, riuscì a conquistarsi il favore dei nuovi sudditi, grazie alla saggezza dimostrata nel governo e all’apertura ad artisti come Ludovico Ariosto e Pietro Bembo. È a loro, oltre che al consorte Alfonso d’Este, che è affidata la costruzione di un emozionante affresco del Rinascimento italiano.
A fine maggio debutterà anche una inedita visita animata. abbinata alla mostra di Giovanni Boldini, su cui sarà inviato uno specifico comunicato.

Gli autori-attori di teatrOrtaet

Carlo Bertinelli, come autore, ha all’attivo, a partire dai primo anni Ottanta, numerosi testi rappresentati, con cui ha ottenuto diversi riconoscimenti, anche come regista.
Alessandra Brocadello ha iniziato il proprio cammino artistico in bilico tra psicologia e teatro; i suoi esordi sono legati al teatro di ricerca che l’ha portata ad approfondire le tecniche corporee dell’attore e il lavoro sulla voce, attraverso dizione, logopedia e canto.
L’incontro artistico tra i due è avvenuto nel 2003 in occasione delle visite animate allestite al parco Treves di Padova e poi nei laboratori di psicoteatro per studenti dell’università patavina.
Nel 2004 è nata l’associazione culturale teatrOrtaet che con Francigena strata di Matteo Righetto, diretto da Alessandra Brocadello, ha vinto il festival regionale dei laboratori giovanili “Piccoli palcoscenici”.
I primi anni sono stati dedicati soprattutto all’affiatamento creativo tra gli elementi provenienti dal teatro di tradizione, portati da Carlo Bertinelli, e quelli derivati dal teatro di ricerca che appartenevano al bagaglio professionale di Alessandra Brocadello.
Dopo essersi concentrato soprattutto sul teatro per ragazzi, il gruppo, a partire dal 2008, ha imboccato la strada della produzione di spettacoli del teatro d’innovazione che recuperavano materiali originali e testi d’epoca per riproporre emozionalmente episodi e scenari della secolare cultura italiana.
Il carteggio epistolare e documentale tra il poeta Gabriele d’Annunzio e l’attrice Eleonora Duse è stato il primo banco di prova per elaborare una drammaturgia originale che utilizzasse in forma scenica le parole stesse dei due protagonisti. Una sfida vinta da Carlo Bertinelli come autore, e come interprete accanto ad Alessandra Brocadello, che ha dato vita a una serie di rappresentazioni e visite animate (tra cui spicca quella in corso al Vittoriale).
La ricerca sui testi di fine Ottocento-primi Novecento è confluita anche nello spettacolo La Grande Guerra. Voci e ricordi nelle stagioni della storia, che dopo un lungo processo di rielaborazione ha debuttato nella sua forma definitiva lo scorso mese di marzo al teatro Don Bosco di Padova.
Altri spettacoli significativi dei due autori interpreti sono stati: Padova e Galileo (1609 annus mirabilis) del 2009, Vittoria Aganoor del 2010, Il “carattere” del Risorgimento, ambientato nel caffè Pedrocchi, del 2011, La Cometa, prima rappresentazione in epoca moderna liberamente tratta dall’atto unico di carattere astronomico redatto nel 1680 da Bernard Le Bovier de Fontenelle.
Parallelamente agli spettacoli, teatOrtaet ha sviluppato il “genere” delle visite animate che hanno conosciuto, soprattutto a partire dal 2013, un crescente successo toccando vari edifici monumentali e storici, prima a Padova, poi nel Veneto, quindi in Emilia e in Lombardia.

Prossimi appuntamenti
Sabato 25 aprile, ore 15,30
domenica 26 aprile, ore 15,30
sabato 30 maggio, ore 15.30
domenica 31 maggio, ore 15.30
(sono previsti anche altri spettacoli alle ore 11.30 e 14 per gruppi organizzati)

Informazioni
Prezzo Biglietti Visita Animata®:
interi euro 12,00;
ridotto gruppi (oltre le 30 persone) euro 10,00;
ridotto bambini (fino a 12 anni) euro 8,00.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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