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Da: Prefettura di Ferrara.

All’ordine del giorno un focus su progetti finanziati dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione(Fami) e sulle procedure previste in tema di rimpatrio volontario assistito.

Presso la Sala conferenze della Camera di Commercio, si è tenuto stamane il Consiglio Territoriale dell’Immigrazione, presieduto dal Prefetto Michele Campanaro, per fare il punto sugli interventi che le Prefetture possono realizzare attraverso progetti finanziati dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (Fami) del Ministero dell’Interno e destinati al miglioramento dell’offerta dei servizi a favore dei cittadini dei Paesi terzi regolarmente soggiornanti sul territorio, e le opportunità offerte dalle procedure sui Rimpatri Volontari Assistiti.
Il Fami è uno strumento finanziario istituito con Regolamento UE n. 516/2014 con l’obiettivo di promuovere una gestione integrata dei flussi migratori sostenendo tutti gli aspetti del fenomeno: asilo, integrazione e rimpatrio.
Alla riunione hanno partecipato Sindaci e Amministratori della provincia, i vertici delle Forze dell’Ordine territoriali, i responsabili di Enti pubblici e Previdenziali, delle Associazioni datoriali e dei Lavoratori, e delle Associazioni del Terzo Settore e del Volontariato che si occupano di integrazione sociale.
Sono inoltre intervenute, come relatrici sui punti all’ordine del giorno del CTI, Chiara Peri, ricercatrice presso l’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali di Roma – partner del Ministero dell’Interno per la gestione dei progetti di integrazione a valere sul Fami – , e Grazia Ferrari, focal point per l’Emilia Romagna del progetto RE.V.ITA “Rete Ritorno Volontario Italia”. Cofinanziato dal Fami e dal Ministero dell’Interno italiano – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, il progetto ha l’obiettivo di diffondere la conoscenza della misura del Ritorno Volontario Assistito e Reintegrazione e dei programmi attivi tra i potenziali beneficiari, sia finali (migranti) che intermedi (enti pubblici e privati operanti nel settore della migrazione).
In particolare, nel corso della riunione sono state illustrate le opportunità offerte dal Fami per il finanziamento di progetti in tema di capacity building per migliorare i livelli di programmazione, gestione ed erogazione dei servizi pubblici ed amministrativi rivolti ai cittadini di Paesi terzi. I progetti devono promuovere le competenze del personale della Pubblica amministrazione, favorire l’innovazione dei processi per migliorare l’efficienza dei servizi e sviluppare reti istituzionali e azioni di governance multilivello, attraverso un approccio integrato alla pianificazione degli interventi. La Prefettura dovrà essere le capofila di dette progettualità con il coinvolgimento, in forme di partnerhip, di Enti pubblici o soggetti privati da selezionare con procedure di evidenza pubblica.
Nel corso della riunione è stato, inoltre, affrontato l’importante tema del Ritorno Volontario Assistito (RVA), una misura che permette ai migranti di ritornare in modo volontario e consapevole nel proprio paese di origine in condizioni di sicurezza e con un’assistenza adeguata. Il RVA, infatti, prevede assistenza per l’organizzazione e il pagamento del viaggio e anche il supporto alla reintegrazione sociale e lavorativa nel paese d’origine con l’erogazione di beni e servizi.
Desidero sottolineare – ha affermato il Prefetto nel suo intervento introduttivo dei lavori del C.T.I. – l’importanza di questo incontro per approfondire e condividere le informazioni sui progetti finanziati dal Fami per promuovere un approccio integrato nella governance del fenomeno migratorio ma anche per favorire forme di rimpatrio volontario assistito, quale fondamentale strumento di reintegrazione nei Paesi d’origine di molti cittadini extracomunitari attualmente presenti sul territorio.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Cari lettori,

dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .

Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di  50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.

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