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da: ufficio stampa Crossroads

Il festival Crossroads, organizzato da Jazz Network e dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, celebrerà la Giornata Internazionale UNESCO del Jazz, sabato 30 aprile, con un concerto al Teatro Comunale di Russi (inizio alle ore 21). Protagonisti gli Aires Tango del sassofonista argentino Javier Girotto: un gruppo che esprime con la propria musica sia uno spiccato senso di libertà (con le formule ballabili del tango che si aprono alle inaspettate traiettorie dell’improvvisazione jazzistica), sia i valori forti di un amichevole incontro tra nazionalità e culture diverse. Del gruppo, oltre a Girotto, fanno parte Alessandro Gwis (pianoforte, tastiere), Marco Siniscalco (basso elettrico) e Michele Rabbia (batteria, percussioni).
Il concerto è realizzato in collaborazione con il Comune di Russi – Teatro Comunale e con il patrocinio dell’UNESCO e del Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO. Biglietti: intero euro 15, ridotto 12.

Aires Tango è la più fortunata delle creazioni musicali ideate da Javier Girotto: sin dal suo apparire alla metà degli anni Novanta, questo quartetto ha riscosso un incontrastato consenso da parte del pubblico, che gli ha permesso di continuare la sua attività creativa sino a oggi senza modifiche nell’organico originario. Con gli Aires Tango, Girotto fa compiere un balzo verso la libertà improvvisativa al tango, musica che Piazzolla aveva già svincolato dai rigidi schemi della sua forma tradizionale. Nelle mani di Girotto, il melos e i ritmi della musica argentina si prestano all’improvvisazione jazzistica, diventando tasselli per le più coinvolgenti fantasie strumentali: l’emozione musicale sudamericana con in più il fascino dell’inaspettato tipico del jazz.
Javier Girotto, nato a Cordoba nel 1965, si è formato tra la natìa Argentina e gli Stati Uniti, dove ha studiato al Berklee College of Music. Giunto in Italia all’inizio degli anni Novanta, vi si è subito ambientato musicalmente, dando vita a numerosi gruppi a suo nome e collaborando con artisti come Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Luciano Biondini, Peppe Servillo. Oltre a essere l’anima ‘esotica’ di molte formazioni jazz italiane, Girotto è attivo anche sulla scena internazionale: lo si è sentito infatti con la francese Orchestre National du Jazz, oltre che assieme a Bob Mintzer, Randy Brecker, Danilo Perez, Kenny Wheeler e innumerevoli altri.

Informazioni
Jazz Network, tel. 0544 405666, fax 0544 405656,
e-mail: ejn@ejn.it, website: www.crossroads-it.orgwww.erjn.it

Indirizzi e Prevendite:
Teatro Comunale, Via Cavour 10: biglietteria serale dalle ore 17:30, tel. 0544 587690.
Informazioni e prenotazioni: Ufficio Cultura, tel. 0544 587641, (lun-ven ore 9-13), cultura@comune.russi.ra.it.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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