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da: Associazione Zone K

Torna l’appuntamento mensile con “Transmission” la serata electro-wave per eccellenza a Ferrara al Circolo Arci Zone K di Via Santa Margherita 331 a Malborghetto Di Boara, sabato 19 marzo e il programma si preannuncia, come al solito, ricco di grandi performance.
I live verranno aperti dai Dade City Days. Nell’eco dei rave londinesi degli anni Novanta, nel boom della new wave newyorkese del nuovo millennio, nel pieno del revival shoegaze, con linee vocali in cui l’italiano stesso stenta a distinguersi: questo intendono essere i Dade City Days. Nati a Bologna nel 2013, condividono il palco con artisti come The Raveonettes, Modern English, The Soft Moon, Fluon, Vanity e ottengono ottimi riscontri da parte del pubblico, aggiudicandosi anche il primo posto al “The JamBO Live Contest”. In collaborazione con Luca Urbani (Soerba, Fluon), incidono per Darkitalia una cover rivisitata di “She Burned Me Down” dei Type O Negative. Nel 2015 curano le musiche per i contenuti speciali del film “La Linea Gialla – Bologna, 2 agosto”, prodotto da La Repubblica e Movie Movie in occasione del 35° anniversario della Strage di Bologna, ed entrano in studio con il produttore artistico Lorenzo Montanà (Tying Tiffany, Simona Gretchen) per la realizzazione del primo disco, “VHS”, uscito per Swiss Dark Nights a febbraio 2016.
Poi sarà la volta dei My Invisible Friend che nascono a Parma nel tardo 2013, da un nucleo formato da Cristian e Anna, entrambi reduci da vecchi progetti. L’intenzione è stata sin da subito quella di cercare sonorità che richiamassero lo shoegaze, la neo-psichedelia e il dream pop. Dopo una serie di live seguiti da un lungo periodo di inattività, Alex si è aggiunto alla formazione apportando le sue influenze noise.
Dopo mesi trascorsi ad improvvisare lunghe suite strumentali e dopo l’ingresso di Roland (una drum machine) nella band, sono nati i primi pezzi.
Dice DeerWaves “Qui non parliamo solo di shoegaze: la band riesce a mischiare sapientemente Jesus And Mary Chain, Telescopes e Spacemen 3. Psichedelìa e rumorismo, viaggi spaziali con la ripetitività kraut che li contraddistingue”. Nel novembre 2014 i My Invisible Friend registrano tre canzoni che vengono incluse nell’omonimo EP, uscito in formato digitale nel gennaio 2015. Tra atmosfere dilatate alla My Bloody Valentine e
Slowdive, con un’attitudine meditativa che richiama nomi come Spiritualized e Dead Skeletons passando per i Jesus and Mary Chain, i tre brani raccolgono sin da subito l’interesse di blog e webzine del settore ricevendo consensi e critiche positive. L’EP è disponibile su bandcamp e soundcloud. L’uscita del nuovo lavoro del trio è prevista per il 2016.
Il contorno di Transmission sarà come al solito di tutto rispetto con i dj-set di CARLODOA, della splendida Nuit Blanche e di The Drop Dj che faranno ballare i presenti fino a notte inoltrata.
L’apertura del Circolo è prevista per le ore 19, l’inizio del concerto alle ore 22 circa. Ingresso Up To You e riservato ai soci Arci. Per prenotazione di tavoli e posti a sedere il numero da chiamare è sempre 346.0876998.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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