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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Quali scenari si aprono per il mondo del lavoro e del terziario in particolare con l’introduzione dei decreti attuativi
del Jobs Act? A questa e altre domande cercherà di dare una risposta esauriente e concreta il convegno “Focus su Jobs Act: analisi, raffronti e prospettive aperte dal decreto sul mondo del Lavoro”: un appuntamento promosso da Ascom
Confcommercio Ferrara per sabato 21 marzo a partire dalle ore 10,00 nella sala conferenze della Camera di Commercio in Largo Castello a Ferrara con l’intervento tra gli altri di Luigi Marattin, oggi consulente del Governo Renzi.

“Si tratta di un appuntamento importante perché inquadra in una prospettiva ampia tutti punti messi in gioco dai decreti. In questo modo Ascom intende essere al fianco delle imprese del commercio, servizi e turismo per permettere loro di poter cogliere le opportunità aperte dal Jobs Act. L’Associazione intende così fornire un servizio a valore aggiunto con un momento di approfondimento che sia attento alle richieste delle imprese” spiega il direttore generale di Ascom Confcommercio Ferrara Davide Urban che poi modererà la mattinata dei lavori.
Il programma della giornata vedrà l’apertura dei lavori con il saluto del presidente provinciale di Ascom Confcommercio Giulio Felloni seguito subito dalla relazione tecnica della Direzione Territoriale del Lavoro con Sabrina Cherubini che interverrà su “Le prospettive di Riforma dell’attività della Direzione del Lavoro”. Tra i relatori di rilievo spicca la presenza di Luigi Marattin consigliere economico del presidente del Consiglio che relazionerà su “Aspetti e risvolti economici/politici della riforma del lavoro del governo Renzi “Jobs Act”-
All’appuntamento il tema del lavoro sarà poi analizzato sotto diversi aspetti: Luca Massaccesi direttore Confcommercio Ascom Lugo e Consulente del Lavoro ad esempio si soffermerà su “Analisi normativa dei primi due decreti pubblicati, raffronti con la normativa precedente e nuove previsioni della Legge di Stabilità (per le parti riguardanti l’ambito lavoristico) e brevi cenni sui due decreti in attesa di approvazione” mentre Alessandra Tuffanelli avvocato del Foro di Ferrara interverrà su “Analisi ed approfondimenti delle ricadute del Jobs Act in ambito stragiudiziale e giudiziario”.
Infine le conclusioni saranno svolte intorno alle 11,45 da Matteo Musacci presidente nazionale dei Giovani Imprenditori della Federazione Italiana Pubblici Esercizi.
“Un’occasione – come sottolineano da Ascom Confcommercio Ferrara – per fare il punto concretamente su come impatta su sviluppo ed occupazione il Jobs Act”.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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