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Comunicato stampa Conservatorio Ferrara.

Carta bianca agli studenti: ultimo dei tre weekend, gli allievi del Conservatorio di Ferrara propongono concerti in diretta streaming dall’Auditorium del Frescobaldi. In scaletta anche le produzioni originali dei gruppi nati all’interno del Conservatorio.

Ferrara – Terzo e ultimo appuntamento con gli studenti del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, con il progetto musicale Studio quindi S(u)ono domani, sabato 22 maggio alle ore 16 sul canale Youtube dell’istituto di alta formazione musicale.

Gli allievi del Frescobaldi fanno propria la nota locuzione cartesiana, cogito ergo sum – «penso quindi sono» – con la quale il filosofo esprime la certezza dell’uomo quanto soggetto pensante, e la riformulano declinandola secondo i canoni del Conservatorio, legati allo studio e al fare musica insieme.

Il progetto si conclude sabato 22 maggio con l’esibizione dei quartetti d’archi. La rassegna è stata ideata e organizzata insieme alla Consulta degli Studenti del Conservatorio.

In programma L. Van Beethoven, Quartetto in Fa maggiore op 18 n°1, con Guglielmo Ghidoli e Beatrice Giacca ai violini, Valentina Franzaroli alla viola e Alessandro Malavasi al violoncello; A. Dvořàk, Quintetto con pianoforte in La maggiore op 81 n°2, I e II mov, con Simona Barberio e Anna Beltrami ai violini, Francesco Ferrarese alla viola, Filippo di Domenico al violoncello e Cosmè Umberto Zuffi al pianoforte; J. Brahms, Quartetto in La minore op. 51 n°2 “Quartetto Sine Tempore” con Davide Bini e Andrea Barbieri ai violini, Irene Ardino alla viola, Niccolò Bini al violoncello; A. Dvořàk, Quartetto in Fa maggiore op 96 n°12 Americano, con Maria Grazia d’Agostino e Simona Barberio ai violini, Francesco Ferrarese alla viola e Filippo di Domenico al violoncello.

Il progetto Studio quindi S(u)ono era già stato proposto nel 2016 e riproposto ora dalla nuova Consulta degli studenti, costituita da Rachele Amore, Valentina Franzaroli e Simone Pattocchio.

“Un’attività – spiegano i rappresentanti – pensata dalla Consulta degli studenti per gli stessi studenti e che ha come obiettivo quello di offrire a tutti i musicisti che lo desiderino la possibilità di suonare i brani che vengono studiati durante l’anno accademico”. Un modo per mettersi alla prova, ma non solo. “Permette inoltre a tutte quelle formazioni musicali interne al Conservatorio, nate dall’incontro tra gli studenti – concludono Rachele Amore, Valentina Franzaroli e Simone Pattocchio – di presentare i propri progetti originali, quelli che esulano dal programma di studi”.

“Con questo progetto – commenta Fernando Scafati, direttore del Conservatorio – il Consiglio Accademico ha dato piena fiducia agli studenti, offrendo loro l’opportunità di un’iniziativa autonoma, a sottolineare anche il loro grado di maturità, visto che si tratta di studenti dei corsi accademici superiori. Il migliore obiettivo per un insegnante è vedere i propri allievi proseguire con le loro gambe”.
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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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