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Da: Conservatorio di Ferrara

Sabato 23 gennaio ore 16.30 sul canale Youtube del Conservatorio

I CONCERTI DEL SABATO

IL CONSERVATORIO IN STREAMING

Sabato tra rock e jazz: in diretta dall’Auditorium del Conservatorio Frescobaldi con il trio StickBall, a cura del Dipartimento di Nuove Tecnologie e Linguaggi musicali

Ferrara – Dopo il successo del primo appuntamento de ‘I Concerti del Sabato’, rassegna di sette concerti degli studenti del Conservatorio ideati e prodotti dal Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, torna sabato pomeriggio la musica in diretta streaming dall’Auditorium del Conservatorio di Ferrara. I Concerti del Sabato sono trasmessi sul canale YouTube del Conservatorio Frescobaldi, in diretta ogni sabato dal 16 gennaio al 27 febbraio.

Sabato 23 gennaio alle ore 16.30 in programma c’è il concerto degli StickBall, a cura del Dipartimento di Nuove Tecnologie e Linguaggi musicali, con Pier Simone Cinelli alla chitarra, Eligio Motolese al contrabbasso e al basso elettrico e Luca Antonio Di Dio alla batteria, allievi della classe di Musica d’insieme jazz di Roberto Manuzzi.

I tre allievi del Conservatorio proporranno musiche di Thelonious Monk e Duke Ellington, ma anche brani da loro stessi creati. A coordinare l’appuntamento musicale sarà la docente Marta Raviglia, da quest’anno coordinatrice del Dipartimento di Nuove Tecnologie e Linguaggi Musicali.

Il trio nasce nella primavera del 2019 tra le mura del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara. I tre, iscritti al corso accademico di jazz, decidono di creare un gruppo nel quale amalgamare jazz e rock. Dopo le prime cover di jazz rivisitate in chiave rock, si mettono subito a lavorare su brani inediti.

La band ha da poco registrato il suo primo disco – ‘Strillzbollz’ – che uscirà in primavera. Il repertorio è l’insieme di più storie raccolte negli anni da parte dei tre componenti e musicate. Ogni brano, infatti, è ispirato a persone che hanno lasciato un segno nelle loro vite. Il sound, a tratti acido e spigoloso, ha una forte chiave ironica, con brani dai ritmi serrati e strutture inusuali.

Al momento non è ancora possibile organizzare concerti dal vivo, aperti al pubblico, parte integrante del progetto formativo del Conservatorio. Per tale motivo, nel rispetto delle norme di contrasto alla diffusione del Covid-19, la direzione e i docenti del Frescobaldi hanno deciso di portare la musica fuori dal Conservatorio. “Siamo consapevoli, naturalmente, che questo non può sostituire l’emozione di sentire suonare dal vivo – spiega il direttore, Fernando Scafati –. Pensiamo comunque sia importante dare agli allievi momenti in cui si mettono alla prova, ricordando che suonare per un pubblico è parte fondamentale dell’esperienza formativa per uno studente del Conservatorio”.

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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