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da: ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Sabato 28 febbraio, al Jazz Club Ferrara è di scena il raffinato e avvolgente modern mainstream di Wayne Escoffery. Il talentuoso e pluripremiato tenorsassofonista calcherà il palcoscenico del Torrione in quartetto sostenuto da una ritmica stellare: David Kikosky al pianoforte, Ugonna Okegwo al contrabbasso e Ralph Peterson alla batteria.

Sabato 28 febbraio (ore 21.30), al Jazz Club Ferrara è di scena il raffinato e avvolgente modern mainstream di Wayne Escoffery. Non molto tempo fa, il pubblico del Torrione ha avuto l’opportunità di apprezzare l’ultimo dei suoi progetti, “The Only Son Of One” (Sunnyside Records, 2012) quando, in quintetto, il leader si è avvalso – tra gli altri – delle magnetiche sonorità di Rachel Z alle tastiere.
Questa volta Escoffery abbandona effettistica e sonorità roccheggianti per tornare ad immergersi in una dimensione squisitamente acustica e lo fa avvalendosi di una ritmica stellare formata da David Kikosky al pianoforte, Ugonna Okegwo al contrabbasso e Ralph Peterson alla batteria, all’insegna di un repertorio che alternerà originali a classici della tradizione afroamericana.
Il talento naturale di Wayne Escoffery (Londra, 1975) si manifesta precocemente quando, con la madre, si trasferisce negli Stati Uniti e all’età di undici anni inizia lo studio del sassofono.
È durante l’ultimo anno del liceo che incontra Jackie McLean i cui insegnamenti gli aprono le porte della Hartt School of Music (Connecticut), dove il giovane musicista ha la possibilità di suonare con Curtis Fuller e Eddie Henderson. Conseguito il diploma, un volo per Boston conduce Escoffery a frequentare il prestigioso Thelonious Monk Institute dove studia con pilastri della storia del jazz come George Coleman, Jimmy Heath, Clarck Terry, Ron Carter, ecc. affiancando altresì in tour Mr. Herbie Hancock.
A condurlo sotto le luci della ribalta è il definitivo trasferimento a New York, nel 2000, quando si unisce al settetto di Eric Reed. Nel corso dell’anno successivo Wayne entra poi a far parte rispettivamente della Mingus Big Band, della Mingus Orchestra e della Mingus Dynasty, formazioni di cui è tuttora membro.
Il 2006 costituisce un ulteriore giro di boa per il sassofonista dotato di una tecnica impeccabile unita a straordinaria creatività e versatilità. Escoffery, infatti, firma un contratto con la Savant Records dando vita a “Veneration”, l’album d’esordio che lo vede a fianco di Joe Locke, Hans Glawischnig e Lewis Nash, mentre l’illuminato Tom Harrell lo accoglie in front line nel suo quintetto con cui Wayne ha co-prodotto gli ultimi quattro cd rivelandosi, tra l’altro, raffinato compositore.
INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Infoline: 339 7886261 (dalle 15:30)
Prenotazione cena: 333 5077059 (dalle 15:30)

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Se si riscontrano difficoltà con dispositivi GPS impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Intero: 20 euro
Ridotto: 15 euro (la riduzione è valida fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card e My Fe, se si accede al solo secondo set, prenotando la cena al wine bar)

Intero + Tessera Endas: 25 euro
Ridotto + Tessera Endas: 20 euro

NB Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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