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Da ufficio stampa Jazz Club Ferrara

Sabato 28 aprile, ore 21.30
In esclusiva nazionale al Jazz Club Ferrara
Nels Cline Four feat. Julian Lage
Nels Cline, chitarra
Julian Lage,chitarra
Jorge Roeder,contrabbasso
Tom Rainey,batteria

L’ultimo main concert firmato Ferrara in Jazz 2017/18 è con un’esclusiva nazionale: il Jazz Club Ferrara ospita l’unica data italiana del Nels Cline Four ‘Currents, Constellations’ European Tour, in programma per sabato 28 aprile. A fianco del celebre chitarrista dei Wilco troviamo Julian Lage alla chitarra, Jorge Roeder al contrabbasso e Tom Rainey alla batteria.

L’ultimo main concert firmato Ferrara in Jazz 2017/18 è con un’esclusiva nazionale: il Jazz Club Ferrara ospita l’unica data italiana del Nels Cline Four ‘Currents, Constellations’ European Tour, in programma per sabato 28 aprile (inizio ore 21.30).
Four è l’emanazione diretta del duo Rooms in cui il celebre chitarrista dei Wilko – Nels Cline – dialogava con l’astro nascente del jazz americano Julian Lage. Ai due indiscussi maestri della sei corde contemporanea si aggiunge una sezione ritmica di assoluto livello – completata da Jorge Roeder al contrabbasso e Tom Rainey alla batteria – per un progetto dal taglio meno cameristico, che vede in prima linea le composizioni dello stesso Cline accanto ad alcuni arrangiamenti originali di brani di Jimmy Giuffre e Attila Zoller.
Nels Cline si è rivelato una forza della natura sia come chitarrista (leader e sideman) che come improvvisatore, sin dal suo debutto discografico nel 1978. Definito da Rolling Stone come uno dei venti “nuovi dèi della chitarra” ed uno dei cento migliori chitarristi di tutti i tempi, Cline ha raggiunto l’apice del successo nei primi anni 2000 insieme al gruppo rock dei Wilco. Conosciuto perlopiù per la vena sperimentale che lo contraddistingue, e che si può ascoltare nel recente Macroscope (Mack Avenue Records, 2014) registrato in compagnia del suo trio, Cline ha abbracciato altresì progetti che evidenziano un approccio più intimo e riflessivo.
A soli 28 anni, Julian Lage ha portato una ventata di aria nuova al mondo della chitarra jazz. Il New York Times loda il “disarmante spirito di generosità” della musica di Lage e prende atto dell'”aggrovigliato radicamento nel jazz, folk, musica classica e country” del giovane chitarrista. Oltre alla collaborazione con artisti quali Mark O’Connor, Jim Hall e Anthony Wilson tra gli altri, Lage è a capo di gruppi innovativi da cui sono scaturiti lavori come ‘Sounding Point’ (con il quale ha ricevuto una nomination ai Grammy) e ‘Gladwell’, entrambi per la EmArcy Records.
La cena alla carta anticipa il concerto. È consigliata la prenotazione allo 0532 1716739 dalle ore 12:30 alle ore 19:30. Info su www.jazzclubferrara.com

INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com

Per informazioni e prenotazione cena 0532 1716739 dalle ore 12:30 alle ore 19:30.

Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.

DOVE
Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara. Con dispositivi GPS è preferibile impostare l’indirizzo Corso Porta Mare, 112 Ferrara.

COSTI E ORARI
Intero: 25 euro
Ridotto: 20 euro (la riduzione è valida prenotando la cena al Wine Bar, accedendo al solo secondo set, fino ai 30 anni di età, per i possessori della Bologna Jazz Card, per i possessori di MyFe Card, per i possessori della tessera AccademiKa, per i possessori di un abbonamento annuale Tper, per i possessori di biglietti Italo Treno da/per Ferrara, per i possessori di Jazzit Card e Bologna Jazz Card, per gli alunni e docenti del Dipartimento Jazz del Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara, per gli iscritti ad Unife).

Intero + Tessera Endas: 30 euro
Ridotto + Tessera Endas: 25 euro

NB Non si accettano pagamenti POS

Apertura biglietteria: 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Primo set: 21.30
Secondo set: 23.00

DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini

UFFICIO STAMPA
Eleonora Sole Travagli
e-mail: solejazzclubferrara@gmail.com ; press@jazzclubferrara.com
cell. + 39 339 6116217

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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