Skip to main content

Da Organizzatori

L’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Comacchio in collaborazione con Produzione Culturale presenta NOTE DI SETTEMBRE III Edizione 01 – 09 settembre 2017

Sabato 02 settembre, ore 21.30 – Arena di Palazzo Bellini, Comacchio (FE)
IRENE GRANDI & PASTIS
Irene Grandi, voce;
Marco Lanza, pianoforte e macchina fotografica;
Saverio Lanza, chitarra e videocamera

Dopo l’emozionante live di Marina Rei, Note di Settembre prosegue – sabato 2 – con l’originalissimo “Lungoviaggio” di Irene Grandi & Pastis, spettacolo di videoarte musicale, o foto concerto, in cui le immagini del quotidiano, i suoni e i rumori dell’umanità più varia, si fondono in una sorprendente performance interattiva con l’ausilio di chitarre, pianoforte, voce e macchina fotografica. Uno spettacolo atipico quindi, ad ingresso gratuito, in cui le immagini “si suonano e si cantano” insieme ad una delle rocker italiane più amate.

Dopo l’emozionante live di Marina Rei, Note di Settembre prosegue – sabato 2 settembre alle ore 21.30 – con l’originalissimo “Lungoviaggio” di Irene Grandi & Pastis, spettacolo di videoarte musicale, o foto-concerto, in cui le immagini del quotidiano, i suoni e i rumori dell’umanità più varia, i volti degli spettatori, si fondono in una sorprendente performance interattiva con l’ausilio di chitarre, pianoforte, voce e macchina fotografica. Durante l’esibizione la cantautrice fiorentina svilupperà, con la timbrica che la contraddistingue, i vari spunti musicali che, di volta in volta, i video dei Pastis suggeriranno, dando loro continuità, ricchezza e forma compiuta. Uno spettacolo atipico quindi, in cui le immagini “si suonano e si cantano” e ogni scena concorre a delineare il tema portante voluto dagli artisti: il viaggio.
La Grandi ha proposto l’argomento in modo sempre originale in svariati album (si pensi al singolo ‘Prima di partire per un lungo viaggio’ scritto per lei da Vasco Rossi) e lo stesso vale per la poetica dei Pastis, i fratelli Marco e Saverio Lanza, che di esso si nutre aprendo una finestra sul mondo ricca di stupore, emozione e senso dell’umorismo, atta a denotare la leggerezza di chi sa scrutare con genuina curiosità.
L’incontro della Grandi con i Pastis risale al 2012 in occasione della pubblicazione dell’album realizzato assieme a Stefano Bollani. L’anno successivo, la lavorazione del disco “Un vento senza nome” ha dato vita al sodalizio umano e professionale dei tre che non si sono fermati alla musica ma hanno iniziato ad esplorare il territorio della videoarte.
Il concerto ad ingresso gratuito si svolge all’Arena di Palazzo Bellini (Via Agatopisto 5, Comacchio – FE). In caso di maltempo sarà trasferito alla Sala Polivalente, all’interno del palazzo. Per informazioni 0533 314154, www.comunecomacchio.fe.it, www.turismocomacchio.it

Irene Grandi
Irene Grandi nasce a Firenze il 6 dicembre 1969. Dopo avere suonato in diversi gruppi, inizia a lavorare come solista assieme a Telonio. Con il suo primo autore incide “Un motivo maledetto”, che attira l’attenzione di Dado Parisini, al tempo produttore di Raf e della CGD, che le offre un contratto discografico.
Nel 1994 partecipa al Festival di Sanremo nella categoria Giovani con “Fuori”. Da lì la Grandi inizia a collaborare con autori importanti quali Eros Ramazzotti e Jovanotti che scrivono canzoni per il suo album d’esordio “Irene Grandi”.
Nel 1995 arriva “In vacanza da una vita” e la Grandi conferma il suo successo con “Bum Bum” che svetta tra i brani più trasmessi dalle radio di quel periodo. Nello stesso anno la ascoltiamo in “Non calpestare i fiori nel deserto” a fianco di Pino Daniele con “Se mi vuoi”: il duo funziona così bene che si trasforma in un tour.
Nel 1996 debutta come attrice assieme a Diego Abatantuono ne’ “Il barbiere di Rio” di Giovanni Veronesi, per cui canta anche “Fai come me”, brano portante della colonna sonora.
Nel 1997 la Grandi torna alla musica con il terzo album “Per fortuna purtroppo”. Nel 1999 esce “Verde Rosso e Blu”, seguito dal ritorno a Sanremo nel 2000. A scrivere per lei il brano per il Festival ci sono Vasco Rossi e Gaetano Curreri, “La tua ragazza sempre”, con cui si classifica seconda; la canzone, inclusa nella ripubblicazione di “Verde Rosso e Blu”, permette al disco di tornare ai vertici delle classifiche di vendita.
Successivamente la Grandi si dà al rock ma continua a dimostrare la sua poliedricità con esibizioni di prestigio, come quella al Pavarotti & Friends e quella al Montreux Jazz Festival.
Nel 2001 esce il greatest hit “Irek” che fa il punto sulla prima parte della carriera della Grandi. Lo stesso anno incanta centomila persone all’Heineken Jammin’ Festival di Imola, aprendo per l’amico Vasco.
Continua, nel 2003, la collaborazione con Vasco e Gaetano Curreri: i due firmano “Prima di partire per un lungo viaggio”. Dopo la bella esperienza come conduttrice del Festivalbar nel 2004, la Grandi conferma nel 2005 la sua vena rock maturata in anni di concerti: esce il sesto album “Indelebile” e il singolo “Lasciala andare” viene presentato dal vivo al concerto del Primo Maggio.
Il 2006 è l’anno della pausa, dedicato a viaggi nel mondo per conto di associazioni umanitarie a cui la Grandi dà una mano concreta. Durante un viaggio in Africa conosce Yossoun N’Dour e assieme a Patti Smith e Francesco Renga incide la sua “Birima”.
Dopo una tournée che la vede protagonista, per la prima volta, nei principali teatri italiani, e dopo l’uscita della biografia “Diario di una cattiva ragazza” (scritta assieme a Massimo Cotto per Mondadori), torna alla musica con la rilettura di “Uno in più” di Battisti per il disco tributo “Innocenti evasioni”. La riscoperta della canzone italiana continua nel doppio album “irenegrandi.hits” del 2007 in cui troviamo brani portati al successo da Mina (“Sono come tu mi vuoi”) e Bruno Martino (“Estate”). Ma soprattutto appare nel disco un autore proveniente dalla scena del nuovo rock italiano, Francesco Bianconi dei Baustelle, che scrive per lei “Bruci la città”. La canzone viene scartata alle selezioni per il Festival di Sanremo, ma diventa il brano dell’estate e vince il Premio Radio 2007 dell’ultima edizione del Festivalbar, aggiungendo un altro trofeo ad una carriera di successi.
Il 21 giugno 2009 Irene partecipa al concerto benefico a San Siro “Amiche per l’Abruzzo”, duettando sulle sue canzoni, sulle canzoni delle colleghe e su classici internazionali (“Blowing In The Wind” di Bob Dylan) e italiani (“Il mio canto libero” di Battisti-Mogol). Qualche mese dopo duetta con Claudio Baglioni in “Una faccia pulita”, rielaborazione dello storico brano di “Questo piccolo grande amore”.
Nel 2010 la Grandi torna a Sanremo dopo dieci anni con “La cometa di Halley” scritta da Francesco Bianconi. Il brano anticipa il nuovo album, “Alle porte del sogno”. L’anno seguente scrive un pezzo per Tiziano Ferro, “Paura non ho”. Nel 2012 esce “Irene Grandi & Stefano Bollani”, disco nato dalla collaborazione e dall’amicizia ventennale col celebre pianista.
Nel 2015 Irene Grandi è stata selezionata per partecipare in gara al 65° Festival della Canzone Italiana di Sanremo con il brano “Un vento senza nome” di cui è anche autrice. Il 12 febbraio esce su etichetta Sony l’omonimo disco: è il ritratto di un’artista più consapevole e complessa artisticamente parlando. Il disco nasce da un percorso interiore e musicale intrapreso dopo la realizzazione del progetto assieme a Bollani e dopo l’incontro artistico con Cristina Donà.

INFORMAZIONI
Infoline 0533 314154
www.comunecomacchio.fe.it
www.turismocomacchio.it

DOVE
Tutti i concerti si svolgono all’Arena di Palazzo Bellini – Via Agatopisto, Comacchio (FE). In caso di maltempo saranno trasferiti alla Sala Polivalente, all’interno del palazzo.

COSTI E ORARI
Ingresso gratuito
Inizio concerto ore 21.30

DIREZIONE ARTISTICA
Luigi Sidero

UFFICIO STAMPA NOTE DI SETTEMBRE
Eleonora Sole Travagli
soletravagli@gmail.com
cell. 339 6116217

UFFICIO STAMPA COMUNE DI COMACCHIO
Katia Romagnoli
stampa@comune.comacchio.fe.it

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it