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da: organizzatori

Ultimo fine settimana per la kermesse della “Regina delle valli”. Gara di navimodelli nei canali di Comacchio, cena-evento “I Sette Lidi in Sagra” e premiazione dell’estemporanea di pittura ed arti grafiche “Comacchio tra Storia e Colori”.

Aspettando le attesissime esibizioni e gare di navimodellismo nei canali, buona cucina ed arte in passerella a Comacchio per la Sagra dell’Anguilla 2015. Sarà un’apertura straordinaria non soltanto di carattere gastronomico quella in programma venerdì 9 ottobre allo Stand Gastronomico di Argine Fattibello. Insieme all’ormai consolidato appuntamento con “I sette Lidi in Sagra”, cena-evento degli amici della costa comacchiese organizzata in collaborazione con gli operatori turistici dei sette Lidi, che avrà come protagonista in cucina lo staff della Sagra della Seppia e della Canocchia di Porto Garibaldi – in tavola, a partire dalle 19,30, antipasto misto di mare (seppie, gamberi e pomodorini) € 6,00; sedanini alla Magnavaccante (seppie, gamberi e cozze) € 5,00; canocchie in umido con polenta € 8,00; Bocconcini d’Anguilla fritti con verdure fresche € 7,00; dolcetto comacchiese € 2,00 (menu completo € 23,00, bevande escluse) – durante la serata saranno proclamati e premiati i vincitori dell’estemporanea di pittura ed arti grafiche “Comacchio tra Storia e Colori” promossa nell’ambito della Sagra 2015 e le cui opere in concorso – diciotto in tutto – sono esposte, anche per l’ultimo week end di Sagra, alla Manifattura dei Marinati. Un fine settimana che, fra escursioni e visite guidate, degustazioni e regate di imbarcazioni tipiche, vedrà anche un’assoluta novità fra le iniziative inserite nel programma della grande kermesse dedicata alla ‘regina delle valli’: in collaborazione con Amirel, associazione di navimodellisti romani, già dalla mattinata di sabato 10 fra sponde ed acque del Canale Cavour saranno esposte fedeli riproduzioni di modelli in scala che, navigando tra moli, isole e fari, daranno vita ad una curiosissima esibizione di riproduzioni navali radiocomandate che andranno ad attraccare alle banchine di veri e propri scali in miniatura. Mentre domenica 11, dalle 9,30 sempre nel Canale Cavour, è in programma una vera e propria gara di abilità e destrezza per navimodelli.
Il programma completo e dettagliato della XVII Sagra dell’Anguilla è consultabile e costantemente aggiornato sul sito www.sagradellanguilla.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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