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Da: Regione Emilia Romagna

Salute. Fondo per il gioco d’azzardo patologico, alla Regione Emilia-Romagna oltre 7 milioni e 400mila euro per gli anni 2018-2019. L’assessore Venturi: “Risorse importanti per le attività di prevenzione e assistenza, noi non abbassiamo la guardia”

Parere positivo espresso oggi dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sul decreto che ripartisce i 100 milioni del Fondo nazionale. Nel 2017 in Emilia-Romagna sono state 1.521 le persone con problemi di dipendenza da gioco patologico prese in carico dai servizi delle Aziende sanitarie

Bologna – Prevenzione, cura e assistenza. Perchè il gioco d’azzardo è una patologia, e la Regione Emilia-Romagna è da tempo in prima linea per combattere questo fenomeno. E, da oggi, può contare su 7 milioni e 400mila euro di nuove risorse.
È quanto è stato assegnato alla Regione Emilia-Romagna dal decreto – su cui la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha espresso parere positivo – che ripartisce il Fondo per il gioco d’azzardo patologico per gli anni 2018-2019.

“Con queste risorse- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- sarà possibile proseguire nel percorso di qualificazione dell’assistenza alle persone con problemi di dipendenza dal gioco d’azzardo patologico e, al tempo stesso, portare avanti tutta l’attività di prevenzione, rivolta all’intera popolazione regionale, e fatta assieme ai Comuni all’interno dei Piani di zona. Proseguiamo così su una strada già tracciata: come Regione- chiude Venturi- siamo impegnati da anni su questo fenomeno che ha forti connotazioni sanitarie e sociali, e che interessa indistintamente giovani e anziani. E proprio perché si parla di ‘dipendenza’, non abbasseremo la guardia”.

Ammonta a 100 milioni di euro la cifra complessiva a disposizione delle Regioni per i due anni; per l’Emilia-Romagna, la quota di accesso al Fondo è del 7,43%, e ci traduce in oltre 3 milioni e 700 mila euro per ciascuna delle due annualità.

Nel 2017, sono state 1.521 le persone con problemi di dipendenza da gioco patologico prese in carico dai servizi competenti delle Aziende sanitarie della Regione. Per quanto riguarda la prevenzione e le attività di contrasto all’indebitamento, tutti e 38 i Distretti, nell’ambito dei Piani di zona appena approvati, hanno messo nero su bianco i progetti da realizzare all’interno del Piano d’azione regionale contro la ludopatia.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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