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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia Romagna

Il presidente della Regione Emilia-Romagna: “Faremo le nostre considerazioni, la salute è un obiettivo comune e gli interessi convergono”

“Troppo delicato il tema della sanità per risolverlo in poche battute. Il Governo ha indicato un orientamento, le Regioni stanno valutando la compatibilità della proposta, mercoledì ci incontreremo e mi auguro si trovi un accordo. Per i cittadini, perché su di essi gli interessi di tutti, Governo e Regioni, sono convergenti”.
Lo ha detto Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, aggiungendo la propria voce al dibattito in corso tra Regioni e Governo sulla quantificazione delle risorse necessarie a sostenere il sistema della sanità pubblica nel nostro Paese.
“Andiamo a incontrare il Governo – afferma Bonaccini – e spiegheremo le nostre ragioni. Ma vorrei ricordare a tutti che stiamo parlando di un provvedimento che sta dentro a una legge di stabilità che per la prima volta è espansiva e abbassa le tasse ai cittadini. Non dimentichiamo che per la sanità c’è 1 miliardo in più rispetto all’anno scorso (111 miliardi complessivi) e che sono previste misure che consentiranno concreti risparmi, come le centrali uniche di acquisto e l’efficientamento degli ospedali”.
Inoltre, ricorda il presidente della Regione, “i risparmi che si otterranno rimarranno nel fondo sanitario. Vengono definiti nuovi Livelli essenziali di assistenza, con nuovi servizi, e vengono eliminati quelli obsoleti. E non dimentichiamo il nuovo piano vaccinale, che prevede più vaccini, più prevenzione, gratuità nelle prestazioni”.
Sul tavolo del confronto alcuni temi di grande rilevanza, sia per i cittadini che per i professionisti che lavorano nel campo della sanità: “Col Governo – argomenta Bonaccini – dovremo affrontare il tema del rinnovo del Contratto nazionale della sanità, capire quali saranno i tempi e le risorse necessarie. Dovremo capire quali saranno i tempi per definire i nuovi Livelli essenziali di assistenza, che fanno capo alle Regioni e che le Regioni devono finanziare. E anche del nuovo calendario vaccinale bisognerà capire i tempi di realizzazione, perché si tratta di un provvedimento urgente. Infine, occorrerà valutare quali saranno i fondi disponibili per i farmaci innovativi, importanti perché possono debellare una malattia come l’epatite C”.
Ma ci sono anche impegni che le Regioni, sostiene il presidente Bonaccini, debbono fare propri: “Dobbiamo, tutti, fare la nostra parte per razionalizzare i servizi improduttivi, per centralizzare quei servizi che non hanno un impatto diretto sui cittadini. Dobbiamo rimboccarci tutti le maniche se vogliamo mettere in condizione il Paese di porre in sicurezza la sanità anche per gli anni a venire. Meno burocrazia, meno costi inutili, meno sprechi. Solo così potremo fare davvero buona sanità”.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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