Skip to main content

Da ufficio stampa

Bonaccini: “Garantiamo un welfare che non lascia indietro nessuno e, al tempo stesso, più occupazione”

Entro dicembre 2017, ricoveri entro 30 giorni per le patologie oncologiche in almeno il 90% dei casi (percentuale oggi al 71%). Lo stesso nei casi più gravi in cui siano richieste chemioterapia, coronarografia, angioplastica coronarica, tonsillectomia e altre prestazioni. Venturi: “Dopo i risultati positivi sul taglio delle liste di attesa per le visite specialistiche, ora tocca ai ricoveri: ancora qualità per il nostro Servizio sanitario”. Bilancio positivo sulle disdette: da aprile ad ottobre 2016, c’è stato un calo significativo – dal 7% all’1% – delle mancate presentazioni agli appuntamenti da parte dei cittadini. La stim a delle sanzioni supera i 3,5 milioni

Bologna – Ricoveri entro 30 giorni in almeno il 90% dei casi che si possono programmare, mentre rimane assicurato ovviamente l’intervento immediato nelle situazioni d’urgenza. Dunque, tempi certi, anche attraverso la completa informatizzazione delle prenotazioni e a una app che permetterà al paziente di monitorare in tempo reale la propria posizione in lista, in particolare per le patologie oncologiche e quando siano richieste prestazioni come la chemioterapia, la coronarografia, l’angioplastica coronarica, la tonsillectomia. Sono gli obiettivi che la Regione Emilia-Romagna intende centrare entro la fine del 2017 con il Piano per la riduzione delle liste d’attesa per i ricoveri ospedalieri programmati, al quale destina 6 milioni di euro per l’assunzione di nuovo personale sanitario.

Un Piano ad hoc che segue quello che ha già portato la Regione ad azzerare o quasi le liste d’attesa per le visite specialistiche e gli esami strumentali, oggi garantiti entro i tempi previsti: rispettivamente entro 30 giorni in ambito distrettuale e 60 giorni in ambito sovra-distrettuale. Una quota che era al 58% nel gennaio 2015, inizio della legislatura, coi tempi d’attesa abbattuti grazie a un investimento di 10 milioni di euro per l’assunzione di 150 professionisti, oltre che per una maggiore flessibilità negli orari delle strutture, con la possibilità di erogare prestazioni sanitarie nelle ore serali e nei fine settimana.

“Potenziare la nostra sanità, già di grande qualità, per avere servizi ancora più efficienti e vicini alle reali esigenze delle persone, è un impegno sul quale intendiamo continuare a spingere con forza, dimostrando che una maggiore efficienza vuol dire investimenti e nuova occupazione- ha sottolineato stamani, in conferenza stampa, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Come già è avvenuto per le visite specialistiche e gli esami, anche per ridurre i tempi di attesa per i ricoveri programmati investiremo risorse importanti. Risorse che si tradurranno, concretamente, nella messa a disposizione di altri professionisti della sanità, in grado di farci fare un ulteriore passo avanti rispetto alle risposte che riusciamo a dare ai cittadini. Quindi, il risultato è doppio: garantiamo un welfare che non lasci indietro nessuno e, al tempo stesso, crescita professionale e più occupazione”.

“Dopo i risultati eccellenti che abbiamo ottenuto su visite specialistiche ed esami, ora la nostra attenzione si sposta sulle prestazioni di ricovero programmato, sia pubbliche che private accreditate- ha ricordato l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- con uno scopo preciso: raggiungere una piena trasparenza ed equità nella gestione dell’accesso e un controllo più stringente sul rispetto dei tempi di attesa, attraverso molteplici azioni strategiche”. In quest’ambito, “partiamo da una condizione molto diversa rispetto alle prestazioni ambulatoriali- ha aggiunto Venturi-, dove i sistemi al momento della prenotazione permettono di fissare la data per la prestazione. Il nostro obiettivo è di andare in questa direzione anche per i ricoveri”.

Mancata disdetta: i risultati dei primi sei mesi di applicazione della norma
Dal 4 aprile al 4 ottobre 2016 – e, quindi, nei primi 6 mesi dall’entrata in vigore della norma regionale sulla mancata disdetta delle prenotazioni – su circa 5 milioni di appuntamenti di prestazioni di specialistica ambulatoriale, “abbiamo rilevato un dato positivo, ovvero una diminuzione delle mancate presentazioni da parte dei cittadini, passate da un 7% all’1%. Dunque, poco meno di 68mila” ha ricordato sempre nel corso della conferenza stampa, Kyriakoula Petropulacos, direttore generale alla Cura della Persona, Salute e Welfare della Regione. Sui 5 milioni di appuntamenti circa il 16% (800mila) sono stati disdetti (o modificati), e di questi l’87% entro i termini previsti dalla legge regionale (almeno due giorni lavorativi prima dell’appuntamento). Gli appuntamenti soggetti a sanzioni (per disdette “tardive” e mancate presentazioni) costituiscono circa il 3,5% (179mila) sul totale delle prenotazioni. “Si stima- ha sottolineato Petropulakos- che, per questo primo semestre di applicazione della norma, il valore economico delle sanzioni superi i 3,5 milioni di euro”.

Gli obiettivi, i tempi e le risorse del nuovo Piano
Nel 2016, in Emilia-Romagna il 71% degli interventi programmati per patologie neoplastiche è stato effettuato entro 30 giorni dalla prenotazione e il 90% entro 60 giorni; l’80% degli interventi di protesi d’anca è avvenuto entro 180 giorni dalla prenotazione.
Tempi, questi, che la Giunta intende ridurre ulteriormente entro dicembre 2017 anche attraverso investimenti mirati al reclutamento di professionisti, come già avvenuto per le prestazioni specialistiche: per i ricoveri programmati saranno possibili investimenti 6 milioni di euro.

In base al nuovo Piano regionale, per le patologie neoplastiche nel 90% dei casi il ricovero dovrà essere garantito entro 30 giorni. L’obiettivo è del 90% perché occorre tenere conto di una quota di pazienti che – per caratteristiche particolari legate alla patologia – hanno bisogno, prima dell’intervento, di trattamenti o approfondimenti specifici. E questo, di fatto, allunga il tempo d’attesa per il ricovero vero e proprio.

Per le protesi d’anca, si punta a portare dagli attuali 8 a 9 casi su 10 i ricoveri programmabili garantiti entro i 180 giorni, mentre per tutte le altre prestazioni oggetto di monitoraggio nazionale per il 90% dei casi il ricovero avverrà entro i tempi indicati (sempre a livello nazionale) per le relative classi di priorità.

Nel dettaglio, si tratta di by pass aortocoronarico, angioplastica coronarica, endoarterectomia carotidea, tonsillectomia, chemioterapia, coronarografia, biopsia del fegato, emorroidectomia, riparazione di ernia inguinale.

Per questi interventi, il ricovero sarà garantito entro 30 giorni per i casi clinici che possono aggravarsi rapidamente, tanto da diventare emergenti o da determinare una compromissione della prognosi (classe A). Questa è la classe di riferimento per le patologie neoplastiche.

Dovrà avvenire invece entro 60 giorni per i casi clinici che presentano dolore intenso o gravi disfunzioni o grave disabilità, ma che non manifestano la tendenza ad aggravarsi rapidamente (classe B).

Il termine sarà di 180 giorni per i casi clinici che presentano minimo dolore, disfunzione o disabilità ma che non manifestano la tendenza ad aggravarsi rapidamente al punto da diventare emergenti, né l’attesa può diventare una pregiudiziale per la prognosi (classe C). Per quei casi clinici senza dolore, o disfunzione o disabilità (ricovero che non richiede la definizione di un’attesa massima), la prestazione andrà comunque garantita entro i 12 mesi.

Le strategie
Le Aziende sanitarie dovranno identificare il Responsabile Unico Aziendale (RUA): sarà garante della corretta gestione delle liste di attesa, fermo restando la responsabilità complessiva del Direttore sanitario. Il RUA si occuperà anche di controllare la correttezza della relazione fra attività libero professionale e attività istituzionale, e del rapporto fra interventi urgenti e programmati.

La gestione delle prenotazioni sarà totalmente informatizzata e i criteri di priorità per l’accesso verranno definiti in modo chiaro e coerente. Le procedure informatiche dovranno inoltre assicurare in tempo reale l’alimentazione completa e omogenea dell’archivio informatico SIGLA (Sistema Integrato Gestione Liste di Attesa; portale regionale); operazione, questa, che consentirà il rispetto degli obiettivi di programmazione e il monitoraggio non solo, come avviene ora, dei tempi di attesa di chi si è già sottoposto all’intervento, ma anche di chi sta ancora aspettando.

Come per le prestazioni ambulatoriali, anche per i ricoveri programmati gli aspetti relativi all’appropriatezza assumono un rilievo prioritario: si persegue l’obiettivo di “standardizzare” il percorso del paziente e di raggiungere elevati livelli di appropriatezza, organizzativa e clinica.

Per ottimizzare la gestione delle liste, sarà rilevante anche l’utilizzo delle sale operatorie, tramite l’integrazione delle procedure di prenotazione con quelle di programmazione delle attività chirurgiche, programmazione che dovrà tenere conto dei pazienti in attesa, sfruttando – dove necessario – la potenzialità offerta dal pieno utilizzo delle sale stesse.

L’informazione ai pazienti
Particolare importanza viene data anche all’informazione rivolta ai pazienti: le Aziende predisporranno materiali informativi uniformi per quanto riguarda le modalità di accesso alle prestazioni di ricovero programmato.
La comunicazione della data/periodo previsto per il ricovero, al momento dell’iscrizione in lista, è un diritto per il cittadino. Sempre dal punto di vista informativo, sarà garantita al paziente la visualizzazione della propria posizione in lista per livello di priorità e il tempo prospettato per il trattamento: per questo è prevista anche la predisposizione di una app dedicata.

tag:

REGIONE EMILIA-ROMAGNA


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it