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Oggi cerimonia di presentazione con il presidente Bonaccini e l’assessore Venturi: “Per i pazienti, miglioramento ulteriore del servizio e garanzia della continuità assistenziale. Orgogliosi di questa struttura, che è Centro di riferimento regionale per le gravi cerebrolesioni acquisite”

A trasferimenti ultimati il polo riabilitativo, nel suo complesso, potrà beneficiare di circa 7.000 metri quadrati di superficie all’interno del nuovo ospedale. Per i lavori di adattamento dei locali e l’acquisto di arredi e ausili, spesi circa 4 milioni di euro

Bologna – Un trasloco fatto per garantire la massima sicurezza dei pazienti, che ora non devono più affrontare spostamenti per i consulti e, al tempo stesso, per agevolare l’intera attività sanitaria. Così, il “San Giorgio” -Centro diriferimento regionale di alta specialità per la riabilitazione delle gravi cerebrolesioni acquisite – è stato trasferito da via della Fiera (Ferrara) a Cona, l’11 novembre scorso, passaggio che conclude in via definitiva il nuovo Ospedale Sant’Anna. Oggi la cerimonia di presentazione ufficiale, cui hanno partecipato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi.

“Con il trasferimento del San Giorgio a Cona, si conclude, di fatto, il percorso di completamento del Sant’Anna- hanno commentato presidente e assessore-. Un percorso importante per Ferrara e il ferrarese, e per l’intera sanità regionale, reso possibile grazie a un lavoro di squadra. Ancora una volta, la scelta di spostare il polo riabilitativo è stata fatta in un’ottica di ulteriore miglioramento ed efficientamento del servizio, in particolare di garanzia della continuità assistenziale dei pazienti. Pazienti che, nello stesso posto, possono fare riabilitazione ed essere seguiti con competenza e professionalità per altre problematiche di salute. Siamo orgogliosi di questa struttura- chiudono Bonaccini e Venturi-, che è anche Centro di riferimento regionale altamente specialistico”.

Il nuovo Ospedale Sant’Anna di Cona
Una superficie complessiva di 185mila metri quadrati, 9 dipartimenti, 41 unità operative, con una dotazione di 633 posti letto ordinari e 75 posti letto di Day Hospital: sono alcuni dei numeri del nuovo ospedale Sant’Anna di Cona (Fe), dove le attività sanitarie sono iniziate nel maggio del 2012. Il costo complessivo di costruzione del nuovo ospedale, comprensivo di spese di progettazione, oneri fiscali e tecnologie biomediche, è stato di 305 milioni di euro. Dal mese di agosto 2017, anche il servizio di Radioterapia oncologica è stato interamente collocato a Cona, mentre l’ambulatorio di Accettazione pediatrica e quello oculistico sono stati trasferiti in spazi più idonei rispetto al Pronto soccorso generale.

Nella sede del vecchio ospedale, in corso della Giovecca a Ferrara, sono rimasti attualmente gli ambulatori del Centro prelievi, della Tao (Terapia anticoagulante orale), della genetica medica (quest’ultima in via di trasferimento), gli uffici amministrativi e alcune aule ad uso didattico.

Il polo riabilitativo “San Giorgio” e il trasferimento a Cona
Nel corso degli ultimi anni, la necessità di eseguire procedure diagnostico-terapeutiche sempre più complesse nei confronti dei pazienti ha causato un incremento di richieste, a livello di consulenze, verso i reparti dell’ospedale Sant’Anna, con costi crescenti per i trasferimenti nella sede aziendale di Cona e disagi per i pazienti stessi. Tutto ciò ha portato a valutare la possibilità di trasferire il settore di Medicina riabilitativa all’interno dell’Ospedale Sant’Anna di Cona. Sono stati così individuati spazi adeguati ad accogliere pazienti che, senza distinzione di età o patologia, per effetto di alterazioni delle funzioni e delle strutture corporee, presentano delle disabilità.

A trasferimenti ultimati il polo riabilitativo, nel suo complesso, potrà beneficiare di circa 7.000 metri quadrati di superficie. I costi sostenuti dall’Azienda ospedaliero universitaria di Ferrara per i lavori di adattamento dei locali all’interno dell’Ospedale Sant’Anna e l’acquisto di arredi ed ausili ammontano a circa 4 milioni di euro.

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

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