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Da Ufficio stampa

2 milioni 600 mila euro da destinare a chi opera per la formazione dei giovani nelle professioni sanitarie. Oltre 7.500 dipendenti interessati. Venturi: “Continuiamo ad investire sul personale, con quattro intese siglate in meno di un anno, perché la qualità del nostro sistema sanitario è fatta prima di tutto da chi ci lavora”

Obiettivo: incentivare e regolamentare il ruolo dei professionisti sanitari dell’area infermieristica e ostetrica, tecnica, della riabilitazione e della prevenzione che, all’interno delle strutture sanitarie, svolgono attività di docenza, coordinamento, tutoraggio e affiancamento degli studenti universitari. Il riparto delle risorse tra tutte le Aziende dell’Emilia-Romagna

Bologna – La Regione continua ad investire sul personale sanitario, in questo caso in favore di coloro i quali mettono la propria esperienza a disposizione dei giovani che si stanno formando per accedere ai ruoli sanitari.
E lo fa con nuove risorse, 2 milioni e 600 mila euro per il 2017, e un nuovo accordo, il quarto siglato con i sindacati in meno di un anno, che si inserisce nel piano di rafforzamento, valorizzazione e qualificazione dei servizi e delle competenze professionali del sistema sanitario.
L’assessorato alle Politiche per la salute, infatti, ha sottoscritto con le organizzazioni sindacali (Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl) un’intesa, la prima di questo tipo raggiunta in Italia, che regolamenta e valorizza figure professionali strategiche per il comparto: i professionisti del servizio sanitario regionale, circa 7.500, impegnati nella formazione degli studenti che frequentano le lauree triennali abilitanti al 1° livello delle professioni sanitarie.Ovvero coloro che nelle corsie degli ospedali e nelle strutture territoriali trasferiscono competenze ed esperienze, attraverso attività di docenza, coordinamento, tutoraggio e affiancamento degli allievi.
Duplice l’obiettivo dell’accordo: da un lato riconoscere il ruolo importante di chi svolge l’attività didattica; dall’altro qualificare e valorizzare, anche dal punto di vista economico, questo tipo di incarichi.
Le risorse – esattamente 2 milioni 590 mila euro – sono destinate a tutte le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, che dovranno definire, attraverso un successivo confronto sindacale, le specifiche regole di utilizzo.

“Continuiamo ad investire sul personale, con quattro intese siglate in meno di un anno, perché la qualità del nostro sistema sanitario è fatta prima di tutto da chi ci lavora- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. Formare adeguatamente i futuri professionisti della sanità è fondamentale, e altrettanto importante è valorizzare chi, all’interno dei nostri ospedali e sul territorio, svolge incarichi di affiancamento e didattica per gli allievi. L’impegno preso a inizio mandato per stabilizzare, assumere, specializzare, qualificare il personale del nostro servizio sanitario prosegue e si rafforza. Anche così- aggiunge Venturi- assieme ai Sindacati diamo concreta attuazione al Patto per il lavoro, che ha come fondamenta le politiche occupazionali attive e le politiche per la valorizzazione professionale”.

L’accordo fa seguito alle tre precedenti intese (19 settembre, 28 novembre 2016 e 30 giugno 2017) che hanno permesso di immettere nel sistema sanitario dell’Emilia-Romagna migliaia di medici, infermieri, ostetriche, tecnici e operatori sanitari. Sono oltre 4.300 quelli assunti a tempo indeterminato tra 2015 e 2016. Numeri che la Regione è riuscita a raggiungere grazie allo stanziamento di 25 milioni di euro per stabilizzazioni, conferme dei contratti in essere, nuove assunzioni e copertura del turnover al 90%, percentuale unica in Italia. Un investimento – che ha consentito anche di azzerare le liste d’attesa per visite ed esami programmati – a cui vanno aggiunti i 150 milioni destinati all’edilizia sanitaria e all’ammodernamento degli strumenti diagnostici e di cura.

Personale interessato dall’accordo
L’intesa – che essendo sperimentale prevede monitoraggio e verifica dell’attuazione in marzo 2018 – si applica al personale del servizio sanitario regionale del comparto afferente alle professioni sanitarie che partecipa all’attività didattica dei corsi di laurea di primo livello abilitanti delle professioni sanitarie. In particolare, sono tre le figure interessate:
-Coordinatore dei corsi di laurea/responsabile delle attività didattiche professionalizzanti. É la figura che garantisce l’interazione tra i diversi insegnamenti, il coordinamento degli insegnamenti professionalizzanti e dei tirocini, il coordinamento e l’indirizzo dei tutor e, in accordo con la Direzione infermieristica e tecnica aziendale, dei tutor/guide di tirocinio.
-Tutor didattico. É la figura che ha la responsabilità di orientare gli studenti e facilitare l’apprendimento durante l’intero percorso formativo e di essere l’interfaccia tra le attività di docenza e quelle di tirocinio.
-Tutor di tirocinio. Ha la responsabilità di orientare e affiancare gli studenti, facilitando l’apprendimento professionalizzante e contribuendo al raggiungimento degli obiettivi didattici e alla loro valutazione durante il tirocinio.

Assegnazione delle risorse
Il contributo finanziario viene suddiviso tra le Aziende sanitarie sulla base del numero di allievi iscritti, programmati o stimati nei corsi universitari per le professioni sanitarie ed anche sulla base del numero degli operatori coinvolti.

Usl Piacenza: 123.747 euro
Usl Parma: 95.497 euro
Azienda ospedaliera Parma: 286.808 euro
Usl Reggio Emilia: 106.279 euro
Osp Reggio Emilia: 132.283 euro
Azienda ospedaliera Modena: 149.609
Usl Modena: 113.868 euro
Usl Bologna: 373.292 euro
Azienda ospedaliera Bologna: 202.446 euro
Ausl Imola: 108.576 euro
Osp Ferrara: 174.016 euro
Usl Ferrara: 69.348 euro
Usl Romagna: 632.616 euro
Istituto Ortopedico Rizzoli: 22.068 euro

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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