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Da Regione Emilia Romagna

L’assessore regionale alle Politiche per la salute risponde in Assemblea legislativa ad un’interrogazione sulle presunte anomalie segnalate dall’Ispettorato territoriale del lavoro nella provincia di Ferrara. Dalle 18 ispezioni condotte dall’Ausl di Ferrara non sono emerse irregolarità

Bologna- “La Regione è pronta ad adottare tutti i provvedimenti necessari, anche di tipo giudiziario, per il pieno rispetto della legalità, nel caso in cui dovessero essere accertate irregolarità.Tra questi, anche la sospensione dell’accreditamento delle associazioni”.
Così l’assessore regionale alle Politiche sociale, Sergio Venturi, ha risposto oggi in Assemblea legislativa ad un’interrogazione presentata in merito ai controlli che l’Ispettorato del Lavoro di Ferrara e Rovigo ha condotto sui servizi di trasporto e soccorso in ambulanza affidati dall’Azienda Usl alle associazioni di volontariato ed Onlus.
“Non sono ancora noti gli esiti di questi controlli- ha precisato Venturi-. Le uniche informazioni al momento disponibili sono quelle riportate dalla stampa. Nel frattempo, dalle 18 ispezioni condotte dall’Azienda sanitaria ferrarese non è emersa alcuna anomalia”.
Le verifiche sono state effettuate dall’apposito gruppo di lavoro multidisciplinare, istituito proprio per verificare il rispetto dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi richiesti alle associazioni di volontariato per rientrare nel sistema di accreditamento regionale. In particolare, gli accertamenti hanno riguardato la consistenza del personale volontario nelle attività di trasporto e soccorso e il rispetto del limite massimo di 13 ore giornaliere di attività continuativa, necessario a garantire adeguati livelli di qualità nell’esecuzione del servizio.
La Regione Emilia-Romagna, da parte sua, sta procedendo alla revisione della Circolare regionale 6/2014 in materia di accreditamento delle strutture di trasporto infermi e soccorso, al fine di ottimizzare il sistema e i rapporti tra le Aziende sanitarie e le associazioni in convenzione; è già stato concluso il lavoro di approfondimento istruttorio. Inoltre, è giunto alla fase finale l’iter di approvazione del Decreto legislativo di riforma del Terzo settore, che potrebbe contenere indicazioni rilevanti ai fini della revisione.
Il sistema dei trasporti sanitari ordinari e in emergenza di competenza dell’Azienda Usl di Ferrara è svolto in parte con risorse interne all’Azienda stessa e in parte con servizi in convenzione. In particolare, il servizio di emergenza è coperto per il 65% con risorse interne, mentre il restante 35% è affidato alle associazioni di volontariato. /TI. Ga.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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