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da: Gruppo Consiliare “ Valore e Rispetto”

Nello scorso Consiglio Comunale è stato messo ai voti una complessa operazione che riguarda da vicino anche il comune di Sant’Agostino e CMV servizi srl ( azienda di cui il Comune di Sant’Agostino, e quindi la cittadinanza tutta, è socia all’1,33%). Stiamo parlando dell’approvazione del progetto di scissione di CMV servizi srl in due diverse società (CMV raccolta SRL e CMV Energia e IMPIANTI srl) in vista della futura fusione tra CMV e AREA.
Questo progetto, come ben evidenziato dal parere del Revisore dei Conti, è arrivato in Consiglio Comunale non supportato da alcun piano industriale o business plan almeno triennale delle costituende società. Documenti questi ultimi fondamentali per consentire al Revisore e all’amministrazione in carica di effettuare un’analisi sulla convenienza economica e soprattutto degli effetti negativi o positivi sul Bilancio del Comune. E quindi, andiamo al sodo, sugli effetti dentro le tasche dei cittadini.
Il Revisore dei conti aveva invitato l’amministrazione a richiedere a CMV i piani industriali delle nuove società per verificare il contenimento dei costi e la tutela della partecipazione. Ieri, in Consiglio Comunale, a nostra domanda diretta su come l’amministrazione avesse proceduto in merito, l’assessore al Bilancio e vicesindaco Tassinari ha affermato che i vertici di CMV hanno risposto che lo forniranno in futuro, quando pronto. Così ieri, non c’è altro modo di dirlo, si è votato alla cieca. E la maggioranza, sulla base di una grande fiducia politica, ha votato compatta, facendo passare il provvedimento.
“Come cittadini e consiglieri comunali, e come opposizione il cui compito è controllare e vigilare, riteniamo il comportamento politico amministrativo di questa maggioranza irresponsabile. E Valore e Rispetto ha votato contro, perché deve finire questo malcostume politico e etico di firmare cambiali in bianco a nome dei cittadini senza avere nemmeno i conti in mano”. Come tra l’altro già successo allo stesso modo per la costituzione dell’Unione dei Comuni dell’Alto Ferrarese. E i risultati,purtroppo, parlano da soli.
“Il Governo centrale chiede di passare a un gestore unico, ed è giusto. Ma da nessuna parte è scritto che è un obbligo farlo in assenza delle condizioni per valutare correttamente quali le conseguenze economiche per la comunità. Per non parlare poi del fatto che quando Renzi chiede ai Comuni di sfoltire le partecipate, a Sant’Agostino la maggioranza accetta di passate da 1 a 3 – con futuro nuovo duplice giro di nuove poltrone – senza battere ciglio”.
“Ma tanto paga Pantalone, no? Si sta avvicinando la prossima tornata elettorale, che i cittadini, a prescindere dallo schieramento d’appartenenza, comincino ora a riflettere su tutto ciò. A come si sta comportando chi hanno votato e chi presto gli chiederà di nuovo il voto. Perché, per il bene del territorio e delle loro tasche, è veramente ora di cambiare marcia”.

Stefania Agarossi e Olindo Sandri
Gruppo Consiliare Valore e RIspetto

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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