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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Santarcangelo Festival del Teatro in Piazza: torna da venerdì 11 a domenica 20 luglio lo storico osservatorio dei fermenti della scena teatrale italiana e internazionale. Nella 44a edizione una forte impronta europea

Bologna – Santarcangelo di Romagna (Rimini), Festival del Teatro in Piazza: dieci giorni dall’11 al 20 luglio in cui Silvia Bottiroli, direttrice artistica e Rodolfo Sacchettini, condirettore, portano a compimento un intenso triennio di lavoro, nel corso del quale hanno disegnato una ‘mappa’ virtuale e reale della scena del presente, raccontandone ricchezza e complessità.
Il festival è stato presentato questa mattina a Bologna, nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato tra gli altri Massimo Mezzetti assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, Alice Parma sindaco del Comune di Santarcangelo di Romagna (Rn), Roberto Naccari presidente dell’Associazione Santarcangelo dei Teatri, Silvia Bottiroli e Rodolfo Sacchettini.

Storicamente collocato nella tradizione dei festival italiani per la sua vocazione naturale ad abitare la piazza, il programma di Santarcangelo •14 si disegna attorno a due progetti finanziati dalla Comunità Europea e realizzati in collaborazione con importanti partner internazionali, Create to Connect guidato da Bunker Production di Lubiana e SharedSpace Music Weather Politics che fa capo alla Quadriennale di Praga. Il primo indaga l’approccio a nuovi modelli produttivi che consolidino il senso della comunità e l’impegno politico, il secondo intende aprire uno spazio per l’esplorazione, la ridefinizione e la creazione di ambienti performativi. In questa prospettiva, il Festival si inaugura allo Sferisterio, spazio en plein air che Santarcangelo •14 dedica a spettacoli e proiezioni ad ingresso libero. Venerdì 11 luglio Sarah Vanhee(B) infatti presenta qui Lecture for Every One lavoro in cui la performer – Sara Masotti per la versione italiana – ci inviterà a ripensare le forme della nostra vita di cittadini.

Lo Sferisterio sarà luogo di numerosi altri appuntamenti. Sabato 12 luglio Fanny & Alexander(IT) presenta in prima assoluta Us, performance-concerto “tennistico”, liberamente ispirato a Open di Agassi; domenica 13 luglio, a pochi giorni dalla loro partecipazione a Biennale Danza, saranno lì i toscani Kinkaleri(IT) con Everyone get’s lighter All, il 18 luglio, (repliche 19 e 20 ma alla Grotta Municipale), Boia di Ateliersi/Fiorenza Menni(IT), uno spettacolo che è un progetto culturale teso a trasformare le scritte murali in gesti performativi e traduce la creatività urbana dei writers in nuove drammaturgie. Ancora: Collettivo Ginsberg(IT), giovani artisti romagnoli, sabato 19 presenta Asa Nisi Masa, lavoro che riecheggia lo stile onirico e riflessivo delle poesie beat, mentre domenica 20 la Non Scuola del Teatro delle Albe/Scuola Media Franchini(IT), ci accompagna in uno strampalato naufragio dal titolo I sogni di Gulliver.

Lo Sferisterio saprà anche trasformarsi in arena cinematografica. Lunedì 14 luglio sarà proiettato Stop The Pounding Heart di Roberto Minervini, tra vincitori del Premio Lo Straniero, martedì 15 luglio si vedrà Le meraviglie film che è valso ad Alice Rohrwacher il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes appena concluso (Rohrwacher e Minervini incontreranno il pubblico domenica 13), mercoledì 16 luglio My Name Is Janez Jansa film documentario di Janez Jansa, recente vincitore del concorso Casa Rossa Art Doc al Bellaria Film Festival, e giovedì 17 Les Naufragés du Fol Espoir trasposizione filmica dell’omonimo spettacolo teatrale del Théâtre du Soleil.

Un festival è anche e soprattutto occasione di incontro. Ecco dunque che Piazza Ganganelli diventerà il cuore vitale e pulsante per la comunità che anima il festival: lì sarà allestito il Centro Festival, uno spazio dedicato agli incontri, la biglietteria, il punto informazioni, una libreria e una ciclofficina, come anche l’installazione di Yuval Rimon, artista israeliano al festival per il progetto della Nomadic School, sviluppato insieme alla School of Visual Arts di Gerusalemme accanto agli arredi pubblici creati ad hoc e continuamente smontati e ricostruiti lungo i giorni del festival dal giovane architetto francese Maël Veisse. Alla fine della giornata, sarà Hangar Bornaccino ad ospitare il Dopofestival dove si faranno le ore piccole. La serata di apertura del festival – venerdì 11- vede Nicoletta Magalotti aka NicoNote(IT), proporre Limbo Session progetto che vede accordare suoni del jazz research e psicheledico innestarsi in un dj set, e Dewey Dell (IT) presentare, sabato 19, Live Concert un concerto in cui il movimento dei musicisti è legato alla stratificazione dei vari suoni percussivi.

Santarcangelo •14 è un festival in cui pubblico e privato si incontrano. Ecco dunque che un progetto come Art You Lost? (dal 10 al 20 luglio – Scuola Elementare Pascucci),il cui primo atto lo scorso anno ha registrato la partecipazione di gran parte della cittadinanza, completa il suo percorso realizzando un prezioso esempio di arte pubblica. Insieme a lacasadargilla/Muta Imago/Santasangre/Matteo Angius(IT), i veri protagonisti di Art You Lost? sono infatti gli abitanti e gli spettatori di Santarcangelo che l’anno scorso hanno lasciato una memoria, una traccia personale che quest’anno in Opera troverà un momento di restituzione ed esposizione collettiva.

Anche La disciplina del campo è un lavoro che ha coinvolto, seppure in modo radicalmente diverso, i cittadini di Santarcangelo. Leonardo Delogu(IT) ha concepito e lavorato nel corso degli ultimi mesi ad un progetto dedicato all’investigazione del rapporto tra paesaggio, corpo e creazione artistica. Gilles Clément, paesaggista francese autore tra l’altro del celebre Manifesto del terzo paesaggio, e il collettivo di architetti CoLoCo saranno al Parco dei Cappuccini il 12 luglio per un incontro – Indecisione, avversità, coabitazione – in forma di camminata pubblica il cui fine è inaugurare un percorso di progettazione su queste aree urbane. Il giorno seguente, domenica 13 luglio Delogu e Pablo Geogieff di CoLoCo saranno a Mutonia per un approfondimento metodologico sulle esperienze maturate nella giornata precedente.

Mutonia è abitata dai Mutoid, comunità che abita da anni nella campagna adiacente Santarcangelo: qui sarà proiettato Hometown Mutonia (dall’11 al 20 luglio) film che il collettivo Zimmerfrei(IT) ha girato su questa esperienza e che verrà proiettato nei luoghi che ne hanno ospitato le riprese, dove sabato 12 luglio si terrà anche il concerto Safari di Massimo Carozzi.

Il finlandese Esa Kirkoppelto(FIN), con il suo collettivo Other Spaces, inviterà il pubblico a partecipare a Reindeer Safari (19 e 20 luglio – Supercinema), performance itinerante in cui si sarà invitati ad agire seguendo i codici comportamentali delle renne. Il proficuo scambio tra la formazione e l’esperienza formativa è quello che guida l’esperienza della Nomadic School(IL) The Host and the Cloud, un progetto di Silvia Bottiroli e Guy Gutman direttore della School of Visual Theatre di Israele, realizzato in collaborazione con il think tank Aleppo(B). Grazie a questo progetto una ventina di studenti italiani, europei e israeliani saranno al festival per un programma di seminari, incontri e attività. Ancora, Strasse(IT)sarà a Santarcangelo con una residenza creativa su SOLO, progetto che indaga lo spazio della città.

Memoria come traccia
La memoria del nostro passato, recente e meno recente, è il fil rouge che unisce i lavori di tre compagnie: la cilena La Re-sentida(RCH), i Motus(IT)e Valters Silis/Teatro Sotterraneo(LV/IT). La imaginación del futuro (11 e 12 luglio – Hangar Bornaccino), che sarà a Santarcangelo in prima europea per poi partecipare al Festival di Avignone, mette in scena un cortocircuito temporale: un gruppo dirigente cileno dei nostri giorni dialoga con il Presidente Salvador Allende nel momento del suo ultimo discorso. La prima generazione cresciuta dopo Pinochet si interroga così sui grandi nodi della violenta Storia del Cile. I Motus, cui Santarcangelo dedica quest’anno un vero e proprio focus che comprende la mostra fotografica Call me X, una videoinstallazione e un incontro, accanto a Nella Tempesta (18 luglio – Hangar Bornaccino), presenta la prima nazionale di Caliban Cannibal (17, 19 e 20 luglio – Parco dei Cappuccini), lavoro in cui Silvia Calderoni dialoga con Mohamed Alì Ltaief (Dalì), tra i protagonisti della Rivoluzione dei Gelsomini tunisina.

L’anniversario dei cento anni dalla Grande Guerra suggerisce il tema sul quale riflettono il lettone Valters Silis e Teatro Sotterraneo in una produzione – in prima assoluta – dell’Associazione Teatrale Pistoiese, nata da una proposta di Santarcangelo •14 all’interno del progetto SharedSpace. Il progetto unisce i talenti di due giovani realtà artistiche della scena internazionale che si confrontano con la retorica della guerra: il titolo è War Now! (dal 17 al 20 luglio – Lavatoio).

Menoventi/Pardès Rimonin(IT/F) presentano Survivre (dal 18 al 20 luglio – Teatrino della Collegiata), primo lavoro frutto di un percorso condiviso in cui le due giovani compagnie, l’una italiana , l’altra francese, riflettono sul nostro presente così saturo di stimoli di ogni genere e su una sopravvivenza possibile.

Il lavoro dell’attore
Riflettere sul lavoro dell’attore, sul senso della sua vita e sulla sua ragione significa, in certo modo riflettere sul significato politico dello stare in scena. Santarcangelo ospita due protagonisti assoluti della scena teatrale italiana come Danio Manfredini(IT)e Claudio Morganti(IT)con due lavori che, in modo diverso, s’interrogano sul significato e la pratica dell’essere attore. Il primo sarà al festival con Vocazione (11 e 12 luglio – Supercinema), visto lo scorso anno in forma di lettura e ora presentato in prima assoluta, il secondo è protagonista di Mit Lenz da Büchner (dal 18 al 20 luglio – Spazio Saigi).
Morganti sarà anche all’Arboreto di Mondaino sabato 12 e domenica 13 luglio per una Serata Fonico Vocale realizzata insieme al Libero Gruppo di Arti Sceniche.
Uno degli attori più talentuosi che la scena italiana ha espresso negli anni recenti, Fabrizio Gifuni, vincitore del Premio Lo Straniero, a Santarcangelo dà voce a due scrittori straordinari, Julio Cortazar e Roberto Bolano (sabato 12 luglio – Parco dei Cappuccini), mentre Claudia Castellucci/Socìetas Raffaello Sanzio(IT) porta il suo Dialogo degli schiavi (12 luglio – Sala di Porta Cervese), una forma di ballata scenica che interroga la nostra quotidianità sui densi arrangiamenti musicali di Scott Gibbons.

L’Encyclopédie de la parole è un progetto collettivo diretto da Joris Lacoste(F), che riunisce musicisti, poeti, artisti visivi, sociolinguisti, attori, registi: l’idea che li muove è collezionare e catalogare il brusio del mondo attraverso proprietà espresse dalla comunicazione orale: enfasi, coralità, cadenza, melodia… Questa piattaforma restituisce così in Suite n.1 “ABC” (13 e 14 luglio – Teatro Novelli, Rimini) – presentata in prima nazionale in collaborazione con Short Theatre e Contemporanea Festival/Teatro Metastasio che la ripresenteranno a Roma e a Prato in settembre, e con il sostegno dell’Institut Français – il disegno sonoro di frammenti di discorsi in cui incontriamo Clinton e Marinetti, canti sciamanici e frammenti pubblicitari, la voce declamante di Sarah Bernhardt e il vociare di un bar, conferenze di Lacan e brani di South Park…

La piattaforma della Danza Balinese
Michele Di Stefano(IT), insignito quest’anno del Leone D’argento alla Biennale di Venezia, Cristina Rizzo(IT)e Fabrizio Favale/Le supplici(IT)hanno pensato e curato La Piattaforma della Danza Balinese, progetto effimero dedicato alle pratiche e alle ricerche della coreografia contemporanea nel quale vengono presentati 9 lavori. Barokthegreat(IT)(Victory Smoke, dall’11 al 13 luglio – Hangar Bornaccino), la prima nazionale di Guintche di Marlene Monteiro Freitas(CV/PT) (dall’11 al 13 luglio – Lavatoio) eMårten Spångberg(SE) con la prima assoluta di The Nature (18 e 19 luglio – Hangar Bornaccino), parte del progetto La Substance, but in English commissionato e coprodotto dal MoMA PS1 di New York. Accanto a loro, le opere degli artisti che hanno co-curato la Piattaforma, e dunque Le Supplici con Alberi (20 luglio – Spazio Saigi) e Orbita (11 e 12 luglio – Spazio Saigi), Cristina Rizzo con No tengo dinero (20 luglio – Hangar Bornaccino) e Bolero Effect (12 e 13 luglio – Spazio Saigi) e Michele Di Stefano con Robinson (19 e 20 luglio – Hangar Bornaccino), e uno spazio di incontri e accadimenti effimeri denominato Centro Informazioni della Repubblica di Indonesia (dall’11 al 19 luglio – Spazio Saigi).

Realizzato in collaborazione con Rai Radio Tre e Piccolaradio, prosegue il lavoro di ricerca sull’uso creativo della radio. Quest’anno il progetto, curato da Rodolfo Sacchettini, si intitola Radio Daysed è articolatoin quattro capitoli tematici e in una sezione dedicata alle produzioni contemporanee (tra cui i nuovi lavori di Claudio Morganti e Michele Bandini). In prima assoluta vengono presentate le nuove opere nate da una proposta di Santarcangelo •14: Zimmerfrei(IT) con Memoria Esterna(sabato 12 luglio – Musas) lavora sul racconto della città tra finzione e documentario, Fanny & Alexander(IT) con Open (domenica 13 luglio – Musas) omaggia il tennis e il genere della radiocronaca, e Kinkaleri(IT) indaga il rapporto tra telefono e radio in un radiodramma, Certo titolo (venerdì 18 luglio – Musas), e in un progetto di poesia telefonica con il coinvolgimento di molti attori, dal titolo Pasto Pubblico (giovedì 17 e venerdì 18 luglio). Nel capitolo “radio e infanzia” viene presentato sabato 19 e domenica 20 luglio il progetto Favole al Telefono di BLUEMOTION, con una serie di postazioni telefoniche allestite presso il Supercinema. I Sacchi di Sabbia(IT) reinventano in forma di radiodramma I quattro Moschettieri in America (20 luglio – Musas) ispirati alla celebre rivista radiofonica di Nizza e Morbelli. In un incontro a loro dedicato (20 luglio – Musas) si proietterà inoltre un estratto da I Quattro Moschettieri di Campogalliani, film straordinario del 1936 realizzato con tremila marionette della Famiglia Colla.

Nato nel 1992, il Premio Lo Straniero curato da Goffredo Fofi e dalla rivista omonima da lui diretta, torna a Santarcangelo. Dedicato ai percorsi ‘eretici’ nell’arte e nella cultura, il Premio andrà ad alcuni protagonisti della cultura italiana: associazione A Sud, Paolo Bacilieri, Alfonso Berardinelli, Ginevra Bompiani, Celeste Casciaro, Paolo Di Stefano, Giorgio Falco, Manuele Fior, Fondazione Olivetti, Fabrizio Gifuni, Roberto Minervini, Fibre Parallele, Alessandro Sanna, Ferdinando Scianna, Benedetta Tobagi. La premiazione si svolgerà domenica 13 luglio al Supercinema.

L’osservatorio critico di Altre Velocità(IT), contribuisce a un fitto programma di incontri, redige il giornale del festival e cura la diretta di Radio Gun Gun trasmessa entrambe le domeniche (13 e 20 luglio) in diretta da Piazza Ganganelli.
In questo triennio, il progetto P.S. Presente Sostenibile ha lavorato affinché il festival favorisse dei progetti di sostenibilità ambientale, per un festival che fosse il più possibile ‘a impatto zero’. Questo lavoro si è declinato in varie azioni, a partire dall’invito al consumo di acqua locale disponibile alla Casa dell’Acqua installata in Piazza Ganganelli nei giorni del festival, oppure l’iniziativa di Biciclo grazie al quale e grazie alla generosità dei cittadini e degli artigiani locali sono state raccolte numerose biciclette; ancora, alcuni spettacoli del festival saranno alimentati da energia solare grazie ad una unità mobile fotovoltaica ospitata all’Hangar Bornaccino.

La prevendita dei biglietti si apre lunedì 7 luglio. Biglietti da € 0.50 a 12.00
Sono previste varie forme di abbonamento.
Biglietteria
Piazza Ganganelli, Santarcangelo di Romagna (Rn)
Tel + 390541 623149 fax + 390541 623440
Da lunedì 7 a giovedì 10 luglio dalle 10.30 alle 13 e dalle 17 alle 19.30
Da venerdì 11 a domenica 20 luglio dalle 10.30 alle 13 e dalle 17 alle 23.30
www.santarcangelofestival.com

Per scaricare foto e un breve trailer: https://www.dropbox.com/sh/kjj5tidz8e4q7qz/AADRiDqEsU-M5m96Yga9iPc_a?n=23207567

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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