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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Festival internazionale del teatro in piazza dal 10 al 19 luglio. Il più longevo festival della ricerca teatrale in Italia compie 45 anni

Santarcangelo dei Teatri, festival internazionale del teatro torna in piazza dal 10 al 19 luglio, compie 45 anni e affida la direzione artistica a Silvia Bottiroli per tre annualità. Il festival, in linea con quanto accade nelle grandi vetrine europee, si connota sempre più come un centro di ricerca e di creazione, disegnando traiettorie e relazioni tra artisti italiani e stranieri.

Il festival è stato presentato oggi a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, presenti tra gli altri l’assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, Alice Parma sindaco del Comune di Santarcangelo di Romagna con delega alla Cultura, Silvia Bottiroli, direttrice artistica del Santarcangelo Festival Internazionale del Teatro in Piazza, Roberto Naccari, direttore generale dell’Associazione Santarcangelo dei Teatri, Amalia Maggioli, direttore commerciale del Gruppo Maggioli, main sponsor della rassegna.

Il programma
L’apertura, il 10 luglio, è affidata al lavoro di Milo Rau (CH) Breivik’s Statement (prima nazionale, venerdì 10 ore 21.30, Piazza Ganganelli). Per la prima volta in Italia, Rau, artista che ama indagare temi tra cronaca e politica, qui lavora sul lucido e controverso discorso che il norvegese Breivik, fondamentalista cristiano e nazionalista, ha pronunciato in Tribunale per difendersi dall’accusa di aver ucciso, nel 2011, donne e uomini riuniti in un seminario politico di ispirazione socialista a Utoya. Un testo dove la banalità apparente del male si mostra nella sua terribile ferocia.

Go DEEP è il progetto che il Festival ha affidato ai Motus (IT) e che si rivolge ai giovani del territorio invitandoli a lavorare insieme per dieci giorni all’ex Cinema Astoria di Rimini, sala della città abbandonata ormai da anni. Un laboratorio dalla forte valenza politica che porterà alla realizzazione, anche grazie al lavoro dell’artista visivo Andreco (IT)che lavorerà su materiali di scarto di Arte Fiera Bologna, di una grande parata notturna che accompagnerà la chiusura del Festival (prima assoluta, sabato 18 ore 01.00, Piazza Ganganelli).

Due prime nazionali disegnano il confronto tra teatro e contemporaneità, tra urgenza artistica e necessità politica del teatro. Ecco dunque il lavoro dell’ungherese Béla Pinter (HU) che in Our Secrets (venerdì 10 ore 20.30, sabato 11 ore 22.30, domenica 12 ore 21.30, Supercinema) mette in scena, in forma di teatro musicale, la storia di un’amicizia ambientandola negli anni Settanta del secolo scorso: un’indagine acuta che prende spunto dal privato per guardare all’Ungheria di oggi guidata da un governo di ispirazione totalitarista come anche Timeloss (venerdì 10 ore 22.30, sabato 11 ore 21.30, Hangar Nero) di Amir Reza Kooesthani (IR)che mette in scena l’Iran di oggi.

Santarcangelo si apre a inedite collaborazioni tra discipline e propone lavori che vedono il festival farsi ente produttore insieme a centri d’arte contemporanea. E’ questo il caso di Christophe Meierhans (CH) artista svizzero/belga che in Some use for your broken clay pots lavoro coprodotto da Santarcangelo e On Bologna (venerdì 10 ore 20.00, sabato ore 11 ore 22.30, Hangar Bianco; domenica 12 ore 21.30, Piazza Ganganelli) invita gli spettatori a immaginare insieme una possibile nuova Costituzione e una nuova forma di voto e di governo. Si muove tra il gesto politico e quello artistico anche il lavoro del collettivo tedesco Ligna (DE) che ne Il grande rifiuto (prima nazionale, venerdì 10 ore 19.00, sabato 11 ore 17.00, domenica 12 ore 18.00, lunedì 13 ore 19.00, venerdì 17 ore 19.00, sabato 18 ore 17.30, domenica 19 ore 17.00, arco Piazza Ganganelli) si interroga su cosa sarebbe successo se l’Internazionale socialista prevista per l’agosto 1914 avesse avuto luogo e si fosse opposta al possibile e imminente scoppio della Prima Guerra Mondiale. Il lavoro di Ligna è il frutto di una serie di residenze di ricerca sviluppatesi a Bolzano, Bologna, Genova come risultato della collaborazione tra Ar/Ge Kunst e On Bologna con Santarcangelo, Festival Transart, Goethe-Institut, Teatro della Tosse.

Esempi di teatro politico, di un teatro dove il presente emerge con forza, e di cui il teatro si fa interprete capace di ri-narrare le storie recenti e farle pubbliche, Teatro delle Albe (IT) proporrà Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi (giovedì 16 e venerdì 17 ore 21.30, sabato 18 ore 19.30, Hangar Nero), lavoro sulla straordinaria vita del Premio Nobel birmano mentre Daria Deflorian e Antonio Tagliarini (IT), conCe ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni (venerdì 17 ore 20.00, sabato 18 ore 22.30, Supercinema) ci raccontano la storia di quattro pensionate suicide nel pieno della crisi economica greca, in un lavoro che muove da ‘l’Esattore’, romanzo del grande scrittore ellenico Petros Markaris.

Festival e città
Nel disegno di un festival sempre più orientato alla creazione, le residenze d’artista diventano vere e proprie residenze di produzione. Ecco quindi che un artista come lo svedese Markus Ohrn (SE)ha pensato e creato per il festival un progetto dal sapore antropologico come Azdora (da venerdì 10 a giovedì 16 e domenica 19, ore 19.00-22.00, performance ore 19.30, sabato 18 ore 16.00-22.00, Spazio Saigi), in cui coinvolge donne mature della città romagnola in un approfondito percorso di lavoro comune sulla figura della padrona di casa. L’artista visuale Christian Chironi (IT) presenta Audio Guide (da venerdì 10 a domenica 19, ore 10.30-12.30; 17.00-21.00, Piazza Ganganelli), una serie di tracce audio che realizzerà grazie al contributo dei venditori ambulanti. Anche i Muta Imago (IT) lavorano sul sonoro e in Antologia di S. (prima assoluta, da giovedì 9 a sabato 18, ore 10.00-02.00, domenica 19 ore 10.00-00.00, Piazza Ganganelli n.10), interrogano i passanti sulla ricerca di un amore giovanile. Il risultato di questo lavoro, in forma di radiodramma, si ascolterà nei giorni del festival. Alcune pratiche di intervento sullo spazio pubblico saranno esperite grazie all’inizio di una collaborazione con il centro artistico belga Vooruit che proseguiràin un percorso pluriennale. Saranno a Santarcangelo i lavori di giovani artisti come Simon Allermeersch (BE) che in Rabot 4-358 (sabato 11 ore 21,30, Piazza Ganganelli; sabato 18 ore 21.30. domenica 19, ore 22.30, Lavatoio) affronta il tema del diritto alla casa, Veridiana Zurita (BR), che in Host me and I’ll cook fo you (prima nazionale, giovedì 16 e venerdì 17 ore 20.00-23.00, sabato 18 e domenica 19 ore 18.00-23.00, Sala Porta Cervese) sarà ospite di alcuni Santarcangiolesi e cucinerà insieme a loro in un gesto che da quotidiano si fa politico e Maria Lucia Cruz Correia (PT) che in 1 place and 144000 seconds (domenica 12, ore 07.00, sabato 18, ore 09.00, domenica 19, ore 15.00) invita gli spettatori a scoprire insieme alcuni luoghi in cui la città si fa organo vitale .

Corpo come archivio
Forte del consenso suscitato dal numero zero dello scorso anno, prosegue la sperimentazione della Piattaforma della danza balinese (IT)(da venerdì 10 a domenica 12 e da venerdì 17 a domenica 19 ore 17.00-19.00, Sala del Consiglio Comunale), progetto speciale del Festival curato da Michele di Stefano, Fabrizio Favale e Cristina Rizzo, che lungo le dieci giornate del festival creeranno un contesto di ricerca e scambio artistico negli spazi del Municipio di Santarcangelo.
Il tema del gender – è recente l’intervento del Presidente della Repubblica Mattarella contro l’omofobia – trova spazio a Santarcangelo grazie a Motus (IT), che presenta MDLSX (prima assoluta, sabato 11 e domenica 12 ore 20.00, lunedì 13 ore 21.30, martedì 14 ore 21.00, giovedì 16 ore 20.00, venerdì 17 ore 23.00, sabato 18 ore 20.00, Teatrino della Collegiata), un assolo in cui Silvia Calderoni indaga il confine tra maschile, femminile, la mutabilità di genere e la sua valenza soggettiva e politica.
A Santarcangelo alcuni protagonisti assoluti della danza contemporanea come Tino Sehgal (GB.DE), attualmente artista visuale a tempo pieno, il cui lavoro è stato premiato con il Leone D’Oro alla Biennale di Venezia, ma danzatore e coreografo di formazione: untitled (2000) (sabato 18 ore 18.30 e ore 19.30, domenica 19 ore 19.00 e ore 20.00, Lavatoio) è un lavoro che nasce quindici anni fa e che per Santarcangelo trova un interprete di eccezione in Boris Charmatz, direttore del Musée de la Danse di Rennes e Frank Willens.
Mette Edvardsen (NO) proporrà Time has fallen asleep in the afternoon sunshine (da giovedì 9 a domenica 12 e da martedì 14 a domenica 19, ore 10.30-12.30; 15.00-18.00, Biblioteca Comunale A. Baldini) che trae ispirazione da Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, da cui Truffaut girò il film omonimo.
La danese Mette Ingvartsen (DK) in 69 Positions (prima nazionale, sabato 18 ore 22.30, domenica 19 ore 21.30, Hangar Bianco) indaga, avvalendosi di materiali d’archivio, il rapporto tra politica, sessualità e performance.

Il confronto con materiali d’archivio ispira anche Archive dell’israeliano Arkadi Zaides (IL) (sabato 11 ore 20.00, domenica 12 ore 23.00, Lavatoio) che lavora sulle immagini delle videocamere di sicurezza del centro di informazione per i diritti umani nei territori occupati.
Collettivo Cinetico (IT), uno dei migliori giovani gruppi di danza espressi dal panorama coreografico italiano degli ultimi anni sarà al Festival con due lavori: Ball Roaming (sabato 11 ore 20.30, Spazio Saigi) che invaderà le piazze di Santarcangelo con un gruppo di giovani interpreti che danzeranno guidati dall’ascolto delle loro cuffie audio e Cinetico 4.4 (venerdì 10 ore 17.00, sabato 11 ore 16.30, domenica 12 ore 17.00, Piazza Ganganelli), originale lavoro in forma di gioco di ruolo.

How to Build a Manifesto è un progetto speciale di Santarcangelo. Cinque pubblicazioni in versione bilingue, italiano/inglese sviluppate in una raccolta di materiali da leggere come un saggio. Si vuole costruire un manifesto aperto, la narrazione di un lavoro che spesso resta invisibile al pubblico ma che è il vero valore di un’esperienza come quella di un festival, un lavoro che coinvolgerà più di 30 autori. L’ultimo numero, dedicato a How to Build the Future, sarà affidato alla cura di The School of Exceptions, scuolarealizzata insieme al progetto di ricerca Aleppo e alla tedesca Università di Giessen che coinvolgerà dodici giovani autori selezionati grazie ad un bando pubblico.

Infine, ma non da ultimo, domenica 19 lungo il corso di tutta la giornata, Piazza Ganganelli ospiterà Burning Books (domenica 19 ore 10.00-13.00; 17.00-21.00, Piazza Ganganelli) un’iniziativa di Associazione Ubu per Franco Quadri e Santarcangelo. La casa editrice Ubulibri distribuirà gratuitamente centinaia di volumi del proprio catalogo.

Organizzazione e biglietteria
Santarcangelo Festival Internazionale del Teatro in Piazza, organizzato dall’Associazione Santarcangelo dei Teatri (enti soci: Comune di Santarcangelo di Romagna, Comune di Rimini, Comune di Longiano, Comune di Poggio Torriana e Comune di San Mauro Pascoli), si avvale del contributo di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna, Camera di Commercio di Rimini, Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, nonché, in qualità di main sponsor, di Gruppo Maggioli, Gruppo Hera, Cbr, Saigi, Amir.

La prevendita dei biglietti si apre lunedì 6 luglio presso la biglietteria di piazza Ganganelli per tutti gli spettacoli. Prevendita telefonica da lunedì 6 a sabato 18 luglio dalle 10.30 alle 13.00 telefonando al numero 0541 622665. Dal 29 giugno è aperta la prevendita dei biglietti sul sito www.santarcangelofestival.com e sul sito www.vivaticket.it. Sono previste varie forme di abbonamento. Numerosi spettacoli, concerti, installazioni e incontri sono a ingresso gratuito.

Di seguito i link dropbox da cui poter scaricare le foto e un breve trailer di Santarcangelo 15
Foto: https://www.dropbox.com/sh/ioib953kywxr0mj/AABcqti_OEGTTplLfohaN2x_a?dl=0
Video: https://www.dropbox.com/sh/g9hzdxuibqeuyp9/AAD5xouxa2nzworzyVcmoYiGa?dl=0

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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