Skip to main content

Da: Federfarma

Federfarma: “La Regione non rispetta intesa su distribuzione dei farmaci. Continua a crescere la diretta in ospedale. Chiudiamo un giorno, per non chiudere per sempre”

La protesta prevede la chiusura volontaria delle farmacie regionali la mattina del 26 gennaio. Per i farmacisti una scelta ormai inevitabile dopo mesi di inutili trattative con la Regione. Dal Re: “Incomprensibili le ragioni che hanno indotto i Dirigenti regionali e locali a non applicare un accordo a costo zero per la parte pubblica”.
Aderiscono alla protesta anche le farmacie pubbliche della regione che, non potendo chiudere in contemporanea con le private, sospenderanno il servizio CUP.

Le farmacie dell’Emilia-Romagna rimarranno chiuse la mattina del 26 gennaio. Un forte atto di protesta contro l’aumento della distribuzione diretta dei farmaci in ospedale, che mina il ruolo stesso della farmacia nel Sistema Sanitario Nazionale e costringe il cittadino (anche nelle fasce più deboli della popolazione) a ritirare i farmaci nelle farmacie ospedaliere, spesso lontane e con orari ridotti.
Queste le motivazioni alla base dello sciopero, che vedrà coinvolte le oltre mille farmacie aderenti a Federfarma Emilia-Romagna, il sindacato dei titolari di farmacie private.

Serrande abbassate, come da alcuni mesi veniva paventato, per il mancato rispetto da parte di molte Aziende Sanitarie dell’accordo regionale sulla distribuzione dei medicinali sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna, Federfarma e Assofarm il 26 giugno 2014: un accordo a costo zero per il Servizio Sanitario – nessun onere aggiuntivo per la Regione – e con evidenti benefici e risparmi per la collettività.
Obiettivo dell’accordo era sposare il potere contrattuale delle Asl nell’acquisto del farmaci con la capillarità territoriale delle farmacie: la ASL acquista e le farmacie distribuiscono.

Laddove è stato interamente applicato, ossia laddove la Distribuzione Diretta è stata completamente trasformata in DPC (Distribuzione per Conto), l’accordo ha dato esiti estremamente positivi in termini di risparmio di costi e di qualità di servizio, ed una garanzia di assoluta trasparenza della spesa. A ciò si aggiungono gli evidenti vantaggi per i cittadini, non più costretti a spostarsi anche di 20-30 km per reperire i farmaci negli ospedali, grazie alla disponibilità dei medesimi nelle farmacie distribuite capillarmente su tutto il territorio, anche nei comuni più piccoli. Due esempi su tutti in regione: a Ravenna, dove l’accordo è stato pienamente applicato, i cittadini non hanno alcun disagio e la spesa farmaceutica è pienamente sotto controllo; mentre a Ferrara, dove c’è la maggior Distribuzione Diretta, c’è anche la spesa farmaceutica più alta della Regione.

“La protesta – spiega il presidente Federfarma Emilia Romagna, Domenico Dal Re – è un atto di denuncia oramai inevitabile perché, lungi dal diminuire, la Distribuzione Diretta in Regione ha subito negli ultimi due anni un’impennata. Sono del tutto incomprensibili le ragioni che hanno indotto i Dirigenti regionali e locali a non applicare un accordo a costo zero per la parte pubblica”.

Sul tema è in corso da un anno una negoziazione con la Regione per la rivisitazione dell’accordo, ma dal luglio 2015 i farmacisti attendono invano risposte dall’Assessore Regionale relativamente all‘impegno assunto nell’Accordo per il superamento graduale della Distribuzione Diretta in modo omogeneo su tutto il territorio regionale.

“Dopo mesi di inutili trattative con le Istituzioni abbiamo scelto di alzare la voce, informando su questo tema i cittadini che ogni giorno si recano nelle nostre farmacie e vi trovano – oltre ai farmaci – servizi, consigli e informazioni per la salute. Quei cittadini che contano su una farmacia vicina a casa e accessibile, sempre, e che meritano una qualità di servizio che solo l’applicazione dell’accordo può consentirgli” conclude Dal Re,
“Abbiamo il diritto e il dovere di far sentire la nostra voce e informare l’opinione pubblica” conclude Dal Re – Non possiamo più attendere, se non vogliamo ritrovarci con le farmacie prive dei farmaci. Non possiamo più aspettare, se non vogliamo correre il rischio di veder cancellata la nostra identità e il nostro ruolo”.

Lo stato di agitazione nell’assistenza farmaceutica consisterà nella chiusura volontaria di tutte le farmacie della Regione Emilia Romagna, per la mattinata (ore 8,30-12,30) del 26 gennaio 2017, ad eccezione delle farmacie tenute ad espletare servizio continuativo in base ai turni determinati a livello provinciale.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it