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Il SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale) in occasione della Ricorrenza di San Sebastiano, Santo Patrono della Polizia Locale, che si è tenuta oggi 20 Gennaio e all’indomani dello sciopero nazionale di categoria, che ha visto molta partecipazione nella provincia di Ferrara, in tutta l’Emilia Romagna e nell’intero Paese, prende atto che ad oggi nessuna risposta è pervenuta dalle amministrazioni locali interessate dalla richiesta di devoluzione in beneficenza delle economie di spesa derivanti dalla partecipazione degli Agenti ed Ufficiali alla giornata di mobilitazione dello scorso 15 gennaio. Anzi a dir di più l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) ha inviato, nei giorni  scorsi, a tutte le amministrazioni comunali italiane una nota in riferimento alla giornata di San Sebastiano in cui non si fa alcun riferimento riguardo alla tanto contestata bozza di riforma della categoria alla base dello sciopero. La partecipazione alla giornata di mobilitazione dello scorso 15 Gennaio ha di fatto, invece, dimostrato come sia fondamentale l’apporto della Polizia Locale in materia di sicurezza urbana congiuntamente alle forze dell’ordine nazionali. I sindaci così, ufficialmente con la nota ANCI, non si sono schierati riguardo alle rivendicazioni che la categoria porta avanti da ormai 30 anni, ed anzi, non è stato fatto alcun cenno alle problematiche ampiamente segnalate dal SULPL e non solo. Oltre alle tutele previdenziali e contrattuali rispetto alle altre forze di polizia, deve essere chiaro che se passasse questa bozza nessun Agente ed Ufficiale di Polizia Locale potrà più svolgere a pieno le proprie funzioni in materia di pubblica sicurezza, polizia giudiziaria, ecc. tanto richieste dalle amministrazioni locali così come quelle nazionali…ma chi lo spiegherà ai cittadini? Il SULPL chiede così ai Sindaci della nostra provincia di prendere una posizione chiara sul ruolo della Polizia Locale, oltre che a quelli interessati di aderire alla devoluzione in beneficienza delle giornate di sciopero della polizia locale come richiesto, valorizzandone il ruolo e sollecitando ANCI affinché si attivi per una legge di riforma seria a tutela della categoria e del servizio al cittadino.
La categoria attende risposte chiare e se queste non arriveranno presto vi saranno nuove forme di mobilitazione in quanto la Polizia Locale non può permettersi di essere esclusa quando si parla di sicurezza urbana.
Come Segreteria Provinciale di Ferrara vogliamo inoltre ringraziare in questa nota il Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC) unico sindacato delle altre forze di polizia che a livello regionale ha solidarizzato con le istanze della Polizia Locale Italiana.

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Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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