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Da Lega Nord Emilia-Romagna

BONDENO (FERRARA), 14-10-2017.
La scomparsa di Daniele Pisa, fondatore del centro musicale Auxing, avvenuta nella notte tra venerdì e sabato, ha lasciato tutti sgomenti. Più di trenta anni fa, era stato proprio Pisa, assieme a Daniele Biancardi, ad inaugurare il Centro musicale Auxing.  Quella che è in seguito diventata un’autentica fucina di idee. In cui poter seguire corsi di musica, certo, ma anche di arte e lezioni sulle tecnologie informatiche. Ogni elemento della cultura non veniva tralasciato, ed anzi diventava oggetto di appassionanti discussioni, dalle quali far crescere con passione eventi importanti. Come il saggio, diventato ormai un autentico spettacolo, che scandisce l’inizio dell’estate, ed organizzato annualmente durante la Fiera di Giugno in sinergia con il municipio.

«Questa perdita arriva per noi come un fulmine a ciel sereno – è il primo commento del Sindaco, Fabio Bergamini –. Il cordoglio mio e della Giunta è enorme e vorremmo fare sapere alla famiglia Pisa che siamo loro vicini, porgendo le nostre condoglianze. Daniele Pisa è una persona che ha dato tantissimo, sul piano culturale, al nostro territorio. Contribuendo a fare crescere moltissimi giovani, che si sono formati alla musica e alla vita all’interno di questo centro culturale. Il quale rimane un fiore all’occhiello per Bondeno».

«La nostra collaborazione con Daniele Pisa dura da tantissimi anni – aggiunge il Vicesindaco con delega alla Promozione del territorio, Simone Saletti – in cui abbiamo visto crescere centinaia di musicisti, in quello che è diventato un punto di riferimento di valenza sovracomunale. Daniele era un grande musicista (ha suonato jazz a New York; ndr) e una persona che ha amato quello che è riuscito a creare. Possiamo dire che l’Auxing e la musica erano tutta la sua vita. Il suo metodo di lavoro è sempre stato quello di fare incontrare allievi e grandi maestri di levatura internazionale. Convinto com’era che, con studio, passione e determinazione, ogni risultato fosse possibile».

«Se ne è andata una persona che merita un riconoscimento e che lascia un vuoto incolmabile – dice il Presidente del consiglio comunale, Alan Fabbri –. Bondeno perde un artista importante, dal quale io stesso ho appreso le tecniche del basso, frequentando la sua scuola per tre anni. Daniele Pisa aveva un carattere del tutto particolare, ma anche grandissime qualità, come il fatto di essere prima di tutto una persona sincera, oltreché un grande artista».

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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