Skip to main content

da: Associazione AISC

Sono oltre 600.000 i pazienti in Italia affetti da scompenso cardiaco: è la prima causa di ospedalizzazione tra gli over 65, un malato su quattro non sopravvive al primo ricovero e la mortalità a 5 anni è superiore al 50% (paragonabile a quella per cancro). Gli specialisti: “è essenziale saperne di più per una migliore prevenzione e cura”.
Nel convegno di Roma, promosso da AISC – Associazione Italiana Scompensati Cardiaci, focus sull’impatto della patologia nella vita dei pazienti e dei loro familiari. Il ruolo dell’Associazione, dei medici, degli infermieri e dei caregiver nell’aiutare il paziente ad affrontare in modo proattivo la malattia.
È online da oggi all’indirizzo www.associazioneaisc.org il sito internet di AISC che fornisce informazioni essenziali sullo scompenso cardiaco, sui sintomi per riconoscerlo, sulle misure per tenerlo sotto controllo.

Con 80.000 nuovi casi ogni anno, lo scompenso cardiaco è una malattia cronica sempre più diffusa in Italia, eppure è conosciuta ancora poco e male, soprattutto nelle sue implicazioni sulla vita quotidiana di chi ne soffre e sull’aspettativa di vita.
Oggi, a Roma, un convegno internazionale, promosso da AISC – Associazione Italiana Scompensati Cardiaci con la sponsorizzazione di Novartis, vuole contribuire a richiamare l’attenzione sulla patologia, per assicurare al paziente ben informato uno stile di vita il più possibile vicino alla normalità. L’incontro, il primo nel suo genere, dal titolo programmatico “Lo Scompenso Cardiaco dalla fase intraospedaliera al quotidiano: è indispensabile che il paziente ne sappia di più”, mette al centro dell’attenzione i pazienti, che potranno confrontarsi con medici specialisti, con altri operatori della salute e con esperti che possano aiutarli a conoscere meglio la dieta da seguire, l’attività fisica e ricreativa migliore e tutto quello che serve per gestire in maniera più consapevole la patologia ed affrontarla in modo proattivo, per una migliore qualità di vita.
«Possiamo e dobbiamo cambiare prospettiva – dichiara Oberdan Vitali, Presidente AISC – lo scompenso cardiaco è una malattia seria, è vero, ma la convivenza è oggi più che mai possibile, con l’aiuto dei medici e delle terapie che abbiamo a disposizione, ma soprattutto tornando a essere protagonisti della nostra vita e adottando, con fiducia, comportamenti consapevoli e corretti».
A coordinare i lavori del convegno, che si tiene presso la Scuola Superiore di Polizia, il cardiologo Salvatore Di Somma, professore di Medicina Interna alla Sapienza di Roma, Direttore Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso, Azienda Ospedaliera Sant’Andrea: «lo scompenso cardiaco è sottovalutato, constatiamo purtroppo ogni giorno un aumento dei casi nella pratica della medicina d’urgenza, e si fa poco per sviluppare una cultura della prevenzione e della ‘gestione’ quotidiana della malattia – spiega Di Somma – tali pazienti sono costretti a tornare al Pronto Soccorso per nuovi episodi di scompenso cardiaco acuto anche 3-4 volte l’anno. È necessaria un’inversione di rotta, anche perché oggi assistiamo, dopo molti anni, a un’evoluzione dei trattamenti per lo scompenso sia nella fase acuta che cronica, con novità terapeutiche che promettono di incidere positivamente sulla sopravvivenza dei pazienti. A maggior ragione è importante aiutare questi ultimi a comprendere meglio la malattia e a diventare più attivi, collaborando con i medici per stare meglio e prevenire il rischio di riacutizzazioni e ricoveri».
Lo scompenso cardiaco è una delle più importanti cause di morbidità e mortalità nei Paesi industrializzati, con numeri in costante aumento: «lo scompenso cardiaco rappresenta la prima causa di ricovero in ospedale tra gli over 65 – sottolinea il professor Piergiuseppe Agostoni, Direttore Unità Operativa Scompenso, Cardiologia Clinica e Riabilitativa, Centro Cardiologico Monzino – se consideriamo la sola popolazione italiana, a soffrire di scompenso cardiaco sono circa 600.000 persone e si stima che la sua frequenza raddoppi a ogni decade di età. Inoltre stiamo assistendo ad un progressivo aumento di incidenza e prevalenza: ciò è il risultato in parte del progressivo invecchiamento della popolazione, ma anche dell’aumento delle possibilità di sopravvivenza, grazie alle cure migliori che sappiamo offrire oggi, dei pazienti con infarto miocardico, che è la causa più frequente di scompenso cardiaco. Tra le principali cause di scompenso cardiaco ci sono anche la cardiopatia ischemica derivante da una malattia coronarica sottostante, l’ipertensione arteriosa, le patologie delle valvole cardiache, il diabete mellito».
Con il contributo dei clinici ed esperti italiani e internazionali presenti, il convegno romano focalizza l’attenzione su aspetti che hanno un impatto diretto sulla vita del paziente scompensato e sull’attività del caregiver, un familiare nella stragrande maggioranza dei casi, che si prende cura di lui: tra questi la comunicazione e il rapporto con medico e infermieri, la dieta più indicata da adottare, l’attività fisica, le novità della telemedicina per facilitare l’assistenza a distanza… Fino al ruolo positivo della musica: il professor Francesco Burrai, Professore a contratto di Assistenza Olistica all’Università di Bologna, presenta infatti un innovativo studio sull’effetto della musica negli scompensati cardiaci. «Si tratta di uno studio dal punto di vista scientifico molto rigoroso, di tipo longitudinale, con metodologia ‘randomized controlled trial’ – spiega Burrai – che durerà tre anni e studierà gli effetti dell’ascolto di una playlist di musica registrata, strutturata da precise e motivate scelte musicali in accordo con un avanzato framework psico-neuro-endocrino-immunologico. Questa playlist verrà ascoltata a casa per almeno 30 minuti al giorno da pazienti con una diagnosi di scompenso cardiaco: sarà il primo studio a livello mondiale su questo tipo di popolazione. Diversi studi in campo cardiovascolare hanno già evidenziato effetti statisticamente e clinicamente significativi della musica su diversi outcomes come la qualità di vita, il dolore, l’ansia, la depressione, le frequenze cardiache e la pressione arteriosa. Se i risultati di questo studio saranno significativi, si potrà pensare di proporre questo protocollo di intervento musicale in associazione e in sinergia all’assistenza standard di questi pazienti».
L’AISC – Associazione Italiana Scompensati Cardiaci si prende cura del paziente, sviluppa la conoscenza della malattia e delle sue cure, stimola il contatto tra i pazienti stessi affinché possano costituire un network di confronto, di testimonianza di esperienze positive e di stimolo ad una vita normale e ad un corretto stile di vita, non trascurando la terapia e le cure mediche.
Oggi AISC rafforza la propria capacità di informare e coinvolgere gli interlocutori attraverso un sito web, www.associazioneaisc.org. Articolato in ampie sezioni elaborate dal Comitato Scientifico della stessa Associazione, il website offre una visione d’insieme dello scompenso cardiaco, delle sue cause e del modo di ‘gestirlo’. Oltre alle informazioni sulla patologia della malattia, alle regole da seguire, ai consigli per curare e prendersi cura, di particolare interesse i dettagli utili che illustrano, in modo chiaro e comprensibile a tutti, come riconoscere i sintomi dello scompenso, le misure da adottare per mantenerlo sotto controllo e prevenire progressivi aggravamenti o fenomeni di scompenso acuto.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it