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Da: Regione Emilia-Romagna

Continuano in Regione gli incontri del Tavolo interistituzionale per la Scuola aperta.
L’assessore Salomoni: “Con le definitive indicazioni del Comitato tecnico scientifico ora gli enti locali possono procedere per verificare l’adeguatezza degli spazi e le eventuali criticità”. Al tavolo ieri anche l’assessore Corsini per affrontare il tema del trasporto pubblico locale.

Con la definizione delle regole per tornare in classe in sicurezza del Comitato tecnico scientifico nazionale, ora gli Enti locali possono procedere rapidamente ad una valutazione operativa e puntuale dell’adeguatezza degli spazi.

E’ ciò che è emerso nel corso dell’incontro del Tavolo interistituzionale per la scuola aperta, è tenuto in Regione e presieduto dall’assessore regionale alla Scuola, Paola Salomoni, e costituito dai rappresentanti delle Province, della Città metropolitana di Bologna, dei Comuni capoluogo e dal direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale. All’incontro di ieri ha partecipato anche l’assessore regionale ai Trasporti, Andrea Corsini.

Il Comitato tecnico nazionale ha confermato quanto chiesto dalla Regioni, e cioè che il distanziamento nelle aule di un metro fosse considerato nella posizione seduta al banco dello studente (da bocca a bocca, in pratica), mentre per gli spostamenti in entrata e in uscita, dove il distanziamento non potrà essere mantenuto, dovrà essere indossata la mascherina. Per quanto riguarda la cattedra, resta la distanza di due metri tra questa e il banco più prossimo.

“Adesso ci sono tutti gli elementi per procedere ad una analisi puntuale, aula per aula- ha detto l’assessore Salomoni-. Con le definitive indicazioni ministeriali ora gli enti locali possono procedere per verificare l’adeguatezza degli spazi e le eventuali criticità che si dovessero riscontrare, e tutto in estremo anticipo rispetto al ritorno in classe. Questo tavolo- ha aggiunto- rappresenta un ulteriore luogo di confronto con tutti gli attori del territorio, utile per mantenere la regia e il coordinamento”.

Nel corso dell’incontro si sono analizzate anche le problematiche relative al trasporto pubblico locale e alla necessità di mantenere le misure di distanziamento sui mezzi.

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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