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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Una ricca giornata di eventi domenica 29 p.v. allieterà l’ultima festività di novembre, per proiettare i visitatori nella magica atmosfera natalizia. Si parte al mattino in centro storico con il mercatino dell’ingegno e delle attività artistiche e di artigianato, a cura dell’Ascom. Apputamento per tutti in Piazza XX Settembre dalle ore 10 alle ore 19. Si prosegue nel pomeriggio con la rassegna “I Colori del Natale”, diretta da Massimiliano Venturi. Dopo i consensi unanimi del pubblico che ha partecipato all’evento inaugurale a Porto Garibaldi, domenica la rassegna realizzata da Teatro dell’Aglio e Briciole di Teatro, in collaborazione con Bialystok Produzioni, approda a Volania per un appuntamento speciale. A partire dalle ore 15 presso l’ex scuola elementare in piazza XXV aprile, l’Associazione Volanialand allestirà un mercatino natalizio con tanto di tombola e giochi per i più piccoli, che grazie ai folletti di Babbo Natale potranno trascorrere un pomeriggio in un’atmosfera magica. Il programma culminerà alle ore 17 con lo spettacolo dei Burattini di Mattia Zecchi, giovane talento della tradizione emiliana che il pubblico ha già avuto modo di ammirare in varie occasione negli ultimi anni. Mattia Zecchi, da Crevalcore, è una giovane rivelazione del panorama bolognese del Teatro dei Burattini, che dopo un apprendistato con i maestri emiliani, porta in scena con talento le storie ed i personaggi della tradizione, debitamente reinventati ed attualizzati. Brillante interprete della maschera di Fagiolino, è apprezzato sul panorama nazionale e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali il “Premio Ribalte di Fantasia 2007”, “Premio Benedetto Ravasio 2010”, ma è anche finalista al “Campogalliani d’Oro 2010”. A Volania porterà in scena un grande classico della tradizione emiliano romagnola: Tre Servi alla Prova. Ispirato ad un canovaccio della Commedia dell’Arte rivisitato e reinterpretato con la vivacità e l’ironia che caratterizzano il lavoro dell’artista emiliano, lo spettacolo opera un coinvolgimento attivo del pubblico, trasportando tutti in
un’atmosfera senza tempo ed assicurando divertimento agli spettatori di tutte le età. L’ingresso è gratuito. Per informazioni contattare il numero 349/0807587 o consultare il sito www.comacchioateatro.it

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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