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Da: Comitato Famiglie Ferrara

Dopo alcuni imprevisti, si è infine tenuto in via telematica l’incontro del 17 dicembre fra il Comitato Famiglie Ferrara e l’assessora Kusiak.
Come da accordi già presi, sono stati trattati i seguenti temi, obiettivo delle attività del Comitato: costituzione della Consulta della Famiglia (così definita da Kusiak) e sue tempistiche
Tale organismo sostituirà la Consulta per la Genitorialità, ora non più attiva dopo il cambio di amministrazione e assumerà la veste di spazio di dialogo con il Comune, ove le associazioni afferenti alla famiglia possano far rete tra di loro e perseguire insieme obiettivi comuni per tutte le famiglie. Le tempistiche rimangono ancora un po’ sfumate: il regolamento, dice l’assessora, è stato modificato per includere anche forme diverse dalle associazioni tout court e andrà completato per poi essere sottoposto alla valutazione della Giunta prima e del Consiglio poi. A seguire ci sarà il bando per aderire. Sarà quindi cura del Comitato ricordare all’amministrazione la necessità di costituire quanti prima quest’organismo.
Il Comitato ha inoltre chiesto quali siano l e date di progettazione di manifestazioni dedicate all’infanzia a gestione Comunale nel 2021 – quali Estate Bambini (ormai celebre la raccolta firme a favore) e Maggio in Piazza Aperta. L’Assessora ha risposto che, compatibilmente con la situazione, a febbraio i progetti per l’anno dovrebbero essere messi in pista, cercando anche di arricchire l’offerta rispetto al passato.
Proseguendo, sia per quanto riguarda lo stato in cui versano alcune aree verdi e parchi, anche nelle frazioni, che in alcuni casi sono privi di giostrine o arredi adeguati, o addirittura “non sicuri” per i bambini a causa della presenza di immondizia, Kusiak si farà portavoce presso l’assessorato competente affinchè provveda; così come per quanto riguarda la questione del “bonus sport” regionale non ancora erogato alle famiglie con figli che praticano attività sportiva, bonus gestito a bando dal Comune.
L’ultimo punto all’ordine del giorno ha riguardato i progetti per l’adolescenza, tornati alla ribalta anche a seguito della Commissione Consiliare del 9 dicembre che riportava l’allarmante aumento del consumo di droghe nelle fasce più giovani. Una progettualità forte e capillare sul territorio con proposte e luoghi adeguati, potrebbe contribuire a ridurre sensibilmente il problema, si attendono quindi notizie dal Comune circa le attività messe in campo per un sano protagonismo giovanile, anche in questo caso l’Assessora si è detta disponibile a far da ponte con l’assessorato per le Politiche Giovanili.

Al prossimo incontro, come concordato con Kusiak, saranno presenti i due tecnici assenti a quest’ultimo incontro: uno per i servizi per l’infanzia e uno per i progetti per l’adolescenza, con i quali dipanare più nello specifico i progetti presenti e futuri

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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