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Comunicato stampa Prefettura di Ferrara.

SEGGI ELETTORALI FUORI DALLE AULE SCOLASTICHE, IL PREFETTO AI SINDACI: “OCCORRONO STRUTTURE ALTERNATIVE PER NON INTERROMPERE L’ATTIVITÀ DIDATTICA DURANTE LE ELEZIONI”.

Riuniti stamane in videoconferenza gli amministratori comunali di Cento, Codigoro, Goro, Portomaggiore e Vigarano Mainarda, dove si voterà in autunno. Soluzioni alternative anche nei Comuni di Ferrara, Comacchio e Poggio Renatico.

Il Prefetto Michele Campanaro ha presieduto stamane, in videoconferenza, una riunione per approfondire il tema della disponibilità di immobili alternativi agli edifici scolastici da destinare a sedi di seggio elettorale, secondo le indicazioni tecnico-operative recentemente fornite da apposito Gruppo di lavoro istituito presso il Ministero dell’Interno.

Erano presenti amministratori e responsabili degli Uffici Elettorali dei Comuni di Ferrara, Cento, Codigoro, Comacchio, Goro, Poggio Renatico, Portomaggiore e Vigarano Mainarda, e la Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Veronica Tomaselli.

All’incontro di oggi, sono stati coinvolti i cinque Comuni che, nella finestra autunnale tra il 15 settembre e il 15 ottobre prossimi, andranno al voto per il rinnovo dei rispettivi organi elettivi, oltre ai Comuni di Ferrara, Comacchio e Poggio Renatico, inseriti nell’ultimo monitoraggio effettuato dall’Ufficio Scolastico Regionale, per la individuazione di sedi alternative agli istituti scolastici da destinare a seggi elettorali.

 “Il trasferimento dei seggi dalle aule scolastiche ad altri immobili rappresenta una priorità – ha evidenziato il Prefetto Campanaro – La realtà di questa provincia ci dice che la percentuale di Istituti scolastici utilizzati per ospitare le sezioni elettorali va decisamente ridotta, benché, con il 72,2%, si attesti su un valore più basso rispetto al dato nazionale che è dell’88% circa. L’esempio da seguire deve essere quello del Comune di Bondeno che, già in occasione delle elezioni amministrative del 2020, ha raccolto appieno l’invito ed ha individuato le sedi dei seggi elettorali in fabbricati diversi dalle Scuole, tutti in possesso delle caratteristiche logistiche e strutturali richieste” ha sottolineato il Rappresentante del Governo.

Soluzioni alternative che devono assicurare un agevole accesso e deflusso degli elettori, l’adeguato allestimento delle cabine e la vigilanza da parte delle Forze dell’ordine. In proposito, il Prefetto ha indicato alcune tipologie di fabbricati che potrebbero ospitare le sezioni elettorali, chiedendo ad amministratori e tecnici presenti all’incontro di verificarne l’idoneità ed il rispetto dei requisiti: dagli uffici comunali e sale consiliari, alle biblioteche e sale di lettura, alle palestre e impianti sportivi, comprese le palestre scolastiche. Altri fabbricati suggeriti potrebbero essere centri e impianti polifunzionali, circoli ricreativi e sportivi, locali dopolavoristici, spazi espositivi e fieristici, ludoteche, ambulatori e altre strutture non più ad uso sanitario, oltre agli spazi non più adibiti a mercati coperti.

“Partiamo dalla disponibilità manifestata oggi dagli amministratori e dai tecnici intervenuti alla videoconferenza per compiere ogni sforzo nella direzione di evitare ricadute negative sul sistema scolastico, oltre a quelle causate dalle lunghe interruzioni per l’emergenza sanitaria. Trovare immobili alternativi per non interrompere più le lezioni scolastiche in occasione del voto è un impegno di civiltà ed un obbligo morale, che deve essere avvertito da tutti. Lo dobbiamo ai nostri giovani, costretti a rinunciare per troppo tempo, durante l’emergenza pandemica, alle lezioni in presenza. Sono sicuro che i Sindaci raccoglieranno questo invito e, come richiesto, completeranno entro il mese di maggio la ricognizione che abbiamo avviata, sulla base delle linee guida del Ministero dell’Interno, del Ministero dell’Istruzione, dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) e dell’Unione delle Province Italiane (UPI)”, ha concluso il Prefetto.

 

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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