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“L’attività svolta dalla figura indicata per l’esecutivo dal partito nel 2014 è stata del tutto lacunosa, priva di dialogo con la forza politica che l’ha espressa e di efficacia nella città, e molto distante dal profilo politico che Sel prevede esprimano i propri amministratori”: con queste poche parole è arrivata oggi, a solo cinque giorni dal referendum, la ‘sfiducia’ di Sel per l’assessora Annalisa Felletti (con deleghe a pubblica istruzione, formazione, pari opportunità, cooperazione internazionale-politiche per la pace), che non viene neppure indicata con nome e cognome. A due anni dall’inizio della legislatura il coordinamento ferrarese di Sinistra Ecologia e Libertà scrive nero su bianco: “Siamo costretti dunque ad esplicitare con serena fermezza che l’assessora non rappresenta più né il partito né il Gruppo Consiliare. Facciamo quindi un passo indietro dall’esecutivo, e il rinnovato accordo programmatico con il Sindaco sarà affidato dal partito esclusivamente al Gruppo Consiliare”.
Tale presa di posizione arriva dopo una “valutazione puntuale del programma elettorale della coalizione” da parte del coordinamento provinciale di Sel e del Gruppo Consiliare in Comune, che ha portato ad “affermare con dispiacere che alcuni temi cari alla nostra forza politica non sono stati portati avanti in Giunta”. Nella nota rilasciata alla stampa si legge che nelle scorse settimane c’è stato un confronto con il sindaco Tiziano Tagliani “su quelli che ritenevamo essere gli aspetti più problematici dell’accordo di governo”, dai servizi pubblici, ai servizi sociali, dalla questione ambientale allo sviluppo turistico, al tema della sicurezza. Per quanto riguarda la scuola, proprio una delle deleghe dell’assessora Felletti, si legge solo che: “abbiamo convenuto sulla necessità di continuare nell’impegno per nuove statalizzazioni di sezioni di Scuola Materna, di non arretrare comunque l’offerta pubblica di nidi e materne nonostante il decremento della domanda, e di ritenere concluso il ciclo delle esternalizzazioni. Rimangono invece differenti valutazioni rispetto all’opportunità dell’aumento dei contributi alle scuole paritarie”.
Su tutti questi temi il coordinamento e il gruppo consiliare scrivono di aver ricevuto rassicurazione dal primo cittadino che “ogni preoccupazione da noi espressa è da considerarsi obiettivo comune di mandato e, come tale, troverà realizzazione in tempi certi”.

Tempi che certamente saranno successivi alla imminente consultazione referendaria, come afferma lo stesso Tagliani nella sua risposta ufficiale: “Siamo alla vigilia di una consultazione referendaria di rilevante importanza per il Paese e pertanto non intendo prima del 5 dicembre aprire alcuna discussione sul punto aperto da Sel”.
Il sindaco prende atto che l’assessora “oggi non gode più dell’affidamento del gruppo di Sel, o per lo meno di una parte di esso, e del capogruppo in consiglio”. Ci tiene però a “sottolineare che Annalisa Felletti svolge un compito delicato con dedizione e serietà per cui non esistono ragioni personali mie per un ripensamento che riguardi oggi la sua delega”. Ecco perché “dopo il referendum, sarò costretto ad una riflessione che farò con tutta la maggioranza ma anche con la difesa del mio livello di responsabilità ed autonomia”.
Inoltre precisa che “le recenti gravi tensioni dentro la sinistra – purtroppo non nuove ed assai lontane da una composizione e che inducono i compilatori della nota ad una sfiducia verso l’Assessora Anna Lisa Felletti, da loro indicata ad inizio legislatura – non possono distogliere dall’obiettivo principale di chi amministra: la capacità di dare risposte ai cittadini senza che le tensioni politiche abbiano a condizionare il percorso degli impegni di mandato condivisi”.

Non si è fatta attendere nemmeno la risposta ufficiale dell’assessora sulla quale si è abbattuta la sfiducia, Annalisa Felletti che si è detta sconcertata dalla “presa di posizione del Coordinamento di Sel o, per meglio dire, del simulacro di quel che è rimasto del Coordinamento già sfiduciato dagli iscritti e di un partito che si scioglierà ufficialmente fra dieci giorni, per numerose ragioni, sia di metodo, che di merito”. Felletti dice che se il giudizio non fosse offuscato da “ambizioni e rancori personali” e “da frustrazione di non vedere soddisfatte le proprie personali ambizioni”, non si potrebbe che “esprimere soddisfazione per quanto fatto fin’ora da questa amministrazione, che vede il proprio operato in linea col dettato programmatico a suo tempo sottoscritto”; un “giudizio positivo” recentemente ribadito “davanti all’assemblea degli iscritti a Sel da alcuni dei componenti del Coordinamento che oggi sottoscrivono il documento dato alla stampa”. “Ciò che più mi stupisce – conclude Felletti – resta la tempistica di tali esternazioni ad una manciata di giorni da un appuntamento cruciale per il Paese, che chiama anche i ferraresi ad esprimersi sul Referendum Costituzionale. La mia formazione politica, invece che essere unita ed impegnata nel contribuire alla campagna referendaria e ad un suo esito positivo per le nostre posizioni, ancora una volta deve registrare l’iniziativa di un piccolo manipolo di persone (4 o 5 in tutto) che antepone i propri livori personali all’interesse più generale, di cui la politica dovrebbe a mio avviso sempre occuparsi e preoccuparsi, e che purtroppo invece continua a dare una pessima testimonianza di se stessa”.

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Redazione di Periscopio


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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