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da: ufficio stampa Coopcamelot

“Mediazione sociale: luogo di incontri creativi. Conflitti, reti, progettazioni” è il seminario che si terrà il prossimo 18 febbraio presso la Sala 20 Maggio 2012, Terza Torre, Regione Emilia – Romagna, Viale della Fiera 8, Bologna.
Ad organizzarlo è la rete D.N.A., rete di centri e attività di mediazione sociale dell’Emilia-Romagna in collaborazione con Mediattivi – Coordinamento mediazione ACER, con il sostegno di Cispel (associazione che raggruppa le ACER) e il patrocinio della Regione Emilia – Romagna e della Sezione Bolognese – Romagnola degli Alpini “Angelo Manaresi”.

Il seminario, ad ingresso libero, si propone come momento formativo, con alcuni tra i massimi esperti nazionali, oltre che raccordo tra chi, come enti pubblici e terzo settore, si occupa di mediazione sociale ed è chiamato quotidianamente a dare risposta a una grande varietà di problemi: dai quartieri in situazione di degrado ai conflitti abitativi, fino alla difficile integrazione interculturale ed intergenerazionale negli spazi pubblici.
La data scelta è a ridosso del 20 febbraio, Giornata Mondiale della Giustizia Sociale, e Giornata Regionale della Mediazione Sociale, istituita proprio da D.N.A lo scorso anno.
La mediazione sociale ha ricadute positive non solo sulla sfera umana ma anche sul tessuto economico. Si tratta di una materia impalpabile, che si avvale prevalentemente della parola e delle relazioni, è un lavoro svolto sottotraccia, che opera all’interno di contesti difficili su cui produce effetti nel medio e lungo periodo, in termini di coesione sociale e convivenza. L’esigenza dei promotori del seminario, è quella di portarla al centro del dibattito.

La mattinata sarà aperta dai saluti di Stefano Rimini, per Vicepresidenza e Assessorato al welfare e politiche abitative della Regione Emilia – Romagna, e introdotta da una performance teatrale di NODI Palyback Factory, che, per tutta la giornata, attraverso diverse interpretazioni teatrali, darà voce alle esperienze, alle emozioni e agli stimoli condivisi dai partecipanti. A seguire gli interventi delle reti DNA e Mediattivi.
Seguirà la tavola rotonda moderata da Ana Uzqueda, con Duccio Scatolero, Giovanni Cosi e Elvio Martini, studiosi e formatori che ricostruiranno la storia, i contesti e le prospettive future della mediazione sociale.
Nel pomeriggio i partecipanti si divideranno in gruppi per lavorare sulle applicazioni e progettualità della mediazione sociale nei diversi ambiti: scuola, Pubblica Amministrazione, cittadinanza attiva e sicurezza.

Della rete D.N.A. fanno parte le cooperative Camelot di Ferrara, Mediando di Modena, L’Ovile di Reggio Emilia, Villaggio Globale di Ravenna, Fratelli è Possibile di Rimini, e le associazioni Equilibrio & Risoluzione dei Conflitti di Bologna e Super Partes di Forlì, che nell’ottobre 2015 hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per promuovere la mediazione sciale come metodo efficace ed economico di gestione del conflitto e garantire maggiore qualità negli interventi.

Per iscriversi è necessario registrarsi al seguente link http://www.eventbrite.com/e/mediazione-sociale-luogo-di-incontri-creativi-tickets-21054856643.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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