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Da: Associazione Politico-Culturale Il Battito della Città

Disponibilità dell’assessore Balboni, ma ora occorre una risposta chiara, precisa e sollecita.

Nel pomeriggio di martedì 3 marzo è finalmente ripartito il confronto al Tavolo partecipativo per lo studio della ripubblicizzazione del servizio rifiuti del Comune di Ferrara. Dopo lo schema predisposto da Atersir che ha delineato gli scenari entro il quale può muoversi la decisione di procedere o meno verso la ripubblicizzazione, l’incontro si è aperto con le considerazioni che abbiamo avanzato in proposito come associazione Il Battito della Città. In particolare, abbiamo sostenuto che, proprio sulla base dello schema prodotto da Atersir, che è più che fattibile dar vita ad una nuova azienda pubblica per la gestione del servizio rifiuti, cui affidare tale servizio in sostituzione di Hera che lo sta continuando a svolgere in un regime di proroga dalla fine del 2017.
Il percorso da noi individuato prevede che le risorse iniziali – circa 6 milioni di Euro – provengano da Ferrara Holding Servizi Srl, che ha un capitale sociale di circa 81 milioni di Euro e riserve per oltre 7milioni. In più, la ripubblicizzazione del servizio consentirebbe di utilizzare la cosiddetta remunerazione del capitale, cioè il profitto garantito ai gestori – oggi agli azionisti di Hera va una cifra pari a 1 milione e 300mila Euro – per sostenere la nascita della nuova Azienda pubblica e/o per la riduzione delle tariffe ai cittadini.
Infine, abbiamo indicato che il passaggio fondamentale da mettere in campo ora è quello di costruire un vero e proprio piano economico-industriale per verificare definitivamente l’ipotesi della ripubblicizzazione, attraverso la messa a disposizione di risorse apposite da parte di Ferrara Holding Servizi Srl, coinvolgendo soggetti industriali che hanno le competenze utili a tal fine, come Contarina Spa, azienda pubblica del trevigiano, e/o Alea Ambiente Spa, azienda pubblica del forlivese che ha seguito un percorso analogo a quello da noi proposto.
A fronte di queste nostre considerazioni, abbiamo registrato un certo interesse da parte dell’assessore Balboni, anche se non è arrivata una risposta precisa sulla nostra proposta di elaborare un vero e proprio piano economico-industriale. L’assessore Balboni ha, alla fine, proposto di svolgere ulteriori approfondimenti, con un maggiore coinvolgimento dei Gruppi Consiliari (peraltro all’incontro sono stati presenti consiglieri della Lega, di Forza Italia e del PD), e un aggiornamento del Tavolo Partecipativo per la fine del mese di marzo o inizio del mese di aprile.
Da parte nostra, ribadiamo che, se è utile continuare nel confronto, diventa comunque necessario che si indichi in modo preciso come si vuole procedere, e in specifico se si intende rispondere positivamente alla nostra proposta di mettere a punto un vero e proprio piano economico-industriale per la nuova azienda pubblica. Su questo ci attendiamo che il prossimo incontro affronti questo nodo, ed è su questo che faremo una attenta valutazione e daremo un giudizio preciso sulle volontà in campo da parte dell’Amministrazione Comunale e dei vari Gruppi consiliari.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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