Skip to main content

Da: Istituto di Storia Contemporanea

Martedì 15 novembre in occasione del settantreesimo anniversario dell’Eccidio Estense avranno luogo diverse manifestazioni, in particolare:
alle ore 10.00 presso la Consiliare del Comune di Ferrara (piazza Municipale, 2 – Ferrara) a cura dell’Istituto di Storia Contemporanea è stata organizzata la presentazione, alla presenza del vicesindaco Massimo Maisto, dell’audiolibro ‘Una notte del ’43’, il racconto di Giorgio Bassani. Il progetto è stato curato da Stefano Muroni. Una lettura ad alta voce d egli attori Monica Chiarabelli, Massimo Malucelli, Fabio Mangolini, dello stesso Stefano Muroni e Marco Sgarbi, accompagata da tre saggi storico letterari.
Intervengono le classi del liceo Roiti, dell’istituto Aleotti, del liceo D.Dossi e dell’Istituto Alberghiero che hanno partecipato ai viaggi della memoria 2016, alle ore 11.30 presso il Muretto di Castello Estense (Corso Martiri della Libertà) – Esposizione mostra ‘Per non dimenticare’. Cerimonia di commemorazione alla presenza del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, delle autorità civili, militari, religiose e degli studenti. La mostra ‘Per non dimenticare’ è stata realizzata in occasione del settantesimo anniversario dell’eccidio Estense dall’Istituto di Storia Contemporanea (a cura di Anna Maria Quarzi, collaborazione di Giulia Aguzzoni, realizzazione Studio Sigfrida)con il contributo del Comune di Ferrara. Mediante una successione di pannelli autoportanti sagomati con immagini e testo, la mostra racconta le storie di vita degli undici uccisi presso il muretto del Castello e sui Rampari di S. Paolo all’alba del 15 novembre 1943. Le sagome, di forte impatto emotivo, rendono particolarmente ‘viva’ l’immagine di quella lunga notte immortalata anche dal racconto di Giorgio Bassani-Una notte del ’43 e dal film di Florestano Vancini-La lunga notte del ’43.

Alle ore 18.00 presso Casa dell’Ariosto (via Ariosto 67) per iniziativa di Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS), Istituto di Storia Contemporanea e Musei Civici d’Arte Antica verrà inaugurata la mostra dell’artista statunitense Eric Finzi,la cui famiglia è di origine ferrarese. ‘Ritorno al Giardino’, ispirata al romanzo e al film ‘Il Giardino dei Finzi-Contini’. La mostra sarà illustrata dallo stesso Finzi, insieme al vicesindaco e assessore alla Cultura di Ferrara Massimo Maisto e ai dirigenti degli enti organizzatori. Come efficacemente espresso dallo stesso Eric Finzi, la tragica vicenda dei Finzi Contini del romanzo viene rappresentata nelle sue opere attraverso la sottile lente della resina epossidica che, come fossero frammenti di un’antica ambra, congela per sempre il mondo perduto di quella famiglia ebraica della finzione letteraria, strappata alla vita, come tante altre vere famiglie ebraiche di Ferrara, dalla persecuzione nazi-fascista: i ritratti e gli oggetti della quotidianità, dalla bicicletta alla racchetta da tennis (simbolicamente intitolata ‘Night of Crystal’), i paesaggi e le persone, i loro comportamenti e tic espressivi, fino alla scena in cui Micol Finzi Contini e i suoi familiari scendono per l’ultima volta la scalinata della propria casa.

Entrerà nel vivo con gli appuntamenti istituzionali previsti martedì 15 e giovedì 17 novembre, il programma di iniziative di commemorazione e cultura storica messe a punto in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale e degli anniversari degli Eccidi fascisti e nazisti a Ferrara del 15 novembre 1943 e 17 novembre 1944.
Il calendario degli appuntamenti – che proseguiranno poi fino al 22 novembre con mostre, recital e conferenze – è stato realizzato dal ‘Comitato per le Onoranze’ composto da Comune, Prefettura e Provincia di Ferrara e condiviso con: A.N.P.I. provinciale Ferrara, Associazione Partigiani Cristiani di Ferrara, Associazioni combattentistiche e patriottiche, Associazioni culturali e no-profit, Comunità Ebraica, Forze dell’Ordine e Militari, Istituto di Storia Contemporanea, Istituzioni scolastiche, Movimenti femminili, Museo del Risorgimento e della Resistenza, Ufficio Scolastico Provinciale.

Di seguito il programma delle principali giornate dedicate alle commemorazioni

SETTANTATRESIMO ANNIVERSARIO DELL’ECCIDIO ESTENSE 1943/2016

MARTEDI’ 15 NOVEMBRE

>> Ore 10 Sala Consiliare del Comune di Ferrara (piazza Municipale, 2 – Ferrara) incontro con gli studenti a cura dell’Istituto di Storia Contemporanea. Presentazione audiolibro Una notte del ’43.
In apertura interverrà l’assessore comunale Aldo Modonesi. Previste letture di Monica Chiarabelli, Fabio Mangolini, Massimo Malucelli, Stefano Muroni, Marco Sgarbi.

>> Ore 11.30 Muretto di Castello Estense – Corso Martiri della Libertà – Esposizione mostra ‘Per non dimenticare’. Cerimonia di commemorazione alla presenza del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, delle autorità civili, militari, religiose e degli studenti.
La mostra ‘Per non dimenticare’ è stata realizzata in occasione del settantesimo anniversario dell’eccidio Estense dall’Istituto di Storia Contemporanea (a cura di Anna Maria Quarzi, collaborazione di Giulia Aguzzoni, realizzazione Studio Sigfrida) con il contributo del Comune di Ferrara. Mediante una successione di pannelli autoportanti sagomati con immagini e testo, la mostra racconta le storie di vita degli undici uccisi presso il muretto del Castello e sui Rampari di S. Paolo all’alba del 15 novembre 1943. Le sagome, di forte impatto emotivo, rendono particolarmente ‘viva’ l’immagine di quella lunga notte immortalata anche dal racconto di Giorgio Bassani-Una notte del ’43 e dal film di Florestano Vancini-La lunga notte del ’43.

>> Ore 15.00 – Sinagoga di Via Mazzini – Deposizione Corona alle lapidi esterne con onori militari alla presenza del vicesindaco Massimo Maisto e altre autorità civili, militari e religiose.

>> Ore 18 – Casa dell’Ariosto (via Ariosto 67) per iniziativa di Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS), Istituto di Storia Contemporanea e Musei Civici d’Arte Antica. Inaugurazione alla presenza del vicesindaco Massimo Maisto della mostra di Eric Finzi ‘Ritorno al Giardino’, ispirata al romanzo e al film ‘Il Giardino dei Finzi-Contini’. Sarà presente l’artista.

SETTANTADUESIMO ANNIVERSARIO DELL’ECCIDIO DEL DORO 1944/2016

17 NOVEMBRE** – Ore 10 Cippo di caffè del Doro – via Padova
Cerimonia di commemorazione alla presenza delle autorità civili, militari e religiose gli alunni delle classi IV e V della Scuola Primaria Doro presenteranno poesie e canti. Alla cerimonia interverrà l’assessore ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi.

PROGRAMMA DI INIZIATIVE DI COMMEMORAZIONE E CULTURA STORICA

Queste le altre iniziative inserite nel calendario del Comitato per le Onoranze – Novembre 2016 e in programma nei prossimi giorni:

>> Dal 7 al 30 novembre Istituto di Storia Contemporanea
I luoghi della memoria 1943/1945 tinerari dell’APP: ResistenzamAPPE/Ferrara. Percorsi guidati dai docenti del Laboratorio di Didattica dell’Istituto ai luoghi più significativi della città e della Provincia relativi al periodo 1943/1945, per gli studenti delle scuole primarie e secondarie di 1° e 2° grado. Prenotazioni 0532 207343 – istitutostoria.ferrara@gmail.com

>> Sabato 19 novembre, ore 11 al Museo del Risorgimento e della Resistenza
Corso Ercole I d’Este, 19 Inaugurazione della mostra a cura di Delfina Tromboni Ferrara1942: il processo degli studenti sarà presente la curatrice, introduce Antonella Guarnieri.

>> Domenica 20 novembre, ore 16.30 nel salone parrocchia di San Giuseppe Lavoratore (via Panetti 3)
Recital organizzato dal CoroPerCaso e dagli alunni della Classe 5° della Scuola Doro in collaborazione con il Centro Socio Culturale del quartiere Fammi ritornare.

>> Martedì 22 novembre, ore 16 – Museo del Risorgimento e Resistenza (corso Ercole I d’Este, 19)
Le origini del fascismo a Ferrara: nuovi spunti e riflessioni conferenza del prof. Davide Mantovaniintroduce Antonella Guarnieri

Per non dimenticare – 15 Novembre 1943 – Eccidio di Castello Estense – All’alba del 14 novembre 1943 viene trovato il cadavere del Commissario Federale del Partito Fascista Repubblicano (PFR) di Ferrara, Igino Ghisellini, nei pressi del paese di Castel d’Argile (Bologna). Igino Ghisellini era partito da Ferrara il giorno prima per recarsi a Verona al primo congresso del Partito Fascista Repubblicano.
Nella stessa giornata del 14 novembre, la notizia dell’uccisione del Federale viene diffusa nell’assise di Verona: la reazione dei presenti è durissima, a gran voce si chiede che Igino Ghisellini venga immediatamente vendicato. Il segretario nazionale del PFR, Alessandro Pavolini, invia a Ferrara due squadre di camicie nere di Verona e di Padova. Con gli squadristi giungono in città tre dirigenti del Fascio: Enrico Vezzalini, che diventerà poi Federale e Prefetto di Ferrara, Franz Pagliani e il Console Giovan Battista Riggio. Sono loro che compileranno una lista degli antifascisti da arrestare e giustiziare per vendicare il Federale Ghisellini.
Nella notte vengono prelevate dalle loro case 72 persone: antifascisti, molti ebrei, alcuni cittadini considerati ‘traditori’ per non essersi iscritti alla Repubblica Sociale, oppositori del regime in genere e portate alla Caserma della Milizia in piazza Beretta.
Fra loro e i 34 antifascisti, ebrei, oppositori del regime che erano già nelle carceri di via Piangipane (arrestati il 7 ottobre 1943) vengono ‘scelti’ i dieci cittadini innocenti da passare per le armi per punire la morte del Federale Ghisellini. Impossibile stabilire come sia avvenuta la ‘scelta’ anche se varie testimonianze concordano nel ritenere che Vezzalini si fosse avvalso di un elenco di ‘traditori del fascismo’ già compilata dallo stesso Ghisellini.
All’alba del 15 novembre davanti a Castello Estense vengono fucilati : Emilio Arlotti, Pasquale Colagrande, Mario e Vittore Hanau, Giulio Piazzi, Ugo Teglio, Alberto Vita Finzi, Mario Zanatta; sulle mura presso i Rampari di San Giorgio: Gerolamo Savonuzzi e Arturo Torboli e in via Boldini: Cinzio Belletti che un caso aveva portato nelle vicinanze del Castello quella notte.
I cadaveri verranno lasciati davanti al muretto del castello per tutta la mattina, doveva essere un monito per i ferraresi. Solo l’Arcivescovo Ruggero Bovelli con un duro intervento presso le autorità fasciste riuscirà a far spostare i corpi.
Erano undici, riversi, in tre mucchi separati, lungo la spalletta della Fossa del Castello, lungo il tratto di marciapiede esattamente opposto al caffè della Borsa e alla farmacia Barilari: e per contarli e identificarli, da parte dei primi che avevano osato accostarsi (di lontano, non parevano nemmeno corpi umani: stracci, bensì, poveri stracci o fagotti, buttati là, al sole, nella neve fradicia), era stato necessario rivoltare sulla schiena coloro che giacevano bocconi, nonché separare l’uno dall’altro quelli che, caduti abbracciandosi, facevano tuttora uno stretto viluppo di membra irrigidite. (Giorgio Bassani, Una notte del ’43, 2G editrice, Ferrara, 2001)

Ferrara, 17 novembre 1944 – Una strage nazista: l’eccidio del Doro – Sul finire dell’agosto 1945 – a poco più di quattro mesi dalla Liberazione di Ferrara – nell’immediata periferia della città, nei pressi di Caffè del Doro, vengono disseppelliti i corpi di sette uomini, scomparsi l’anno precedente dopo essere stati prelevati nottetempo dal carcere cittadino, dove erano stati rinchiusi per attività antifascista, in seguito agli arresti avvenuti tra il 7 ed il 26 ottobre 1944.
Si tratta di Mario Agni, Mario Arnoldo Azzi, Giuseppe Franceschini, Gigi Medini, Michele Pistani, Alberto Savonuzzi, Antenore Soffritti, tutti impegnati in prima persona – ed alcuni con incarichi di responsabilità, sia a livello militare che a livello politico – nella Resistenza al nazifascismo. Arrestati per ordine di Carlo De Sanctis – a capo dell’Ufficio politico della Questura dal luglio 1944 – furono prima portati nelle ‘camere di sicurezza’ di Castello Estense, poi nel carcere di via Piangipane e subirono pesanti interrogatori, per alcuni accompagnati da vere e proprie torture.
Vennero infine trucidati dalle SS tedesche, comandate dal maresciallo Pustowka, con un colpo di pistola alla nuca all’alba del 17 novembre dello stesso anno nei pressi di Caffè del Doro, dove erano stati trasportati su un furgone messo a disposizione da De Sanctis e guidato dall’SS italiana Alfredo D’Agostini..
I corpi furono frettolosamente sepolti in una improvvisata ‘fossa comune’, cioè nel cratere aperto da una bomba e fino al momento del ritrovamento delle salme – a Liberazione avvenuta – sulla sorte degli scomparsi nulla si seppe di certo. Ai familiari – che si erano peraltro visti consegnare gli effetti dei loro congiunti – De Sanctis dichiarò che erano stati prelevati dalle SS e deportati in Germania.
Tra coloro che erano rimasti in carcere e negli stessi ambienti della Resistenza – che aveva tentato – in particolare dopo il ritorno a Ferrara del comunista Spero Ghedini, nome di battaglia ‘Antonio’, come Commissario politico della 35° Brigata partigiana Garibaldi di Ferrara , senza riuscirci, di liberare i sette detenuti , i cui incarichi erano particolarmente nevralgici per l’organizzazione – circolarono voci, mai confermate, di sommarie esecuzioni.
Il processo ai presunti responsabili dell’eccidio – che si tenne nell’immediato dopoguerra – dimostrò senza alcun dubbio che i sette partigiani erano stati trasportati dalle carceri a Caffè del Doro da un drappello di SS comandato dal Maresciallo Pustowka con un furgone messo a disposizione dalla Questura, diretta da Carlo De Sanctis e guidato da un SS italiano, Alfredo D’Agostini.

VIABILITA’
In occasione delle iniziative commemorative di martedì 15 novembre in corso Martiri, Porta Reno e via Mazzini e di giovedì 17 novembre in via Padova saranno previste modifiche alla viabilità con deviazione delle linee di trasporto pubblico.

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


PAESE REALE

di Piermaria Romani

PROVE TECNICHE DI IMPAGINAZIONE

Top Five del mese
I 5 articoli di Periscopio più letti negli ultimi 30 giorni

05.12.2023 – La manovra del governo Meloni toglie un altro pezzo a una Sanità Pubblica già in emergenza, ma lo sciopero di medici e infermieri non basterà a salvare il SSN

16.11.2023 – Lettera aperta: “L’invito a tacere del Sindaco di Ferrara al Vescovo sui Cpr è un atto grossolano e intollerabile”

04.12.2023 – Alla canna del gas: l’inganno mortale del “mercato libero”

14.11.2023 – Ferrara, la città dei fantasmi

07.12.2023 – Un altro miracolo italiano: San Giuliano ha salvato Venezia

La nostra Top five
I
 5 articoli degli ultimi 30 giorni consigliati dalla redazione

1
2
3
4
5

Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

1
2
3
4
5

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it