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Ancora una volta il critico d’arte e deputato Vittorio Sgarbi ha passato il segno. L’accusatorio intervento contro il Sindaco assomma un accumulo di offese che colpiscono la massima figura istituzionale della città. Non è in discussione la normale e legittima dialettica tra posizioni diverse sulla vita di una comunità, ma il rispetto per le persone che ricoprono cariche pubbliche. Per troppo tempo si è accettato e permesso che Vittorio Sgarbi usasse un linguaggio violento, offensivo, aggressivo, intollerante, intimidatorio, volgare. E’ accettabile che un uomo di cultura che scrive libri e fa discorsi sulla ‘bellezza’, sia nello stesso tempo uno dei principali responsabili del degrado etico-linguistico della nostra vita pubblica? La democrazia, il pluralismo, il confronto, la libertà richiedono una particolare responsabilità nell’uso della parola. Quale messaggio di consapevolezza della cultura e di corretta pratica della buona politica potrà arrivare ai giovani da testimonianze come quelle rappresentate dall’on. Sgarbi? E’ vero, come ha confermato l’ultimo rapporto del Censis, che la società si è incattivita. E’ vero che un diffuso sentimento di inimicizia sta compromettendo e logorando il ‘legame sociale’. Ma è anche vero che una parte di opinione pubblica è stanca di risse. Mentre esprimiamo la nostra piena solidarietà al Sindaco Tiziano Tagliani, intendiamo manifestare all’intera città e a tutte le forze politiche il nostro disagio e indisponibilità a subire come un destino ineluttabile il declino di una civiltà democratica fondata sul dialogo, sul rispetto per le persone, sulla pluralità delle idee, sulla bellezza dell’arte e della cultura, sull’autonomia e libertà di ciascuna persona. La cultura è ricerca della bellezza come decisivo segno di realtà e induce alla riflessione sul significato della verità. Il linguaggio smodato e offensivo con cui il critico formula le sue accuse conduce all’esito opposto, ovvero alla falsità del discorso e all’irrilevanza di un confronto fecondo.

1) Abruzzese Sandro insegnante e scrittore
2) Alessandrini Nicola insegnante
3) Alvisi Angela
4) Balestra Enrico
5) Baraldi Ilaria segretaria del Comitato Comunale di Ferrara del Pd
6) Baratelli Fiorenzo direttore Istituto Gramsci Ferrara
7) Barbujani Guido docente universitario e scrittore
8) Belcastro Salvatore primario chirurgo a riposo e scrittore
9) Benasciutti Nadia dirigente pubblica amministrazione a riposo
10) Bertaso Maria Grazia insegnante a riposo
11) Bertoni Laura
12) Bertozzi Marco direttore dell’Istituto di Studi Rinascimentali Ferrara
13) Bigoni Ilaria
14) Bolzoni Lina docente universitaria a riposo della Scuola Normale di Pisa
15) Bonazzi Fiorenza direttivo del “Comitato Ferrara per la Costituzione”
16) Bondi Loredana dirigente delle scuole dell’Infanzia del Comune a riposo
17) Bonini Lidia
18) Bonora Lola
19) Bordini Maria
20) Bottoni Giorgio
21) Bottoni Silvia dipendente comunale
22) Bregola Irene insegnante
23) Buratti Marcella
24) Calabrese Maria direttivo del “Comitato Ferrara per la Costituzione”
25) Cambi Ivana
26) Cambioli Sara
27) Cappellari Marco
28) Cappagli Daniela direttivo Istituto Gramsci
29) Carantoni Cinzia
30) Carli Ballola Sandra insegnante
31) Carrara Diego
32) Casazza Agnese direttivo del “Comitato Ferrara per la Costituzione”
33) Cassoli Roberto direttivo Istituto Gramsci
34) Castagnotto Paola presidente Centro Donna Giustizia
35) Castelluzzo Mario
36) Cavalieri Gabriella
37) Cesari Tino dirigente Lega coop
38) Chendi Maria
39) Chiappini Alessandra dirigente Biblioteca Ariostea a riposo
40) Cirelli Andrea dirigente d’azienda a riposo
41) Civolani Daniele
42) Coghi Marco
43) Colaiacovo Francesco
44) Cristofori Tommaso capo gruppo Pd in Consiglio Comunale Ferrara
45) Cuoghi Tito
46) De Bernardi Ultimo
47) Dell’uomo Biagio Antonio
48) Dolfi Anna docente universitaria e critica letteraria
49) Dolfi Laura docente universitaria a riposo
50) Domanico Rosa dirigente pubblica amministrazione a riposo
51) Ericani Giuliana vicepresidente Edizione Nazionale delle opere di Antonio Canova
52) Falciano Annabella
53) Ferrari Annalisa
54) Fioravanti Giovanni dirigente scolastico a riposo
55) Fiorentini Leonardo consigliere comunale
56) Folletti Marcello
57) Folletti Nicola
58) Fornaro Giuseppe giornalista
59) Franchi Maura docente universitaria
60) Franesi Pietro
61) Gallo Rossana
62) Gardenghi Marco giornalista
63) Gareffi Andrea docente universitario
64) Genta Maria Luisa docente universitaria
65) Gessi Sergio giornalista
66) Ghetti Roberto
67) Giorgi Dario
68) Giubelli Paolo Niccolò radicali Ferrara
69) Grandi Enrico docente universitario a riposo
70) Grossi Alessandro ingegnere professionista
71) Guagliata Cristiano direttivo del “Comitato Ferrara per la Costituzione”
72) Guelfi Nadia direttivo del “Comitato Ferrara per la Costituzione”
73) Guerra Guerrino
74) Guerrini Pier Luigi
75) Gullini Sergio professore di Gastroenterologia Università Ferrara
76) Iacono Maria Rosaria dirigente nazionale Italia Nostra e membro Premio Bassani
77) Lavezzi Francesco giornalista
78) Lugli Daniele Movimento nonviolento
79) Mambriani Anna Paola direttivo del “Comitato Ferrara per la Costituzione”
80) Mangolini Fabio operatore culturale
81) Mantovani Ida segretaria generale SLC-CGIL
82) Manzoli Silvia
83) Marchetti Lucia
84) Marcolini Paolo
85) Martino Antonio
86) Marzola Roberto
87) Mazza Luana giornalista
88) Mazzoni Paolo dirigente della Lega coop a riposo
89) Mezzetti Corinna archivista
90) Mosca Gil
91) Mosca Raffaele
92) Moschi Antonio insegnante
93) Mottola Molfino Alessandra direttivo nazionale Italia Nostra
94) Nanni Davide insegnante
95) Nerieri Piero dirigente pubblico a riposo
96) Pagliaro Roberta
97) Pagnoni Carla direttivo del “Comitato Ferrara per la Costituzione”
98) Palara Francesca
99) Paparella Daniele
100) Pasquesi Gloria direttivo del “Comitato Ferrara per la Costituzione”
101) Pasti Ilaria
102) Pavanelli Lina direttivo Istituto Gramsci
103) Pavani Elisabetta Centro Giustizia Donne
104) Pavoni Mario
105) Pavoni Sandra
106) Peverin Paola
107) Piazzi Rita
108) Potena Alfredo pneumologo, Università Ferrara
109) Raimondi Paolo
110) Ravenna Marcella docente universitario
111) Rigon Fernando Centro studi Palladiani di Vicenza
112) Rodia Giuseppe sindacalista
113) Romagnoli Cinzia
114) Roncagli Laura
115) Roncagli Maria Grazia
116) Roncagli Maria Lodovica
117) Rossi Daniele ex direttore della Biblioteca Bassani di Codigoro
118) Rossi Francesco
119) Saccomandi Antonella
120) Sani Paolo
121) Sansonetti Giuliano docente universitario a riposo
122) Scandiani Riccardo
123) Siconolfi Paolo presidente del “Comitato Ferrara per la Costituzione”
124) Simeone Rosanna
125) Stabellini Gianna
126) Stefani Franco giornalista
127) Stefani Piero direttivo Istituto Gramsci e saggista
128) Talassi Renata ex parlamentare
129) Testa Enrico giornalista
130) Trondoli Adriana dirigente del circolo culturale Il Doro
131) Tuffanelli Alessandra Articolo 1-MDP Ferrara
132) Turchi Marco
133) Vasilotta Gabriella
134) Venturi Gianni curatore del Centro Studi bassaniani
135) Venturi Ivana insegnante a riposo e dirigente del circolo culturale Il Doro
136) Veronesi Claudio
137) Vinci Antonio
138) Vinci Francesco coordinatore provinciale Articolo 1-MDP di Ferrara
139) Vitellio Luigi segretario provinciale Pd
140) Zagagnoni Gianfranco ex assessore nel Comune di Ferrara
141) Zamorani Mario gruppo “+ Europa”
142) Zanotti Carlo
143) Zucchi Luca dirigente amministrativo
144) Farnetti Monica
145) Vullo Giulia

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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