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Il Prof. Giorgio Calabrese, medico nutrizionista più popolare d’Italia, grazie alle numerose partecipazioni a canali tv, ribadisce il suo no al cibo spazzatura, sottolineando l’importanza di frutta e verdura per vivere più sani e a lungo.
Hamburger, hot dog, patatine fritte, soft drink: per nutrizionisti, dietologi ed esperti di alimentazione sono questi i cibi killer per la nostra salute. In più, in questi ultimi giorni, la questione Terra dei fuochi ha portato di nuovo alla ribalta il tema dell’impatto dell’inquinamento ambientale sugli alimenti che mettiamo sulle nostre tavole. Questi i due punti su che pone in evidenza il Prof. Calabrese, che abbiamo intervistato presso la sede RAI di via Teulada.
Prof. Calabrese, la stretta connessione tra inquinamento ambientale e alimentazione torna oggi alla ribalta per la nota questione della Terra dei Fuochi. Al di là del riferimento specifico, nell’ambiente sono presenti diverse sostanze inquinanti. Quali sono le più dannose per la nostra alimentazione?
Le sostanze prodotte dallo smog in generale, dal traffico automobilistico e, ovviamente, dalle eiezioni delle case e delle aziende, finiscono nell’aria e da qui ricadono sui campi coltivati, quindi nei cibi, o nell’acqua, che, come sappiamo, hanno la capacità di trattenerle con estrema facilità.
Il primo effetto di questo fenomeno è la formazione di sostanze chiamate ammine cicliche che possono creare delle vere difficoltà al nostro fegato in fase di metabolizzazione. Contemporaneamente abbiamo anche una difficoltà di tipo respiratorio, perché il microcircolo del polmone risente moltissimo dell’inquinamento atmosferico. Le particelle di particolato, mi riferisco al pm 10 o al pm 20, si infiltrano in mezzo agli interstizi dei bronchioli fino ad arrivare ai capillari.

Quali cibi possono aiutarci ad arginare questi effetti dannosi?
La nostra dieta deve essere ricca di alimenti che permettano di disintossicarci e di combattere, arginare, le sostanze dannose presenti nell’ambiente. La medaglia d’oro va ai cibi antiossidanti, come frutta e verdura, che mantengono più giovani e rinvigorite le nostre cellule, prime fra tutte quelle del cuore e del cervello.
Prima ho detto che molti agenti ossidativi possono ricadere sui campi coltivati, ma sempre nei campi c’è un numero maggiore di antiossidanti, frutta e verdura appunto, che vanno consumate cinque volte al giorno.
Poi occorre incamerare una giusta dose di proteine, di origine animale e vegetale, senza mai superare 15% del nostro fabbisogno giornaliero. Pochi grassi e meglio di natura vegetale, soprattutto olio extravergine o di un solo seme, in modo tale da poter avere, assieme agli antiossidanti che non danno calorie e agli oligominerali, una batteria, una composizione che permetta agli agenti ossidativi di bloccarsi e di mantenere una gioventù più lunga nel tempo.
Quali cibi vanno evitati?
Continuo a dire che non esiste un cibo che di per sé faccia bene o male. E’ l’uomo che può rendere un cibo pericoloso per la salute con le tecniche di preparazione o di cottura. Il cibo eccessivamente elaborato e ricco di grassi, il cosiddetto junk food, il cibo spazzatura, deriva dalle elaborazioni umane ed è questo che va evitato come la peste.

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Chiara Bolognini

Adora scoprire gli invisibili, dare voce a chi rimane nascosto, perché dentro tutti noi c’è sempre un mistero da svelare e qualcosa da imparare, condividere, amare. Di mestiere è giornalista e si occupa di comunicazione e marketing. E’ anche una counselor e una life coach, in formazione permanente. Adora il vino rosso, i tortelli con la zucca, la parmigiana, gli alberi, Mozart, Gaber e Paolo Conte. Ma soprattutto gli aquiloni e i palloncini che vagano, soli, nel cielo.

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Pescando un pesce d’oro
5 titoli evergreen dall’archivio di 50.000 titoli  di Periscopio

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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