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da: Ufficio Stampa Fiab

Si conclude nel capoluogo romagnolo, sabato 17 settembre, la pedalata di 475 chilometri attraverso Molise, Abruzzo, Marche ed Emilia Romagna che, nell’ultima tappa,percorre per 20 km la Riviera Romagnola sulle piste ciclabili del territorio.
Al Bike Point di Rivazzurra il saluto ai partecipanti di Bicistaffetta a cura di Rimini Bike to Holidays,
un progetto nato nel 2016 per incentivare l’uso della bicicletta per tutti, anche in vacanza.

Milano, 28 luglio 2016 – Promuovere la realizzazione della rete ciclabile nazionale Bicitalia* (www.bicitalia.org) e sensibilizzare, lungo il percorso, i rappresentanti delle istituzioni, i portatori di interessi economici, sociali e ambientali e i semplici cittadini sui temi delle infrastrutture e dei servizi necessari allo sviluppo della mobilità ciclistica e del cicloturismo nel nostro Paese.

Questi in sintesi gli obiettivi di Bicistaffetta, l’importante manifestazione promossa ogni anno da FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta che, per la 16^ edizione in programma dall’11 al 17 settembre, percorrerà i 475 km del litorale medio Adriatico, dal Molise all’Emilia Romagna attraversando per intero le coste di Abruzzo e Marche.
Con partenza da Termoli e arrivo a Rimini, Bicistaffetta 2016 segue, di fatto, il tratto centrale della Ciclovia Adriatica Bicitalia 6 (www.bicitalia.org/cms/it/bicitalia/gli-itinerari-bicitalia/131-bi6-ciclovia-adriatica), che va da Trieste a Santa Maria di Leuca lungo un percorso di 1.300 chilometri totali. Tra gli obiettivi della manifestazione anche quello, molto ambizioso, di inserire la Ciclovia Adriatica nel grande circuito europeo EuroVelo, curato da ECF-European Cyclists’ Federation e di cui FIAB è centro di coordinamento del progetto in Italia.

La Ciclovia Adriatica è l’unico caso nella rete Bicitalia che va al di là dalla semplice funzione cicloturistica: l’insieme dei centri abitati che attraversa costituiscono una conurbazione metropolitana sottile lunga centinaia di chilometri, con poche interruzioni e milioni di abitanti. Si tratta di un grande corridoio ciclabile utilizzato, nei tratti dove è già adeguatamente attrezzato, anche per la mobilità quotidiana. Una duplice funzione che merita di porre la Ciclovia Adriatica al centro delle politiche nazionali e territoriali non solo di sviluppo turistico ma anche di mobilità sostenibile urbana.

Sono già oltre 50 gli “ambasciatori del cicloturismo” iscritti alla Bicistaffetta 2016 che ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, delle Regioni Marche, Abruzzo ed Emilia Romagna, di numerosi comuni toccati dall’itinerario e il supporto attivo della Camera di Commercio di Chieti.

Il percorso, quasi totalmente pianeggiante, eccetto le due spettacolari terrazze del Conero e delle falesie del San Bartolo tra Pesaro e Gabicce, è caratterizzato da spiagge e lidi turistici ed è costeggiato dalla ferrovia adriatica che consente una perfetta integrazione bici-treno, anche per coloro che vogliono aggregarsi al gruppo e pedalare lungo il percorso della Bicistaffetta 2016 per uno o più giorni. Numerosi sono anche gli antichi borghi mediterranei arroccati su colline e falesie a ridosso del mare che s’incontrano lungo il tragitto.
La partenza di Bicistaffetta 2016 è fissata per domenica 11 settembre dall’antico borgo di Termoli e il programma della manifestazione (consultabile nel dettaglio direttamente su http://bicistaffetta.it/b/wp-content/uploads/2014/07/programma_bicistaffetta_2016.pdf) è così articolato:
• domenica 11 settembre, Termoli – San Vito Chietino (70 km);
• lunedì 12 settembre, San Vito Chietino – Pescara – Giulianova (75 km);
• martedì 13 settembre, Giulianova – Ascoli Piceno (60 km);
• mercoledì 14 settembre, Ascoli Piceno – Fermo (80 km);
• giovedì 15 settembre, Fermo – Sirolo (60 km);
• venerdì 16 settembre, Sirolo – Fano (75 km);
• sabato 17 settembre, Fano – Pesaro – Rimini (55 km)

Tra le curiosità da segnalare per questa Bicistaffetta 2016:

• in Abruzzo, il progetto di completamento della ciclabile regionale ininterrotta per 130 km, dal confine con il Molise a quello con le Marche, che avrà, come fiore all’occhiello, la “Via Verde della Costa dei Trabocchi”: 40 km di ex tracciato ferroviario da convertire in ciclabile in un tratto particolarmente selvaggio e suggestivo, caratterizzato appunto dai “trabocchi”, le storiche macchine da pesca lignee a palafitta.

• A Fermo, l’incontro pubblico in programma mercoledì 14 settembre alle ore 18.00 promosso da FIAB in collaborazione con Italia Nostra, sullo stato dell’arte del recupero dell’ex-ferrovia Porto San Giorgio-Amandola.

• a Pesaro, la possibilità per i partecipanti di provare la “bicipolitana”, una rete ciclabile urbana di tipo
europeo di circa 80 km che ha contribuito a fare di Pesaro una delle città più bike-friendly d’Italia

• Oltre, naturalmente, ai moltissimi incontri ufficiali con le autorità del territorio in tutte le località di sosta e nelle principali città attraversate dall’itinerario della manifestazione.

Per altre info: www.bicistaffetta.it – www.bicitalia.org – www.fiab-onlus.it

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FIAB


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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