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da: ufficio stampa Cna Ferrara

Gli imprenditori a disposizione dei ragazzi per spiegare i tanti modi in cui si fa impresa oggi. Un totale di 1100 giovani di 12 istituti superiori coinvolti complessivamente nell’iniziativa.

Ferrara – Tra macchinari e attrezzature per l’automazione o la produzione di quadri elettrici, all’interno di laboratori per prove di collaudo, o in quelli per la confezioni di abiti da sposa, nelle web agency di comunicazione e marketing e in una residenza protetta per anziani. E ancora, in uno studio di progettazione architettonica e in aziende di meccatronica, negli studi di una emittente televisiva e tra le mura di una factory di start up innovative. Queste sono le imprese che Cna ha voluto far conoscere ai 980 giovani protagonisti della seconda e ultima Giornata di orientamento all’impresa, dedicata alle visite degli studenti medi, di ogni ordine e indirizzo di studi, a 34 pmi della provincia di Ferrara. Come quella di Manuele Marani di Dogato che, ai suoi giovanissimi ospiti dell’Ipsia “Ercole I d’Este”, ha voluto illustrare la propria attività di impianti elettrici, guidandoli poi alla scoperta del mondo della domotica, applicata all’esigenze dell’abitazione e della vita domestica, salvo concludere la mattinata con una bella merenda a base di salame e pizza.
“I ragazzi sono il nostro futuro”, ha spiegato convinta Irene Tagliani, titolare insieme al marito Andrea Zanirati di Iaselab, azienda ferrarese che effettua prove di laboratorio per marcature Ce e controllo di qualità, con alle dipendenze tutti giovani laureati. Gli studenti della IV C e IV D dell’Istituto “Bachelet” – indirizzo amministrazione, finanza e marketing hanno potuto approcciarsi ad un’attività dal profilo poco tradizionale, anche se, Giulia e Sara, ad esempio, di impresa ne conoscono qualcosa, essendo figlie rispettivamente di commercianti e di un titolare di una carpenteria. Ma per il loro futuro sperano in un lavoro amministrativo contabile da dipendenti. Fare gli imprenditori? Troppo difficile spiegano i ragazzi della III A dell’Istituto Bachelet, in visita da Oberti, azienda del settore elettromeccanico di Ferrara. “Sono sempre felice di far conoscere la mia attività ai giovani”, sottolinea il titolare Roberto Bonora, orgoglioso di raccontare la sua impresa che, nonostante le difficolta economiche degli ultimi anni, è in continua crescita.
Tra tanti studenti interessati a capire, ma sostanzialmente scettici nel pensare un proprio futuro di imprenditore, qualcuno se ne trova. Come Leonardo, dell’Istituto Bachelet, che ha già pensato tutto, a come sarà il centro estetico che creerà con la sorella Ginevra dopo gli studi: “L’estetista sarà lei, io mi occuperò della parte amministrativa”.
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Queste le 34 imprese che sono state visitate dagli studenti, nella seconda e ultima Giornata di orientamento all’impresa della Cna: Ferrara: Archliving (studio di progettazione), Artefatta – Stampa digitale (web agency e stampa digitale), Atelier Il Sogno (confezione abiti da sposa e abiti da cerimonia), Delphi International (marketing e comunicazione), Krifi (torrefazione caffè), Iaselab (controllo qualità, analisi tecniche e collaudi), Logikamente (web agency), Made (eventi e comunicazione), Oberti (riparazione elettromeccanica), Pronesis (web agency), Residenza Caterina (Residenza protetta per anziani), Salone del Restauro (sei imprese stand Cna), Telestense (emittente Tv), Tryeco e Spazio Grisù (factory creativa); Argenta: Fabio Ghedini (fabbricazione componenti e impianti industriali) e Cablaggi Iosco (cablaggi elettrici ed elettronici – Argenta); Bondeno: Bregoli Group (manutenzione carrelli elevatori); Cento: Deltos (elettronica, informatica industriale), Pgl Carrozzeria (autocarrozzeria), Seba (dispositivi protezione antinfortunistica), Xmem (servizi Cad); Copparo: Centro Nuoto Copparo (centro sportivo e riabilitazione); Ostellato: Marani Impianti (installazione impianti elettrici e domotica) e Omi (cilindri ed accessori per l’automazione pneumatica); Portomaggiore: Hi-Mec (officina meccanica di precisione); Sant’Agostino: Sefra Meccanica (componenti e protezioni per macchine automatiche); San Pietro in Casale: Scie (trattamento e depurazione); Voghiera: Rmme (montaggi elettronici) e Sitep (sistemi di refrigerazione e lievitazione). Questi gli istituti scolastici coinvolti: Liceo “Ludovico Ariosto”, Liceo “Giosuè Carducci”, Istituto “Vittorio Bachelet”, Ipsia “Ercole I d’Este”, Istituto d’arte “Dosso Dossi”, Istituto per geometri “G. B. Aleotti”, Istituto “Luigi Einaudi”, Ipsia “F.lli Taddia”, Isit “Bassi Burgatti”, Polo scolastico Argenta, Istituto “T. L. Civita – Guido Monaco di Pomposa”, Isaap Argenta.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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